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F/A-18D Wild Weasel - Antonio Caramia

VMFA (AW) 224° "Bengals"



Ecco la mia ultima pazzia, un F/18D in scala 1/144 !




Questo kit della Revell è stato stampato nel 2009, con tutti i problemi dell'epoca rispetto all’ultimo Thypoon nella stessa scala, ma con un ampia possibilità di miglioramento.
Guardando in giro sulla rete Internet ho trovato un produttore di kit aftermarket per la scala 1/144 (RENTOKIT) che fornisce 2 kit: uno per l'abitacolo e i seggiolini ed un altro per i timoni, i piani di coda e tutti i flap per la versione in parcheggio con le ali ripiegate.
Dopo aver ricevuto in giro di tre giorni dal Regno Unito i kit in questione, ho cominciato la costruzione del modello.




Per iniziare ho tagliato tutte le parti che andavano rimosse per fare spazio alle modifiche: ali, timoni per permettere di realizzare in velivolo in parcheggio.
L'abitacolo in resina è molto bello e ben dettagliato come i due seggiolini, dopo un'accurata decorazione con un grigio medio e del nero opaco per gli strumenti ho evidenziato il tutto con del bianco così da far apparire i dettagli sia del cruscotto che dei seggiolini, con una tonalità di verde ho simulato i display dei monitor.
Chiuse le due semi fusoliere, ho applicato il radome e le prese d'aria dei motori, con una piccola parte di stucco ho fatto sparire le pur esigue giunture.
Applicate le derive e i due scarichi, sono passato all'applicazione del bianco lucido nei vani carrello.
Dopo aver mascherato detti vani e l'abitacolo, ho applicato le varie modifiche delle ali e delle derive.
Alla fine della costruzione ho applicato i piloni per gli armamenti.




La verniciatura ha avuto inizio con un fondo di grigio molto chiaro dato ad aerografo su cui ho applicato un leggero preshading con del grigio scuro.
Dopo aver aspettato l'asciugatura del fondo ho cominciato la verniciatura, ad aerografo, della mimetica con un grigio Humbrol 127 per le superfici inferiori e laterali ed un Humbrol 128 per le superfici superiori, il tutto molto diluito e con una pressione del compressore di circa 0.5 bar, i timoni di coda sono in nero antracite sempre Humbrol 85.
Ho schiarito le superfici grigie con il colore diluito con una punta di bianco, così da poter simulare l'usura della vernice in clima marino, guardando alcune foto di questi aerei sulle portaerei ho riscontrato delle scrostature della verniciatura che viene molto spesso riparata con dei grigi simili, ma non uguali.
Ho provato a simulare queste riparazioni con del grigio della mimetica schiarito di molto.
Ad asciugatura avvenuta ho spruzzato una mano di lucido trasparente per poter applicare le decalcomanie.
Ho cominciato l'invecchiamento con del colore a olio nero miscelato con della terra bruciata, simulando lo sporco trattenuto dai vari pannelli e le colature di olio sulle ali.
Gli scarichi sono stati dipinti con i metallizer della Testor.
Ho applicato una mano di colore opaco per fissare il tutto mascherando gli scarichi, e ho lasciato il modello a riposare per alcuni giorni.




A questo punto ho cominciato a dipingere i vari carrelli, ruote con del bianco lucido, i portelli con lo stesso bianco per la faccia interna è il grigio della mimetica per quell'esterna.
I carichi alari, sono stati dipinti con del bianco lucido, invecchiati con del nero ad olio ed opacizzati con il trasparente.
Il discorso è differente per i missili sidewinder sulle tip alari, sono stati dipinti con un grigio medio, poi con del lucido sono stati preparati per l'applicazione delle decal auto costruite, dipingendole ad aerografo con del giallo e del rosso, ed ad asciugatura avvenuta tagliate in strisce sottili ed applicate.
Le lenti del puntamento del missile sono state simulate con una goccia di colla bicomponente trasparente.

F/A-18D © Antonio Caramia


Ritornando ai carrelli e le ruote, li ho invecchiati con del nero ed opacizzati, dopo di che li ho applicati al modello con i portelli.
A conclusione dell'assemblaggio del modello ho lucidato il trasparente del tettuccio con il coupond della Tamya, ho costruito, verniciato ed applicato tre piccole antenne a lama (una sul dorso e due tra il vano carrelli anteriore è il radome)




Il modello terminato è stato sistemato su una basetta che simula il ponte di volo di una portaerei anche se il wing in questione non è imbarcato, ma mi sembrava più simpatico ambientarlo così.
Mi diverto e rilasso nel costruire questi piccoli capolavori ed scoprire un impensabile mondo del mercato dell’aftermarket per la scala 1/144.




Alla prossima realizzazione con un “TANTE JU” JU-52 idrovolante sempre in questa scala.

Antonio Caramia
[Gallery]
C.M.T. Torino
09.10.2011


Commento di SERGIO [24/04/2018]:
Bravo!
Fatti vivo.


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