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L'idea per la realizzazione del Balilla è partita da una iniziativa di due figlie amorevoli che hanno pensato di trasformare in un figurino un caro ricordo del genitore, quando, da bambino, ha parlato ai microfoni della EIAR in uniforme da Balilla.
Il progetto prevede quindi una ricerca storica per l'uniforme ma è grande la sfida artistica per ottenere un ritratto somigliante.
Il soggetto
Le foto del papà Balilla messe a disposizione sono abbastanza dettagliate per ottenere la somiglianza; diverse immagini di fronte e di ¾ hanno permesso di valutare i lineamenti in 3 dimensioni.
L’età del nostro soggetto era di circa 11 anni, quindi la costruzione del manichino è stata impostata su di un canone di 6 teste, che è stato verificato anche con le foto disponibili.
Per ottenere un figurino che non sia troppo piccolo, non il classico figurino, si è deciso di usare una scala 1/20 in modo da ottenere un figurino con dimensioni intorno ai 60 mm (i corrispondenti adulti in scala 1/20 sono alti 75 mm) che possa fare bella figura sopra un mobile.
L’uniforme
Il periodo in esame si riferisce ai primi mesi del 1943 e l’uniforme da rappresentare è quella di un classico Balilla.
Dopo alcune ricerche e grazie alla disponibilità delle figlie e della sorella del papà, che fu testimone oculare dell'evento, è stato completato il quadro uniformologico:
Il papà, all’epoca, era già un Balilla moschettiere, ma per esigenze dell'EIAR (l'evento fu immortalato su alcune riviste dell'epoca) per l’occasione ha vestito l’uniforme da Balilla semplice e quindi non avrà il cinturone da moschettiere.
L’uniforme effettivamente indossata era quella ordinaria da Balilla GIL, camicia nera, pantaloni grigi e calzini verdi; le calzature erano scarponcini.
Gli elementi distintivi dell’uniforme erano il fregio Gil al Fez e la croce argento e amaranto al petto.
Il fazzoletto era fermato al collo dal distintivo con il bassorilievo del duce.
Lo studio EIAR
Anche per l’ambientazione, sebbene spartana, si è provveduto ad una certa ricerca di informazioni.
Gli elementi ricreati sono:
Il microfono, che dopo alcune ricerche, si è stabilito essere un RCA Velocity Microphone modello 44-BX molto usato all’epoca (anche dal famoso trio Lescano) di cui si sono trovate le specifiche del costruttore e le dimensioni. Altre foto d’epoca hanno suggerito la base circolare utilizzata.
Il leggio, che si è ipotizzato avere un piedistallo a treppiede (anche per differenziarlo dal microfono e rendere la scena più varia)
Il pavimento, grazie alla complicità della zia, si è accertato fosse in linoleum.
Una volta chiariti tutti gli elementi si è pronti a partire con la realizzazione del figurino.
La scultura - Riccardo Cerilli
Tutto il lavoro di scultura a fresco (stucco bicomponente Magic Sculpt e Duro in fase di catalizzazione) viene realizzato con spatole e pennelli vari, mentre le rifiniture successive a stucco essiccato, sono effettuate con bisturi e limette.
La creazione del manichino, come già accennato, si basa su un canone preciso per ricreare la giusta anatomia di un bambino di 10 anni.
Per ottenere il canone a 6 teste in 75 mm ho utilizzato un diagramma anatomico maschile rappresentante le diverse età che ho stampato nella giusta grandezza per poi costruire il manichino con un’immagine di riferimento.
Il manichino è costruito usando attaches metalliche di acciaio che collegano piccoli pezzi anatomici di resina precedentemente preparati che definiscono il petto, le anche ed i piedi.
In seguito ho iniziato la scultura della testa che è stata la parte più complessa che ha richiesto la maggiore attenzione possibile per non compromettere l’intero lavoro.
Particolare attenzione è stata applicata anche alle braccia che essendo appoggiate al leggio devono essere scolpite in modo che le mani sembrino veramente appoggiate ma non incollate allo stesso per permettere una pittura più agevole dei pezzi separati.
Una volta ottenuta una somiglianza accettabile ho scolpito il Fez, per avere chiara l’altezza totale e valutare quindi il bilanciamento e l’armonia del figurino.
Dopodiché si può iniziare la “vestizione” che avviene a sfoglie successive per ottenere il maggior realismo possibile: ho quindi applicato una sottile sfoglia di stucco per ricreare camicia e pantaloncini che ho dettagliato e fatto asciugare.
In seguito ho applicato i vari dettagli in ordine di grandezza per completare l’uniforme, quindi in ordine ho applicato, i calzini, gli scarponi, il fazzoletto, i distintivi, i bottoni e la croce.
Per completare la fase di scultura si eliminano le piccole imperfezioni dei vari strumenti usati con una lieve lisciatura del pezzi con carta smeriglio di diverse grane sempre più fini.
Ho cominciato dagli incarnati, con il viso che rimane sempre la parte più importante, quella che per prima salta all’occhio dell’osservatore.
Il volto poi in questa miniatura è ancora più importante poiché si vuole riprodurre una somiglianza quanto più vicina possibile con il fanciullo della fotografia.
Per l’incarnato ho scelto una mescola di partenza adatta a riprodurre una carnagione molto chiara.
Dopo una prima serie di luci ed ombre sempre con colori acrilici sono poi passato agli oli, utilissimi per gli incarnati in quanto permettono una perfetta sfumatura dei colori lasciando una finitura satinata.
Trattandosi di un bambino sono stati evitati contrasti forti per lasciare la sensazione di una carnagione delicata.
È stata poi la volta dei dettagli quali occhi e bocca, capelli e sopracciglia.
Nel frattempo ho anche colorato con del nero il basco e la camicia per visualizzare meglio come sarebbe stato l’aspetto finale del volto incorniciato dagli altri elementi e scegliere bene così il giusto tono per capelli ed incarnato.
Il colore dei capelli è stato modificato durante le sua realizzazione.
Infatti si era partiti da un colore rosso-biondo che poi, dopo vari feedback con ML, è risultato invece essere biondo cenere.
La figura presentava poi, a parte il fazzoletto azzurro, una preponderanza di toni nero/grigio.
Di seguito i toni usati per i vari elementi per base, luci ed ombre:
basco | base: nero+marrone | luci: uniforme inglese | ombre: nero |
camicia | base: nero+grigio blu | luci: grigio blu + grigio | ombre: nero |
pantaloni | base: grigio marina | luci: grigio chiaro | ombre: nero |
calzettoni | base: grigio+verde | luci: grigio cielo | ombre: nero |
scarpe | base: nero+marrone | luci: marrone | ombre: nero |
Il fregio sul fez (riproduzione della M di Mussolini), il medaglione del fazzoletto e la croce sono stati realizzati con base nero e poi dry brush con argento per tipografia e lavaggi successivi con oli diluiti.
Il leggio, dopo una base di nero è stato trattato con pigmento argento per tipografia.
Un lavaggio con nero di marte ad olio e poi si ripassano le parti più in luce sempre con argento.
Ho poi fotografato una pagina dello spartito di canzoni per chitarra con tanto di note e testo per poi stampare la foto rimpicciolendola fino alle dimensioni adatte.
Ho ritagliato la paginetta incollandola ad una serie di altre micro pagine per dare l’effetto di un fascicolo.
Il microfono è stato anch’esso trattato con nero e poi, per la parte in metallo, dry brush con rame, rame + oro ed infine oro.
Le parti in nero del microfono sono state trattate con trasparente lucido, mentre il cavo con olio nero per conferire i diversi gradi di lucidità propri dei materiali che li compongono.
Per il pavimento ho usato un pezzo di vero linoleum, aggiustato poi un poco a pennello e trattato con trasparente lucido (effetto cera).
È stato molto divertente realizzare questo figurino e soprattutto siamo felici che il nostro lavoro abbia potuto soddisfare il desiderio di due figlie di regalare al loro caro papà un così prezioso ricordo di tanti anni addietro.
Marco Berettoni e Riccardo Cerilli |