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Credo che tutti noi "aeroplanari" abbiamo qualche aereo che amiamo più di altri, per me il G91Y è uno di quelli.
La storia di questo aereo nasce già durante lo sviluppo del G91, quando l’Ufficio Tecnico della FIAT Aviazione diretto dal Prof. Ing. Giuseppe Gabrielli si preoccupò di assicurare la successione del G91 stesso.
Dopo diverse idee tra cui il potenziamento delle caratteristiche di decollo; la possibilità di contemplare la velocità supersonica; ala con maggior angolo di freccia e spessore ridotto; si arrivò a concepire un velivolo con capacità di successo della missione, ricorrendo ad un impianto propulsivo doppio, un caccia bombardiere con capacità di decollo corto (STOL), con basso costo di gestione ed affidabile.
Progettato partendo dalla cellula del G91T il Prof Gabrielli estrapolò il G91Y, soprannominato Yankee (dall’alfabeto fonetico internazionale), sull’ispirazione della forma del condotto della presa d’aria a Y.
I motori scelti furono due turboreattori a flusso assiale Genaral Electric J85-GE-13A praticamente gli stessi del Northrop F-5A (aereo che era stato preso in considerazione prima dello sviluppo del G91Y).
Furono sensibilmente migliorati, rispetto al G91: carico bellico, autonomia e spazi di decollo; rispetto alla velocità massima non fu espressa richiesta.
Del G91Y, furono costruiti due prototipi, 20 aerei di preserie e ordinati 55 di serie di cui, però ne furono tagliati dieci, quinti in totale 67; la produzione si concluse nel 1976.
I G91Y equipaggiarono l’8° Stormo C.B.R., 101° Gruppo, di Cervia e il 32° Stormo C.B.R., 13° Gruppo, di Brindisi.
Il combustibile era contenuto in sei serbatoi in fusoliera e due alari per totali 3200 litri; la capacità totale poteva essere aumentata fino a 4800 litri con l’aggiunta di serbatoi alari da 260, 520 fino a 800 litri.
L’armamento era basato su due cannoni DEFA 553 da 30mm con 125-145 colpi per arma e carichi di caduta fino a 1815 kg sui quattro piloni sub alari.
Un particolare poco noto, è che il G91Y avrebbe potuto essere armato con una bomba all’idrogeno tattica, probabilmente la B-57 da 231kg, applicata alla "stazione" 2.
Il kit artigianale della ADV Models (n° cat. ADV0002), frutto della passione e del lavoro di ricerca del suo titolare, Andrea De Vincentis, che ha fotografato, millimetro per millimetro, l’esemplare conservato presso il museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, ricavandone un pregevole manufatto in resina (di buona qualità, compatta e con pochissime bolle), molto preciso nelle forme e nei dettagli.
Non è certo un kit per neofiti, ma anche per chi ha un po’ di esperienza, non è un modello da prendere con leggerezza.
La scatola contiene oltre ai pezzi in resina, ricchi di diversi particolari, due serie di trasparenti in acetato, le gambe dei carrelli in metallo (visto anche il peso finale del modello assemblato), dei particolari fotoincisi: specchietti da incollare al frame del tettuccio e gli attuatori degli ipersostentatori, le decalcomanie permettono di scegliere un esemplare dei due Stormi che hanno avuto in dotazione il velivolo.
Il montaggio non è particolarmente difficile e i pezzi combaciano molto bene, l’uso dello stucco è limitato; certo che vanno fatte decine di prove a secco prima di unire i pezzi al fine di evitare errori.
L’abitacolo si può arricchire in scratch, come pure il cupolino, con particolari di rifinitura: cablaggi, pannello fusibili, luci interne...
Ai carrelli vanno aggiunti: impianto idraulico e cavi delle luci di atterraggio, che vanno inoltre completate con una abbondante goccia di crystal clear, per simulare il vetro di protezione.
La colorazione è la classica mimetica NATO di quel periodo, io ho usato i seguenti colori per realizzarla:
superfici superiori: Grigio H125, abbondantemente desaturato con bianco; verde H116, anch’esso piuttosto desaturato con giallo (questi velivoli stazionavano molto tempo sulle piste di parcheggio anche per la manutenzione, quindi le vernici tendevano a sbiadire molto con il sole, soprattutto quelli del 32° Stormo).
Superfici inferiori: ho usato l’Alclad ALC106 White Alluminium, dopo aver dato un fondo nero lucido.
Le pannellature sono state evidenziate con colori ad olio della Maimeri: marrone d’ombra naturale (la mime superiore), Grigio di Payne le superfici inferiori.
La mia scelta è stata condizionata dal "rapporto" che ho avuto con questo aereo durante il servizio militare (1980-81), quando operatore radar appartenente alla 2° Batteria del 3° Reggimento Missili Contraerei di stanza a Ravenna con Base a Cervia, si facevano esercitazioni praticamente giornaliere con questi aerei e con gli F 104S del 5° di Rimini; quindi non potevo che fare uno Yankee dell’8°...
A contorno dell’aereo mi sono costruito il tappo FOD, la scaletta, il carrello degli estintori, i blocchi per le ruote e i due fari per l’illuminazione notturna dell’area parcheggio; il banco di prova idraulico, deriva dal kit X-48-4 dell’Hasegawa contenete materiale USA, l’ho italianizzato un po’ applicando il n° 10 bianco, come visto su alcune foto. Ho aggiunto una piccola carta geografica all’interno del parabrezza.
Il pilota è l’Italian Kits in 48.
Le notizie sul G91Y, sono liberamente tratte dal Supplemento ad AEREI n° 26 marzo 2005 della Delta Editrice.
I miei ringraziamenti vanno ad Andrea de Vincentis che ha realizzato il modello e che me lo ha venduto direttamente, con cui siamo rimasti in rapporto epistolare; all’amico Vito che costantemente mi supporta e mi consiglia durante la realizzazione dei miei lavori e naturalmente a mia figlia Sara che con le sue foto mi permette di divulgarli.
Mi piace tutto veramente bello, bravissimi belle autocostruzioni, la basetta con i lampioni e le foglie è fantastica. Mi piacciono moltissimo le sfumature della livrea.
Bravo Ezio
Gran bel modello è gran bel lavoro... c'è una cosa che continua a sfuggirmi nei modelli dotati di slats separati... il perché dello scalino presente in sede di battuta.... perché???? Visto che sugli aerei veri non è assolutamente presente... e il perché i modelli vengono dettagliati dai modellisti ma sto scalino maledetto non viene mai eliminato 😎😎😎
Solita solfa del modellista rompiballe... scusate saranno gli anni che avanzano ma su sta cosa ho rotto i marroni ad un sacco di gente.... salutoni Ezio 👍👍👍👍
E' sempre un piacere ammirare i tuoi lavori...
Complimenti !!
Dino
Ezio mi hai fatto tornare indietro nel tempo quando negli anni 80 e 90 gli Yankee volavano sulla costa Adriatica in Abruzzo. Bel lavoro sul tuo G-91.
Saluti Angelo
Bravo Ezio,
bel lavoro sull'aereo.
inoltre apprezzo tantissimo l'ambientazione che rende il soggetto più vivo.
Pietro
CARO EZIO LAVORO SUPERBO SIA PER LA SCHEDA TECNICA CHE PER LA REALIZZAZIONE.. DA MAESTRO 👏👏.
COMPLIMENTONI.
UN CARO SALUTO.
GIAMPAOLO.
Ciao Ezio
mitico kit questo ADV models. Mi è sempre piaciuta la versione "Y" del G91, peccato che le major non vi abbiano investito (come dargli torto però). Bel modello davvero! Bellissime poi le tue realizzazioni artigianali della varie dotazioni aeroportuali. Complimenti, te li meriti!
Massimo "Pitchup"
Bel modello, ambientazione ricca e meticolosa, davvero un lavoro eccellente.
Saluti cari
Enrico
I M P E C C A B I L E!!!!!!!!!!!!!!
Ottimo lavoro Ezio, mi piace molto tutto l’insieme e gli interventi fatti per impreziosire il modello. Complimenti.
Ciao. Enrico
Da estimatore del G91Y ... Semplicemente meraviglioso! Complimenti
Carissimo Ezio,
Noto con molto piacere che migliori sempre di più le tue realizzazioni modellistiche, Con tecnica raffinata e maestria... E soprattutto con tanta passione che nettamente traspare in ogni tua opera.
Non mi resta che rinnovare ankora una volta i miei migliori complimenti per questa tua costante ascesa nel mondo del modellismo.
Un salutone.
Alby.