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Era l’evoluzione del Romeo Ro.37 A 30 con motore Fiat in linea sostituito con un radiale Piaggio P.IX RC.40, che consentì un complessivo miglioramento delle prestazioni.
La prima serie prodotta dalle O.F.M. (Officine Ferroviarie Meridionali) denominata Romeo (in seguito I.M.A.M. Romeo) adottava un’elica bipala in legno a passo fisso con ogiva, il generatore Marelli era posizionato al di sopra dell’ala superiore in posizione centrale, l’abitacolo differiva per la forma dello scasso in fusoliera ed era dotato di vetratura scorrevole e diverso frangivento, che racchiudeva il posto di pilotaggio lasciando scoperta solo parte della postazione del mitragliere osservatore dotata di un’arma brandeggiabile Lewis da 7,7 mm. anche le carenature delle ruote erano di diversa pannellatura per accedere all’interno.
Nella successiva 2ª serie divenuta I.M.A.M. l’elica divenne tripala metallica, l’abitacolo e il frangivento cambiarono forma, l’arma dorsale fu sostituita da una Breda Safat da 7,7 mm. oppure raramente da una Isotta Fraschini del medesimo calibro, le carenature delle ruote erano con pannello d’accesso circolare, il generatore Marelli fu invece disassato sulla destra, e altre minori modifiche furono apportate.
Della serie bis ne furono prodotti in totale 617 esemplari dei quali 50 della 1ª serie, dalla Romeo, le commesse furono affidate anche ad altre ditte licenziatarie.
Caratteristiche:
Apertura alare: mt. 11,08
Lunghezza: mt. 8,56
Superfice alare: mq. 31,35
Peso a vuoto: Kg. 2.040
Velocità max: Kmh 330
Motore stellare: Piaggio P IX RC40 – 560 Cv
Il modello è quello in scala 1/72 della Airmodel in vacuform e accessori in resina che era l’unico reperibile in commercio al momento della realizzazione che ha comportato le modifiche sopra esposte per configurarlo come 1ª serie dato che il kit offriva la serie successiva, quindi la prima modifica riguarda la diversa forma dell’abitacolo, l’elica bipala proviene dalla banca pezzi, i trasparenti sono in acetato opportunamente sagomato, la Lewis è autocostruita come pure il generatore, qualche incisione e le tiranterie in sprue filato completano il tutto.
I colori usati sono acrilici della Life Color, purtroppo il cachi avorio con il tempo si è alterato ingiallendosi un po’; le tessere del Domino sono dipinte a mano come nella realtà.
Il velivolo rappresentato è la M.M. 10758, 105ª Squadriglia R.S. ad Assab – Maacaca, Eritrea Aprile 1936, il pilota era il Com.te della Squadriglia Tito Falconi, l’osservatore tale Zazzetta, l’aereo era interamente in cachi avorio chiaro e presentava sulla superfice dell’ala superiore delle bande rosse per l’alta visibilità.
In questa Squadriglia i numeri individuali dei velivoli erano identificati mediante la somma del valore di due tessere del gioco del Domino poste su una fascia verde obliqua da ambo le parti della fusoliera, l’artistica e originale numerazione era dipinta personalmente da Falconi che ne era anche l’ideatore.
Ho fotografato il modello accanto a un volumetto dell'epoca reperito in un mercatino anni orsono.