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La Folgore italiana - Ezio Bottasini

I Macchi 200, 202, 205




Lo scoppio della 2° Guerra Mondiale, colse la Regia Aeronautica all’inizio di un programma di potenziamento e di rinnovamento che ottimisticamente si prevedeva di poter concludere verso il 1943.
I successi sportivi e le grandi trasvolate degli anni trenta, avevano fatto stagnare lo sviluppo dell’Arma aerea, come pure lo sviluppo di una forza aeronavale; il credo dell’Italia come “… una grande portaerei protesa nel Mediterraneo…”, aveva costretto i nostri Stormi ad operare o dal territorio metropolitano o dai campi delle colonie, con le conseguenti limitazioni di operatività.

I reparti della Regia Aeronautica nel 1940 erano equipaggiati con un’assurda quantità di modelli in larga parte obsoleti ed impiegabili al più per compiti addestrativi.








Mancano ancora nuovi e potenti motori, i velivoli da caccia erano potenziati dal radiale Fiat A74 istallato sugli ormai vetusti Fiat CR 42 e G 50 e sugli Aer. Macchi C. 200. sono questi i caccia con cui i nostri piloti inizieranno a combattere, caccia non particolarmente veloci, poco armati e con l’abitacolo scoperto.

Solo nel maggio del 1941 (quasi un anno dopo l’inizio della guerra?!), si poté avere a disposizione un aereo che metteva i nostri piloti alla pari dei piloti Alleati, che permetteva di combattere contro Hurricane, Spitfire e P-40, senza doversi affidare solo alla loro capacità aviatoria ed alle acrobazie che permetteva di fare il Fiat CR 42.

Era comparso, potenziato da un motore di concezione tedesca, il DB 601, l’Aer. Macchi C. 202 “Folgore”, un aereo che pur non essendo il migliore caccia prodotto dall’industria aeronautica italiana (lo si vedrà entrare in linea di volo verso la fine della guerra, ma questa è un’altra storia), fu sicuramente quello che permise ai nostri piloti il salto di qualità, di esprimere appieno le loro capacità di combattenti e per alcuni di loro di entrare a far parte di quella ristretta schiera d’elite che sono gli Assi della caccia (celebrati in un prossimo articolo).

Il Folgore era un “vero caccia, sano, sicuro, senza sorprese”, così lo definì Carestiato, pilota che collaudò tutti i caccia Macchi. Anche i reparti lo accolsero in modo assolutamente favorevole.
I primi esemplari furono consegnati nel maggio 1941 al 1° St. C.T., subito dopo arrivarono anche al 4° St. a Gorizia.

Ad ottobre il Folgore esordisce al sud per un ciclo operativo su Malta, in questo teatro combatterono piloti del calibro del Capitano Furio Doglio Niclot, M.O.V.M. alla memoria, del serg. magg. Ennio Tarantola, “Dai Banana!”, entrambi Assi della R.A.; poi la drammatica situazione in Africa settentrionale impone il potenziamento dei reparti là impegnati, è quindi urgente inviare in quel teatro il miglior caccia disponibile, è in questo periodo che il serg. magg. Luigi Gorrini “vespa 2”, incomincia ad abbattere avversari diventando “asso” nelle fila del 3° St.

In sostanza tutti i reparti da caccia italiani riceveranno il MC 202, che spareranno su tutti i fronti, dall’Africa alla Russia, sostenendo il confronto con i caccia avversari.






Il Macchi C. 202, può essere considerato senza tema di smentite, unitamente al bombardiere-aerosilurante SIAI Marchetti S-79 Sparviero, una coppia di fama, importanza e successo pari a quella formata da North American P-51 Mustang/Boeing B.17 Fortress dell’USAAF americana o Supermarine Spitfire/Avro Lancaster della RAF inglese, solo i numeri degli esemplari costruiti possono smentire questi paragoni.

Il Macchi C. 202 è sicuramente un soggetto che modellisticamente parlando offre all’appassionato di velivoli italiani un’ampia gamma di possibilità di riproduzione, infatti a fronte del fatto di non avere versioni differenti per differenziarlo (come il Mustang o il Me 109 ad esempio), offre la possibilità di essere riprodotto con livree mimetiche differenti, dei vari teatri operativi, delle decine di reparti che l’hanno avuto in linea, con le insegne personali di tutti quei piloti che con esso e grazie ad esso sono divenuti Assi.

Oggigiorno lo possiamo trovare in commercio con stampi Hasegawa o Italeri, notevolmente migliori e precisi nelle proporzioni rispetto allo storico modello Supermodel di 30 anni fa (il quale però, all’epoca costituiva l’unica possibilità per noi modellisti appassionati d’Italia).

Come sopraddetto può essere riprodotto con tante e tali insegne e livree da avere come risultato di creare una collezione nella collezione, da risultare quasi infinita se non ci si lasca sopraffare dalla “noia” di riprodurre sempre lo stesso soggetto.

Sono disponibili fogli di decal tali (es.: Sky Model, dove si trovano le decal per riprodurre gli aerei di 10 Assi su 33 profili possibili), da poter avere i caccia di buona parte dei nostri Eroi (nel kit Italeri si trovano le decal per il caccia di Gorrini, se non si fa caso al 2 rosso anziché bianco), comunque con una buona iconografia è possibile riprodurre anche aerei di cui non ci sono le decal in commercio, come ad esempio quello del capitano Furio Doglio Niclot o quello del Ten. Giorgio Solaroli, del sottotenente Leonardo Ferulli, del Ten. Giulio Reiner e molti altri ancora.






Il Folgore rimane comunque un soggetto che per chi ama le “cose” aeronautiche d’Italia, ha un fascino unico; io ne ho riprodotti 22 così suddivisi:

- 18 della Regia Aeronautica in scala 1/72 di cui 10 di assi;
- 2 della R.A. Cobelligerante in scala 1/72
- 1 della Legione Croata in scala 1/72
- 1 in scala 1/48 della R.A dell’Asso maresciallo Ennio Tarantola.

Malgrado questo discreto numero di soggetti, mi viene ancora, ogni tanto, la voglia di farne uno nuovo, perché c’è sempre quell’asso o quel reparto che “manca”, unica cosa che mi frena è lo spazio, in vetrina un ripiano è pieno di Macchi nei loro vari modelli e reparti, perché non dimentichiamoci il padre e il figlio del 202, vale a dire il 200 Saetta e il 205 Veltro, figli anch’essi di quell’impareggiabile genio dell’ing. Mario Castaldi, mai dimenticato e difficilmente eguagliato da altri in quel periodo storico.






Le foto allegate si riferiscono ai seguenti modelli:

  • MC 200 scala 1/48 della Classic Airframes, del comandante la 369ma Squadriglia del 22mo Gruppo Autonomo, capitano Giovanni Cervellin, Canpagna di Russia Stalino 1942

  • MC 202 scala 1/48 della Tauromodel, della 151ma Squadriglia, 20ma Gruppo 51ma Stormo, pilotato dall’asso maresciallo Ennio Tarantola “Dai Banana”, Sicilia 1942.

  • MC 205 scala 1/48 della Hasegawa, 97ma Squadriglia 9° Gruppo 4° Stormo Termoli 1944.

  • MC 205 scala 1/48 della Hasegawa, 3° Squadriglia 1mo Gruppo caccia della ANR Campoformido 1944

Bibliografia

- Corrado Barbieri: Caccia 1939-1945 Ermanno Alberelli Editore
- Ali d’Italia n°2: Aer. Macchi C. 202 La Bancarella Aeronautica Torino
- I grandi aerei storici: Macchi 202 Folgore e 205 Veltro Delta Editrice
- Nicola Malizia: Il 51° Stormo Caccia Ed. Bizzarri-Roma.

Ezio Bottasini

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18.01.2011


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