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Le camionette utilizzate dal L.R.D.G. erano soggette a pesanti modifiche e personalizzazioni sul campo per adattarle al meglio ad ogni contesto di impiego, perciò con un po' di ricerca storica sul web e sui libri specifici ci si può davvero sbizzarrire, dando ampio spazio alla personalizzazione!
Ho deciso di realizzare un mezzo con il cassone adattato per far spazio all'installazione di una mitragliatrice Breda 20/65 Mod. 35 di preda bellica.
Il kit di partenza è il vecchio ma sempre valido Tamiya, ampiamente modificato utilizzando il set in resina di conversione della ditta belga Resicast e fotoincisioni Eduard più altri equipaggiamenti di recupero, la mitragliatrice Breda è di produzione Italeri.
Dopo un'accurata pulizia delle varie stampate e qualche stuccatura per eliminare le piccole imperfezioni, ho provveduto ad assemblare il modello mantenendo tre sottoinsiemi separati, per poi fissarli a colorazione ultimata: il telaio, il cassone e la parte anteriore del mezzo (cofano più posto guida).
Ho aggiunto un supporto per una mitragliatrice Vickers K sulla parte sinistra del cofano. Ho dettagliato il cruscotto e gli interni del vano guida, aggiungendo inoltre l'ingegnoso "sun compass" inventato dal Maggiore Ralph A. Bagnold.
Ho sostituito le ruote in vinile con altre in resina presenti nel kit di conversione, ho autocostruito la bandiera identificativa utilizzando lo stucco epossidico Tamiya e come asta un bastoncino della Evergreen scale model di diametro 0,64 mm, il cordame per fissare il carico è semplice filo da cucito colorato prima di fissarlo ai gancetti fotoincisi presenti sulle fiancate del cassone.
Il telone ripiegato è stato realizzato utilizzando un foglio di scottex per la parte interna e carta da forno per la parte esterna, entrambi inumiditi in acqua e colla vinilica prima di ripiegarli e fissarli con filo da cucito come cordame.
Ho sostituito i supporti della mitragliatrice Breda con altri in resina, previa foratura con trapanino a mano delle parti non perfettamente definite.
Colorazione:
Al termine del montaggio di tutti i componenti, ho dato come primer una mano di Chaos Black spray della Citadel, per poi passare ad areografo una mano di colori acrilici Tamiya: come base della carrozzeria il Buff (XF-57), schiarendo le parti maggiormente in luce con Deck Tan (XF-55) a sua volta schiarito con Bianco (XF-2).
In seguito ho protetto e sigillato i colori con una mano di trasparente opaco.
Per le scrostature principali ho utilizzato la nota tecnica della lacca: dopo averne applicato uno strato su tutto il modello, ho dato una mano ad areografo di Wooden Deck Tan (XF-78).
Una volta ben asciutto, ho iniziato delicatamente a scrostare e a far riaffiorare il colore sottostante utilizzando un pennello a setole rigide imbevuto in acqua tiepida.
Per testurizzare ho utilizzato una spugnetta e per i graffi meno invasivi un pennello a punta fine.
In seguito ho applicato le decals presenti nel kit utilizzando il prodotto Mark Fit Tamiya per ammorbidirle e darle maggior protezione, infine ho sigillato nuovamente il tutto con trasparente opaco.
Il resto dei dettagli ed equipaggiamenti sono stati dipinti a pennello utilizzando acrilici Vallejo, Tamiya e Citadel.
Invecchiamento:
Per l'invecchiamento del mezzo mi sono servito di prodotti pronti della AK Interactive e colori ad olio della Abteilung502.
Per rifinire e dare volume alle pannellature, oltre ai prodotti sopra descritti, ho utilizzato il Panel Line Accent Color della Tamiya.
In particolare. per il cassone e per il posto guida ho voluto dare un effetto particolarmente usurato ed impolverato: per la polvere e anche piccoli cumuli di sabbia e di pietroline ho utilizzato i pigmenti Mig: in primo luogo è stato applicato l'apposito fissativo a pennello, successivamente utilizzando un pannello a setole larghe si raccoglie una quantità non eccessiva di pigmento sulla punta del pennello, lasciandolo cadere uniformemente sull'area interessata, rimuovendo successivamente l'eccesso e le imperfezioni con un bastoncino cotonato.
La parte inferiore del mezzo è stata anch'essa impolverata utilizzando i prodotti Mig, anche se a lavoro ultimato si noterà ben poco.
La marmitta ha ricevuto un effetto ruggine mentre l'estremità del tubo di scappamento è stato annerito con pigmento nero.
Basetta:
Su una basetta in legno (lunghezza 20 cm, larghezza 10 cm, altezza totale 7 cm) gentilmente realizzata da un amico falegname, ho dapprima dato una mano di impregnante per legno per poi successivamente realizzare lo strato di base del terreno (a cui ho voluto dare una lieve pendenza) utilizzando il DAS.
Per l'effetto sabbia ho utilizzato l'efficace prodotto Light Earth dell'AK, una pasta acrilica da applicare direttamente per poi rifinire e uniformare con l'aiuto di una spatola.
Prima della sua asciugatura ho cosparso il terreno con qualche pietrolina.
Successivamente ho dipinto e sfumato il tutto mediante colori acrilici ad areografo, infine ho fissato qualche sporadico arbusto: ambientazione semplice, ma giusto per dare un contesto di operatività al mezzo!
Le targhette sono state realizzate utilizzando immagini reperite sul web, modificate e ridimensionate per poi stamparle su carta e in seguito plastificate.
Figurino:
Il figurino che completa la scenetta è in resina della Resicast, veramente ben fatto! E' stato dipinto utilizzando acrilici Vallejo e smalti Humbrol per gli incarnati.
Conclusioni:
Realizzare modelli come questo in cui possiamo dare ampio spazio alla nostra personalizzazione è veramente appagante, la ricerca storica e il documentarsi ne sono parte essenziale, sono proprio questi aspetti a rendere così speciale e soddisfacente il nostro splendido hobby!
Con mia grande soddisfazione, l'articolo è stato pubblicato su Model Time n. 260 in edicola a marzo 2018!
Ringrazio il club Modellisti Statici Canavesani per i consigli ricevuti durante la realizzazione del modello!