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Vorrei dedicare queste poche righe a tutti gli aviatori che hanno dato la loro vita nei cieli del mondo durante l’ultimo conflitto mondiale (1939-1945), in particolar modo ai nostri connazionali, poiché noi Italiani troppo spesso ci dimentichiamo dei nostri Eroi.
Di coloro che hanno sacrificato la loro vita, per ideali, a volte anche discutibili, ma in ogni caso ideali che in quel particolare momento erano gli ideali della Patria, della nostra Italia.
Nomi come Luigi Gorrini, Adriano Visconti, Teresio Martinoli, Franco Lucchini, Ugo Drago, Mario Bellagambi, Franco Bordoni Bisleri, Carlo Maurizio Ruspoli, Giorgio Solaroli di Briona, solo per citare i più famosi, ma si potrebbe continuare, riempiendo la pagina con altre decine di nomi.
Nomi che ai più non dicono nulla, nomi noti ad una cerchia ristretta di persone che come me hanno una grandissima passione per le “cose” aeronautiche e non solo per il modellismo, oppure appartenenti all’Arma Azzurra della generazione che ha combattuto la guerra (ormai penso pochi reduci) ed ai loro familiari.
Eroi ed assi della caccia secondi a nessuno dei loro colleghi delle altre Nazioni belligeranti, alleati e non, altrimenti che per le macchine su cui hanno volato, combattuto e anche vinto nella prima parte del conflitto; infatti appena divenuti tutt’uno con macchine alla pari (Macchi 202 e 205, Reggiane 2001) o addirittura secondo me superiori (Fiat G55, Reggiane 2005), hanno saputo e potuto, anche se troppo tardi, dimostrare appieno le loro capacità.
Possono far sorridere i 22 abbattimenti confermati del nostro migliore asso Sergente Maggiore Teresio Martinoli se confrontati alle 352 vittorie di Hartmann o alle 301 di Barkhorn (assi tedeschi), teniamo presente però il fatto che oltre alle macchine obsolete, i nostri piloti si sono confrontati non con Polacchi e Russi impreparati e inizialmente con macchie antiquate ma con Francesi ed Inglesi con macchine superiori ed addestramento equivalente. Basti pensare per fare un paragone realistico che Richard Bong, il primo asso USA, finì la guerra con uno score di “soli” 40 abbattimenti perpetrati ai danni dei Giapponesi (chi ha orecchie per intendere…).
Eroi i nostri che, contrariamente a quanto successo dopo la 1° Guerra Mondiale, quando ai reduci furono conferite le più alte decorazioni per le loro imprese belliche come Francesco Baracca che molti conoscono, se non altro per il cavallino della Ferrari, dopo la 2° guerra mondiale furono dimenticati , quasi che dimenticando le imprese degli uomini che vi avevano partecipato, si potessero dimenticare gli eventi che richiamavano alla mente un conflitto pieno di ricordi dolorosi per tutti gli Italiani, senza pensare però che quegli uomini avevano combattuto, avevano sofferto e molti erano morti comunque per la Patria.
Esistono pochi testi e recensioni dedicati ai nostri assi, questo perché gli avvenimenti accaduti dopo l’8 settembre 1943, avevano costretto molti di essi ad una scelta spesso non dettata da motivi “ideologici” ma sentimentali; il grande Luigi Gorrini, nella sua biografia disse che la sua scelta di aderire all’ANR, fu quella di combattere nel tentativo, anche se disperato, di difendere la sua casa in Emilia dai bombardamenti alleati.
Queste scelte determinarono per molti piloti tra cui diversi assi, l’essere messi sotto accusa ed espulsi dall’Aeronautica post-bellica. Questo spiega anche il fatto per cui l’Aeronautica stessa in passato, ha spesso ignorato gli assi della caccia italiani della 2° G.M., in quanto includere o escludere i nomi dei piloti che continuarono a sostenere la causa dell’Asse avrebbe causato un inaccettabile problema politico per la burocrazia militare, perciò nessuna lista “ufficiale” degli assi italiani, o anche solo un elenco comprensivo delle “vittorie” confermate, è mai stata diramata dall’AMI.
Luigi Gorrini “Vespa 2”, è stato l’unico ad essere insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare della Regia Aeronautica e della R.S.I., la cui onorificenza è stata riconosciuta nel dopoguerra, vennero trasformate tre proposte di medaglie d’argento in un’unica d’oro, promuovendolo contemporaneamente al rango di ufficiale nella rinata Aeronautica Militare Italiana (A.M.I.).
Minor fortuna ebbe Adriano Visconti, il quale dopo le vittorie riportate in seno alla Regia Aeronautica, le decorazioni sia italiane che tedesche ricevute, dopo l’8 settembre fu posto al comando del 1° Gruppo Caccia “Asso di Bastoni”, dove ottenne altre vittorie prima della capitolazione finale del suo reparto. Dopo aver negoziato una resa onorevole per il 1° Gruppo, Visconti fu proditoriamente assassinato a Milano dai partigiani il 29 aprile 1945 (ricordiamo che il cessate il fuoco datava dal 25 ).
Tanto si potrebbe ancora scrivere per illustrare le gesta dei maggiori tra i rimanenti 40 assi italiani, potremmo riempirne volumi, a tale scopo, di seguito vi indico alcuni testi e riviste dove si potranno approfondire le conoscenze sui nostri dimenticati eroi.
A scopo modellistica sono in commercio dei bellissimi fogli di decalcomanie della “SKY models”, atte a riprodurre Macchi 202 e 205 di nostri assi e piloti noti, per gli altri ci si può sempre rivolgere alla propria “scorta” di decals ed al proprio estro come ho più volte fatto io.
BIBLIOGRAFIA
Ezio Bottasini © 2011 [Gallery] |