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Un Italico prototipo dei tanti
Il Ro 51 era un caccia monomotore ad ala bassa sviluppato dall'azienda Italiana Industrie Meccaniche Meridionali (IMAM) negli anni trenta e rimasto allo stadio di prototipo. Costruito in soli due esemplari, venne valutato dalla Regia Aeronautica ma scartato in prove comparative in favore del Fiat G 50, di conseguenza ne venne interrotto lo sviluppo e cancellato il programma.
Caratteristiche (fra parentesi sono resi i dati della versione idro, ove differenti da quella terrestre):
Lunghezza: m 7,46
Apertura alare: m 9,78 (9,70)
Altezza: m 2,71 (3,25)
Peso a vuoto: kg 1.663 (1.840)
peso carico: kg 2.092 (2.160)g
Motori: Fiat A.74 RC.38
Potenza: cv 840 a m. 3.800
Veocità max: km/h 489 (430)
Tangenza: m 8.850 (7.500)
Autonomia: km 1.100 (1.200)
Armamento: 2 mitragliatrici da 12,7 mm nel muso
Progettista: Giovanni Galasso
Pilota collaudatore: Nicolò Lana
Primo volo del prototipo: MM. 338 nel 1937 a Capodichino (Napoli)
(Dati tratti da Wikipedia)
Il kit è l'unico esistente prodotto con tre scatole nelle tre differenti versioni realizzate come prototipi, il primo con carrello fisso è quello che ho riprodotto, gli altri due si differenziano, uno per il carrello retrattile modificando il primo esemplare e un'altro in versione idro, entrambi con deriva maggiorata, (l'idrovolante finì inabissato nel lago di Bracciano durante un volo di collaudo fortunatamente senza vittime).
Tornando al modello prodotto dalla Omega Models in scala 1:72 esso è composto di non numerose parti in resina di buona qualità, e rispetta le misure generali catturando bene le linee del velivolo.
Gli interventi di correzione si limitano allo svuotamento con fresatura delle coperture delle ruote e sostituzione di queste, perchè stampate in un sol pezzo , il rifacimento dei flabelli della cappottatura, il miglioramento dello stellare Fiat, e l'apposizione di una presa d'aria subalare ex novo, l'interno dell'abitacolo con in più i cinghiaggi del seggiolino della RCR.
La singolare scomposizione degli elementi della fusoliera ne comporta l'allineamento con buona dose di stucco e lisciatura ad umido.
La colorazione in Cachi Avorio è ottenuta dalla gamma Puravest data ad aerografo, mentre le decorazioni in rosso le ho dipinte a mano previe mascherature perchè quelle delle decals sono infedeli e inoltre molto delicate.
Naturalmente, come in genere nei prototipi l'invecchiamento e la sporcizia non erano presenti, specialmente in questo caso dove ho inteso riprodurre il primo velivolo M.M. 338 come quello esposto al Salone Aeronautico di Zurigo del 1938.