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Kit Tamiya scala 1/32
Il kit di montaggio della Tamiya in scala 1/32, propone tre versione del Mustang: la D, K e l’F-6D, quest’ultima da foto-ricognizione aerea.
Nel mio caso, ho riprodotto un P-51 del 45th Fighter Squadron, del 15th Fighter Group dislocato sull’isola del Pacifico di Iwo Jima nell’agosto del 1945.
Il kit, anche se acquistato on-line, certamente presenta un prezzo oneroso, ma ovviamente il tutto ha un perché, basta infatti scorrere gli sprue, per rendersi conto della precisione dei pezzi, nonché della robustezza degli stessi, ma anche e soprattutto per l’architettura di montaggio del modello;
già perché la solidità è un punto cardine, infatti le parti più complesse e quindi pensanti, come il motore, oppure le parti strutturali tipo i carrelli, verranno realmente imbullonate, il tutto perfettamente a scomparsa dietro un pannello, piuttosto che una paratia.
Tutte le superfici di controllo sono mobili, e ciò sarebbe normale per una scala del genere, il fatto però che siano state progettate per muoversi su cerniere e perni in metallo, fa la differenza.
Degne di nota sono le calamite! Strano trovarne in un kit statico... eppure serviranno per mettere in posizione ad esempio le cappottature motore, senza bisogno di colle.
Nella confezione sono comprese parti in resina sottili e finemente rifinite, fotoinsioni, set di schermature adesive per la verniciatura delle parti trasparenti, pneumatici in gomma e la possibilità di inserire un pilota in modalità ready-to-fly oppure in piedi a terra.
In definitiva, la raffinatezza e la cura di ogni dettaglio con cui questo kit è stato concepito, merita il prezzo che vale.
Passiamo ora al montaggio...
Dal 1942 il Mustang venne equipaggiato con il motore MERLIN V-1650-3 da 1400 hp, della Rolls-Royce prodotto su licenza dalla Packard in America;
Il sistema di sovralimentazione Supercharger doppio stadio, due velocità, permise grandi performance alle alte quote, proprio dove era necessaria la scorta a lungo raggio ai bombardieri B-24 e B-29.
Al kit originale ho aggiunto le tubature dell’olio, il sistema candele-cablaggi e i raccordi dei magneti.
Seggiolino-blindatura e nuovo kit cinture di sicurezza; consiglio vivamente, per un realismo senza pari, il kit cinture di Radubstore.com (è in Irlanda ma è velocissimo con le spedizioni).
Il Merlin con annesso il serbatoio dell’olio si connette al firewall tramite una coppia di viti/bulloni.
Oltre gli strumenti tipici del cockpit, si nota sul basamento, lato destro, il ricevitore del radio-faro di navigazione.
Posteriormente al seggiolino, trovano posto sopra il serbatoio interno da 85 US gallons, la batteria e (meno in vista) la consolle del sistema dell’ "Identification Friend or Foe".
Ovunque ho utilizzato la tecnica dello "scraping", ovvero base di colore alluminio, successiva mano di "Heavy chipping Fluid" di AK-Interactive, ed infine il colore definitivo, che poi verrà grattato a piacimento.
Assemblaggio fusoliera-cockpit-motore.
Le due semi-fusoliere si chiudono sul blocco cockpit e sulle canalizzazioni dei radiatori dell’olio sotto-scocca (non visibili qui) in maniera talmente precisa che non par vero!
Si notano i tromboncini di scarico dei cilindri, le tubature coi giunti anti-vibranti del sistema di raffreddamento a liquido, il cui serbatoio è posto circolarmente nella parte anteriore del propulsore.
Altre tubature dell’olio nella zona inferiore del motore e il condotto di aspirazione dell’aria al carburatore con i filtri.
Per le colature/sporcature di lubrificante ho utilizzato "Engine oil " e "Interior streaking effect" e "Panel liner " della AK-Interactive.
Vano carrelli principali;
Qui, tutto è assemblato da pezzi singoli, centine e paratie sono montati uno dopo l’altro.
Effetti di ruggine leggera e accentuata con "Rust streaks", Crusted rust deposits" e Rust pigments" sempre di AK-Interactive.
Nelle estremità sx e dx del pezzo si intravedono le nicchie per i bulloni di fissaggio delle gambe dei carrelli.
12,7mm machine guns, vano aperto della semi-ala sinistra. Traccianti in vista.
Molto è stato assemblato e la colorazione base è già stata stesa: una mano di Tamiya AS-12 Bare Metal Silver.
Lo Squadron era contraddistinto da bande verdi (Tamiya X28 5 parti con XF5 1 parte) sulle tip alari e dei piani di coda come inoltre sulla parte superiore della deriva.
Esclusivamente ad aerografo per creare uniformità, ho steso un filtro per l’effetto di contrasto cromatico tra le pannellature/blindature di duralluminio dovuto all’ossidazione del tempo come pure per le sostituzioni da riparazione dei pannelli durante le manutenzioni.
Per differenziare la tonalità del filtro è bastato dare più o meno mani al pannello in questione.
Filtro di "Alu Effect" di True-Earth.com.
Messa in rilievo di tutte le giunzioni delle pannellature dell’aereo, con "Panel Liner Black" di AK-Interactive e weathering a pennello secco con pigmenti Tamiya.
Primo display senza diorama;
Vano motore aperto e relative cappottature a terra; si noti lo splendido tettuccio "Teardrop Canopy" della versione D.
Sulla deriva spiccano le antenne del "Warning Radar Antenna"; sono poi presenti i serbatoi sganciabili da 108 US gallons.
Kit extra per il diorama.
Carrelli trasporto bidoni benzina e compressore per pomparla, entrambi di Verlinden, come pure il set di cosine varie ed eventuali! Come sempre purtoppo la Verlinden lascia scoperto il modellista per ciò che riguarda le decal sui suoi pezzi, perciò ho dovuto usare dry transfer sempre della stessa marca.
Diorama ultimato:
Vediamo i due meccanici con il paranco per il sollevamento dell’elica, kit di Zoukey-Mura in resina eccezionalmente rifinita.
Avendo però ricostruito l’argano ho dovuto inventarmi la corda che lo fa girare, mossa da uno dei due meccanici, al quale ho modificato le mani!
Il terreno:
Ho posato 72 pezzi foto-incisi di PSP Pierced Steel Planking, precedentemente ossidati con "Photoetched burnishing" di AK-Interactive, tipicamente usati per conferire compattezza e tenuta alle airstrips del Pacifico e non solo;
Attorno ho ricreato un suolo il più verosimile assomigliante a quello di un’isola vulcanica come è Iwo Jima, ovvero con tonalità medio scure e a granulometria abbastanza fine. La vegetazione è comunque discontinua, vista l’area di manovra aeroportuale, e a carattere di sterpaglia a tratti verdeggiante.
Tutte le terre/polveri come pure il fissatore, sono di AK-Interactive, l’erba e i ciuffi di sterpaglia della Noch.
Come sempre concludo i miei lavori con una teca in plexiglass 3mm, auto-costruita, apribile, poggiata su scansi creati ad hoc sulla base in laminato da 18mm che funge da base per il diorama.
Ho aggiunto sullo sfondo una foto di repertorio, ridimensionata, proprio del campo di volo di Iwo Jima nel 45’.
In conclusione:
Ringrazio S.M. per avermi commissionato il lavoro e avermi fatto fare "a modo mio" (!!!!).
Certamente un kit oneroso sotto il punto di vista economico, viste le cifre di tutti i kit supplementari utilizzati, nonché la scatola di montaggio dell’aereo stesso, ma anche sotto l’aspetto lavorativo, dal momento che mi ha occupato per 111,5 ore solo il Mustang e per altre 30 il diorama completo.
Da modellista dico solo che è stato un vero piacere costruire utilizzando questa scatola di montaggio della Tamiya.