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Savoia Marchetti SM 84 - M.M. 22462 - 256ª Squadriglia 108° Gruppo 36° Stormo.
Decimomannu Giugno 1942
Nato come sviluppo teso a migliorare le prestazioni e le capacità offensive dell'aerosilurante di precedente proggetto e gloriosa fama, ossia l'SM 79 Sparviero, l'SM 84 non godette di altrettanta popolarita a causa di molteplici carenze che ne inficiarono l'efficienza che ci si aspettava tanto da non essere molto apprezzato dagli equipaggi della Regia Aeronautica che lo portarono in combattimento.
Fu tuttavia prodotto in numerosi esemplari (329) che andarono ad armare diversi reparti aerosiluranti che ottennero raramente risultati rilevanti, il principale teatro operativo dell'S.M.84 fu il Mar Mediterraneo.
L'unico successo come aerosilurante sembra essere quello vantato dagli aerei del 36° Stormo aerosiluranti che il 27 settembre 1941 riuscirono a silurare la corazzata HMS Nelson, danneggiandola gravemente e mettendola fuori combattimento per parecchi mesi. Nel corso dell'azione lo stormo subì gravi perdite, con sei degli undici velivoli impiegati risultati abbattuti. Tra essi anche quello del comandante di stormo, colonnello Riccardo Helmuth Seidl, probabilmente abbattuto dal fuoco contraereo della corazzata Prince of Wales e dell'incrociatore Sheffield.
L'aspetto poderoso e aggressivo tradiva in parte le sue scarse attitudini, insufficenti per eguagliare le prodezze del predecessore. Un lotto di 6 esemplari fu impiegato dall'aeronautica Slovacca dalla fine del 1942.
Foto di bassa qualità del soggetto riprodotto
Caratteristiche (fra parentesi quelle riferite alla versione bis)
motore: Piaggio P.XI RC.40 (Piaggio P.XI bis RC.40)
potenza unitaria: cv 1.000
apertura alare: m 21,13 (21,20)
lunghezza totale: m 17,93 (17,52)
altezza totale: m 5,42
superficie alare: mq 60,80 (60,82)
peso a vuoto: kg 8.950 (8.700)
peso a carico massimo: kg 13.600 (13.350)
velocità massima: km/h 467 a 5.000 m
velocità minima: km/h. 167
tempo di salita: 10’ 54’’ a 4.000 m (14’ 48’’ a 5.000 m)
tangenza massima: m 7.900
autonomia: km 2.040
atterraggio: m 400 decollo: m 460
armamento: 4 mitragliatrici da 12,7 mm
carico bellico stivato 900 kg oppure:
Sotto l'ala possono essere agganciate:
2 bombe da 800 o da 500 Kg;
o 4 da 250 Kg;
o 8 da 100 o da 50 Kg;
o un siluro;
progettista: Alessandro Marchetti
pilota collaudatore: Alessandro Passaleva
primo volo prototipo: MM. 22395 il 5 giugno 1940
località: Vergiate
(Dati tratti da Ali e Uomini)
Il modello
Per poter realizzare questo soggetto, mi sono servito del kit dell'americana Aviation USK in scala 1:72 poi con etichetta X-Otic acquistato molto tempo fa e oggi introvabile o raro a prezzi fuor di logica, trattandosi di uno stampo costellato di tanti di quegli errori che per ottenere una replica decente va fatto un taglia e cuci con interventi piuttosto invasivi, tanto è vero che quasi tutti gli elementi delle stampate necessitatano di modifica correzione o sostituzione, ma tant'è, che volendolo in collezione ho affrontato la scommessa.
Macroscopiche anomalie si riscontrano confrontando gli elementi con i disegni in scala, soprattutto nell'errata misura della corda alare che va ridotta come va ridotta anche la sezione e la lunghezza della fusoliera, dove la posizione e dimensione di tutte le finestrature va corretta, necessita inoltre la sostituzione delle cappottature dei motori che risultano di diametro eccedente, adattando comprese le eliche quelle dell'SM 81 Supermodel della versione con motori Piaggio dotandole dei dettagli mancanti, inoltre, anche le unità motrici vanno sostituite, tutto questo implica la riduzione di sezione delle gondole e il rifacimento di una parte errata del meccanismo di retrazione dei carrelli, non ultimo l'abbassamento della parte anteriore superiore del muso, che va dalla cappottatura centrale all'abitacolo il quale va anch'esso modificato; molti altri dettagli cui provvedere emergono durante la costruzione tenendo d'occhio i disegni quotati, ma vi dispenso dalla descrizione per non cadere in un inutile tedio.
Le zone tratteggiate vanno eliminate, i finestrini chiusi e riposizionati, ingrandita l'apertura per l'arma laterale, spostato il portello d'ingresso e incise le pannellature; il poppino va accorciato, la torretta dorsale avanzata, da evidenziare in positivo la pannellatura longitudinale
La zona tratteggiata va eliminata, le linee tratteggiate vanno stuccate, le altre incis.
Questi interventi con mio sommo piacere, vanno ripetuti su ogni semiala quindi solo quattro volte
Riduzione longitudinale delle semifusoliere sopra e sotto di 1,5 mm ognuna per un totaledi 3 mm in eccesso
Modifiche fusoliera e reincisione
Cappottature dettagliate mancanti delle sedi d'uscita dei tubi di scarico
Trasparente termoforato adattato e unito alla copertura fusoliera. I finestrini prismatici sono leggermente più grandi e tali rimangono, il parabrezza va modificato aggiungendovi sul davanti altra venatura prismatica
Le "tapparelle" ex novo
Motori messi a dimora e eliche fronte e retro. I segmenti bianchi servivano per l'allineamento stroboscopico delle armi
Messi anche i tubi di scarico allungati
Ali complete di motori
Interni spartani slapdash e un po' fantasy, meritori di occultamento
Mitragliatrice scudata laterale
La mimetica eseguita ad aerografo delle superfici superiori è in giallo mimetico a chiazze sfumate in verde e marrone mimetico e in grigio mimetico per le superfici inferiori, ottenuta con gli acrilici Puravest gamma R.A.
L'esemplare riprodotto l'ho ripreso da una foto che ritrae la M.M. 22462 in volo durante una missione sul Mediterraneo.