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Kit Hasegawa scala 1/20
L’acquisto di questo modello risale alla metà del 2012, avevo adocchiato la scatola del Falke presso il modellismo "Baracca" di Monza, che da tempo giaceva sugli scaffali del negozio, in apparenza abbandonato, senza decidermi a comprarlo, un po' per il prezzo (89€), un po’ per l’ignoranza nei confronti della "ambientazione fantascientifica" del soggetto; la mia passione per la fantascienza è nota, visti i diversi modelli a tema apparsi su questo sito ma, il Falke continuava a risultarmi ignoto, di conseguenza guardavo senza acquistare.
In occasione del Monza Models 2012, una scatola di questo kit venne assegnata come premio speciale nella categoria Fantasy-Fantascienza (giusto per "tirarmela" un po’a me era stato assegnato l’argento per il "Jedi Starfighter con l’Hyperdrive Ring" scala 1/72 apparso tempo fa su questo sito); questo fatto fece scattare la molla dell’acquisto, continuando ad ignorare di cosa si trattasse.
Dopo ciò digitando su Google "Machinen Krieger Falke", si aprirono diverse notizie ed immagini relative a questo mezzo bellico appartenente ad una guerra futura.
I Maschinen Krieger o Ma.K. sono una serie di fantascienza nata in Giappone attorno al 1980 ad opera del maestro Kuo Yokoyama.
I modelli che compongono questa serie, non sono facilissimi da trovare in Italia visto che il modellismo è un hobby di nicchia contrariamente al Giappone dove è diffusissimo.
I mezzi che la compongono sono ispirati sia a modelli reali delle due guerre mondiali (nel Falke infatti troviamo molti dettagli che derivano dal P 38 Lighting), sia a film come Star Wars e Blade Runner; la serie ebbe così tanto successo in Giappone che la ditta Nitto iniziò a produrre modellini in plastica dei Ma.K., grazie anche al fatto che Yokoyama stava realizzando una smisurata serie di disegni e modelli.
Oggi, dopo una serie di traversie legali a causa dei diritti d’autore, i modelli Ma.K. sono prodotti dalle note case modellistiche Wave e Hasegawa.
Ma alla fine di cosa parla Ma.K.???
Nell’anno 2807 la IV guerra mondiale nucleare (ciò presuppone ci sia stata anche una III G.M.), ha annientato la Terra.
Ma l’umanità è sopravvissuta e si è sparsa nello spazio.
Cinquantadue anni dopo la guerra la Federazione Galattica, scopre che la Terra è rinata ed è abitabile.
Quindi la Federazione decide di ripopolarla, inviando coloni che nei successivi 20 anni ricostruiscono paesi e città, ma queste cose attraggono l’attenzione anche di criminali e disertori, le forze di polizia locale non riescono a controllare tutti questi fuorilegge.
Viene deciso quindi di instaurare la SDR (Strahl Democratic Republic) che governi il pianeta.
La SDR provvede quindi a militarizzare tutte le zone abitate usando la propria Legione Straniera, togliendo il controllo ai governi locali che si erano dati i coloni.
Oltre a ciò, cominciano a comparire campi di detenzione in cui finiscono non solo i criminali ma anche cittadini comuni contrari a questa dittatura.
Nasce quindi l’Earth Independent Provvisional Governement che dichiara la sua indipendenza dalla SDR.
Così nel 2882 inizia la guerra fra la Legione Straniera della SDR e l’Independent Mercenary Army dell’EIPG per il controllo della Terra.
Nei seguenti quattro anni la guerra si diffonde in diversi scenari sparsi per il mondo.
In questa guerra si utilizzano armi molto avanzate: le Armored Fighting Suit ovvero le Tute Corazzate da Battaglia (o PKA Panzer Kampf Anzung come vengono chiamate dalla SDR).
Queste AFS sono dotate di laser, armi queste usate anche dai robot, carri armati, mezzi aerei (alcuni con tecnologia antigravità come il Falke), e astronavi.
Il Falke è un caccia da assalto con tecnologia antigravitazionale, veloce e ben armato, può sorprendere piccole unità meccanizzate e fungere da ricognitore scoprendo i movimenti del nemico, grazie alle piccole dimensioni e alle caratteristiche stealth.
Il pilota, utilizzando un neuro-casco, può vedere in tre dimensioni rimanendo riparato all’interno di un abitacolo corazzato.
L’armamento è costituito da un cannone Balkan da 23mm con quattro canne rotanti.
Il kit Hasegawa è confezionato in una scala piuttosto inusuale (1/20), ciò dovuto probabilmente anche alle piccole dimensioni che la macchina avrebbe nella "realtà", circa 6 metri di lunghezza per 4 di larghezza; è stampato in fine negativo con una ricchezza di particolari che solo una scala grande può permettere.
L’insieme è costituito da sei stampate, una delle quali dedicata ai due figurini che fanno da contorno al kit:
1- il pilota, con la possibilità di realizzarlo con il volto scoperto o con il neuro casco indossato; personalmente ho scelto di farlo con il viso scoperto all’interno dell’abitacolo e il casco (opportunamente modificato), nelle mani dell’attendente.
2- Una figura femminile che rappresenta un membro dello staff di terra (ci sarebbe la possibilità di ampliare il numero di figurini della stessa serie, anche se nei negozi di Milano e hinterland, cercando sul WEB non sono a catalogo, li ho ordinati su E-bay).
La scelta per verniciatura e decorazioni è ampia e notevole, ben otto possibilità; l’imbarazzo della scelta è grande; sono tutti accattivanti, alcuni più di altri, potendo (come già detto sono piuttosto costosi) ma, soprattutto trovandoli, per soddisfarsi con le versioni se ne dovrebbero fare almeno tre o quattro.
Il montaggio non è particolarmente difficoltoso, i pezzi si accoppiano in modo abbastanza preciso, l’uso dello stucco è riservato alla giunzione delle due valve principali delle fusoliere e al raccordo dei due terminali delle stesse.
La sequenza di montaggio è piuttosto facile da seguire, le istruzioni molto chiare.
L’abitacolo è piuttosto completo, gli strumenti sono stampati singolarmente sul foglio decal, dando, una volta applicati un buon effetto di realismo, ho aggiunto un’abbondante goccia di cera, sui quadranti per dare l’effetto vetro, ho inoltre aggiunto alcuni particolari (cavetti e schermi secondari, nonché luci verdi/rosse) sul "soffitto" del portello, che a mio avviso era un po’ scarno, viste le dimensioni e la tecnologia del mezzo.
La verniciatura è stata fatta con grigio H32 lumeggiato con H27; i pannelli laterali e i poggiatesta con fondo di H160 lumeggiato con H62.
Vista la chiara derivazione "germanica" del mezzo (Machinen Krieger "Falke" Pkf.85, ne scherzavo con l’amico Marco un giorno che ci siamo trovati durante il periodo delle festività natalizie); ho scelto un velivolo dello JG 5 "Eismeer" (questo è il nome dello JG 5 durante la II G.M.), pilotato dall’Unter Offizer Wesley "Gost" Smith (reparto "tedesco" e pilota "anglosassone"; potere della Legione Straniera).
Dopo l’applicazione del primer fine grigio e una "passata veloce" di spray nero Tamyia, il modello è stato dipinto in nero opaco H33, la desaturazione è stata effettuata con H32, i particolari in rosso insegna H153 sul muso e sulle estremità delle alule sono statirealizzati a pennello con contorni non netti, come fossero stati aggiunti a livello di reparto.
Il motore, su una base di nero opaco è stato "invecchiato" con successive passate a dry brush con: grigio scuro H32, ruggine H113, metallizzato H53 e H52.
Una successiva mano di cera Livax 20 carati ha permesso l’applicazione delle decal.
In ultimo è stato fatto un lavaggio parziale con del Terra di Siena acrilico Life Color; passata di cera e opaco trasparente.
I figurini sono stati dipinti dando sulle divise un fondo H29 successivamente schiarito che H93 e H93 schiarito, la tuta anti-G del pilota in Grigio H32 successivamente schiarito con H27 e H140, sono stati inoltre aggiunti i raccordi delle cinture di sicurezza dal pilota al seggiolino, realizzate con nastro da tappezziere verniciato.
Esteticamente non si può dire che sia un bel mezzo aereo (quelli belli sono altri), ma sicuramente per gli appassionati di Sci-Fi è un mezzo interessante, inusuale e poco conosciuto.
I miei ringraziamenti vanno come sempre a mia figlia Sara per le fotografie.