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(Canadair CL-13 Mk 4 Sabre)
Nel 1954/55 ben 180 Canadair CL-13 (F-86 E), in parte dismessi dalla RAF furono consegnati all’A.M.I., che li mantenne in servizio fino al 1964.
Questi velivoli erano stati ricondizionati e immatricolati con codici canadesi e all’atto della consegna recavano le stelle americane sulla mimetica inglese e i serial number canadesi.
Il progetto dell’F-86 risale ai primi anni del secondo dopoguerra, il primo volo dell’XP-86 fu effettuato il 1° ottobre 1947 ai comandi del collaudatore George Welch.
I test misero in luce le grandi potenzialità della macchina e il 26 aprile 1948 il primo XP-86 (che inizialmente fu battezzato “Silver Charger”, destriero d’argento, poi “Sabre”, sciabola), riuscì a superare la velocità del suono, sia pure in picchiata.
L’USAF aveva già ordinato 221 esemplari della prima variante di produzione, denominata P-86 A (dal giugno 1948 il prefisso P fu cambiato in F).
L’F-86 fu il primo caccia a reazione con ali a freccia dell’USAF; ebbe il battesimo del fuoco nella guerra dio Corea dove si rivelò un avversario micidiale dei MiG 15 sovietici.
Costruito in grandi quantità (8670 unità nelle varie versioni), è stato adottato non solo dai paesi della NATO ma anche da altre aviazioni.
L’industria canadese fu la principale licenziataria del progetto e realizzò diverse versioni del caccia North American; dal 1949 al 1958 ne completò 1814 distribuiti tra: Canada (760), Gran Bretagna /430), Germania Federale (300), poi Sud Africa e Colombia.
Secondo costruttore su licenza fu la Mitsubishi giapponese con 300 esemplari e la Commonwalth Aircraft Corporation australiana ne produsse 112.
Il Sabre andò in servizio con le insegne di almeno 26 Paesi, alcuni dei quali lo hanno mantenuto in servizio attivo fino agli anni ’90.
In Italia, oltre ai 180 Canadair di cui abbiano fatto cenno all’inizio e che andarono ad equipaggiare la 2° e la 4° Aerobrigata, furono costruiti su licenza dalla FIAT Aviazione 221 F-86 K, versione migliorata per l’impiego ogni tempo grazie al radar alloggiato nel caratteristico “nasone” (da cui il soprannome Sabre Dog); di questi aerei, 63 andarono all’Aeronautica Militare Italiana equipaggiando nel 1953 la 1° Aerobrigata (6°, 17°, 23° Gruppo), quando nel 1959 divenne 1° Aerobrigata Intercettori Teleguidati con l’adozione degli MIM-3 A Nike-Ercules, tutti gli aerei andarono alla 51° Aerobrigata (21°, 22°, 23° Gruppo).
Nel 1964 l’F-86 K era in linea con il 22° e 23° gruppo della 51° Aerobrigata, inoltre equipaggiava il 12° Gruppo (già della 4°), che con il 156° del 6° Stormo, trasferiti a Gioia Del Colle andarono a formare il 36° Stormo.
Le foto del modello in questo articolo, sono del “vecchio” kit Monogram in scala 1/48 del 1979 che acquistai insieme all’F-16 (apparso su questo stesso sito), dall’amico Stefano Strata a cui faccio debito omaggio.
è la riproduzione del Canadair CL-13 Sabre, quindi la versione corretta per un soggetto italiano.
Il montaggio è stato eseguito da scatola senza modifiche né autocostruzioni se non per i travetti di controventatura dei serbatoi alari.
Gli aerofreni sono stati montati aperti per fedeltà, in quanto il Sabre era caratterizzato dal fatto che i circuiti idraulici perdevano pressione a turbina spenta, quindi determinavano l’apertura degli aerofreni quando l’aereo era parcheggiato.
La colorazione è stata eseguita con i miei soliti smalti Humbrol:
Il tronco di coda, nella parte alloggiante il motore, è stato spruzzato, a modello terminato, con una leggerissima “passata” di bianco opaco 34, per simulare lo sbiadimento delle vernici, delle insegne e degli stencil dovuto a surriscaldamento delle superfici causato al motore.
Le decalcomanie derivano dai fogli Tauromodel dedicati al Sabre, mentre gli stencil sono quelli originali della scatola.