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Il signore dei siluri
Un aeroplano leggendario, il Savoia Marchetti S-79 Sparviero, detto “Gobbo maledetto”, ha contribuito a creare un alone di leggenda anche attorno ai suoi piloti migliori.
L’immagine di uomini che si lanciavano a pelo dell’acqua con un grande aereo trimotore, quale era appunto il “Gobbo”, contro navi nemiche nel tentativo spesso riuscito di silurarle, riempiva i settimanali ed i cinegiornali del periodo bellico.
Le italiche genti conobbero così nomi come: Martino Aichner, Carlo Faggioni, Giulio Cesare Graziani e Carlo Emanuele Buscaglia che è stato sicuramente il più famoso.
Divenne sottotenente e pilota militare nel 1937, la sua prima assegnazione fu il 32° St di Cagliari, dive venne abilitato al pilotaggio degli S 81 Pipistrello.
L’incontro con l’S-79 avvenne nel febbraio 1939,presso lo stesso reparto. Un anno dopo fu trasferito al 46° St BT di Pisa.
Dopo un breve ciclo operativo nelle prime fasi della guerra in Francia, il ten. Buscaglia fu scelto per essere assegnato al neo-costituito Reparto Speciale Aerosiluranti di Gorizia: il 19 luglio 1940 a poco più di un mese dall’inizio delle ostilità, effettuò il primo lancio di un siluro pilotando uno Sparviero sul poligono di Fiume.
In questa nuova specialità prese parte alla prima missione, eseguita la sera del 15 agosto 1940, partendo da El-Adem e dirigendosi verso la rada di Alessandria nel tentativo di silurare navi inglesi là ormeggiate.
Solo il comandante magg. Vincenzo Dequal e Buscaglia riuscirono a mettersi in posizione idonea per lanciare il siluro, ma senza esito.
Il primo successo venne il 27 agosto, probabilmente colpendo un incrociatore classe London; il 27 settembre colpì l’incrociatore Kent.
Il R.S.A. fu trasformato in 278ma Sq, mentre Buscaglia riceveva la prima medaglia d’argento.
Il 3 dicembre, insieme al suo com.te di Sq. Colpì l’incrociatore Glasgow, di seguito fu la volta di un piroscafo inglese, il 26 dicembre, con il conferimento di una seconda medaglia d’argento.
Con la nomina a capitano, Buscaglia venne posto al comando della 281ma Sq.
La terza decorazione giunse dopo aver silurato la portaerei Formidabile il 28 marzo durante la battaglia di Capo Matapan.
In coppia fissa con il maresciallo Pasquale di Gennaro, Buscaglia continuò implacabilmente a colpire navi nemiche, spesso con l’aereo danneggiato e persino volando con due motori perché il terzo era danneggiato; si meritò così la quarta medaglia d’argento.
Il 1941 per l’asso degli aerosiluranti si concluse con cinque medaglie d’argento al V.M., otto affondamenti confermati, più una dozzina di siluri a segno.
Da parte tedesca ricevette la croce di ferro di 2° classe.
Dall’aprile 1942 ebbe il comando del neo-costituito 132mo Gr. Aut. AS di Littoria, alla testa del quale il ventiseienne capitano entrò in azione nella battaglia di Pantelleria il 14 giugno 1942.
Furono lanciati 13 siluri ma senza esito positivo forse per sabotaggio ai siluri; in questa battaglia fu affondato l’incrociatore Bedouin da parte del S.Ten. Aichner.
Il 24 giugno arrivò la sesta medaglia d’argento e la richiesta di promozione al grado di maggiore.
Lo “scoreboard” di Carlo Emanuele ha qualcosa di impressionante:
l’affondamento di:
danni rilevanti inflitti a:
Dopo un periodo di riposo, l’asso tornò in azione l’11 novembre 1942 attaccando navi alleate in Tunisia.
Pur avendo l’aereo in fiamme il magg. Buscaglia continuò la missione, sganciando il siluro contro un piroscafo.
Con estrema difficoltà scavalcò le navi nemiche, lo Sparviero fu visto infilarsi in mare ed esplodere, fu una delle date più tristi della storia della Regia Aeronautica.
L’eroe fu dato per disperso insieme al suo equipaggio, ma il 5 marzo 1943 si apprese che era scampato all’affondamento del suo apparecchio e benché gravemente ferito era stato fatto prigioniero.
Il 26 giugno 1944, dato lo “status” di cobelligeranza del Regno del Sud, fu liberato e proposto per il comando dello “Stormo Baltimore”.
Il 21 agosto iniziò l’addestramento al Martin A-30 e il giorno dopo volle compiere il primo decollo da solo.
Disgraziatamente il Baltimore non solo non era un aereo facile, ma molto diverso dal “Settantanove”: un’imbardata, un distacco abortito e l’incendio…
Questa volta, l’Asso degli Assi dei siluranti, colui che aveva sfidato innumerevoli volte il fuoco contraereo nemico ed era riuscito a tornare alla base con l’aereo malridotto, non sopravvisse alle ferite riportate.
Carlo Emanuele Buscaglia morì il 24 agosto 1944.
(liberamente tratto da “Buscaglia : Asso dell’S-79)
Bibliografia