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"Allora cosa faccio, decollo? ...un attimo che chiedo, signore..."
Nel marzo del 1944 il 357th Fighter Group di base a Leiston (GB), ebbe disposizioni per colorare sul muso dei suoi velivoli degli scacchi giallo-rossi con l’ogiva in tre segmenti sempre dello stesso colore.
Qualcuno, per un non specificato motivo, colorò l’aereo del Capitano John Pugh (Serial No 42-106473) in questo modo.
Non è dato sapere precisamente per quanto tempo abbia mantenuto questo tipo di colorazione e se abbia volato in missioni operative (sembra di no).
Nel giugno-luglio dello stesso anno il P 51 assunse la colorazione "normale", con sopra gli scarichi i simboli delle missioni effettuate, sotto gli scarichi il nome "Geronimo" e sotto l’abitacolo i simboli delle vittorie.
Pugh fini la guerra con 6 abbattimenti confermati di cui l’ultimo fu un Fw 190 il 7 agosto 1944, molto probabilmente nei cieli italiani, di ritorno dall’Unione Sovietica per una missione di scorta a dei bombardieri (Fifth Operation Frantic).
Il kit in scala 1/48 della Tamiya è costruito praticamente da scatola con qualche piccola aggiunta e/o modifica:
- Tubo dell’ossigeno (cockpit) rifatto con filo di rame molto sottile attorcigliato a sua volta su di un altro filo di rame leggermente più spesso;
- Cinture sediolino fatte con cartine per sigarette e fotoincisioni Eduard;
- Comparto radio arricchito dei fili di collegamento dell’antenna;
- Tubicini dei freni in filo di rame con le fascette che li legano al carrello, in allumino per alimenti;
- Scarichi motori ed armi forate;
- Fanale nell’ala sostituito con accessorio per auto;
- Antenne fatte con sprue stirato;
- Serbatoio sub alare arricchito dei tubicini di collegamento all’ala fatti con filo di stagno e barra di aggancio fatta con stagnola;
- Decals della Eagle Strike;
Scenetta:
La base è in polistirolo per edilizia con erbette e terre per ferromodellismo.
I listelli per impiallacciatura e bidoni fatti con tondini di legno, carta gommata e filo di stagno.
La Jeep (Hasegawa) ed i figurini sono costruiti da scatola col solo filo del microfono in sprue stirato e cartello "Follow me" disegnato con programma di grafica, stampato e invecchiato con pastelli.
Colorazione:
E’ stata eseguita ad aerografo e pennello con smalto, acrilico, inchiostro, olio e pigmenti.
Il velivolo è stato dipinto per... 7 (SETTE) volte!!!
Il caldo e l’umidità estiva facevano in modo, che, mascherando l’Alclad metallico per dipingere l’OD Gunze, quando toglievo il nastro, si portava dietro anche pezzi di colore; procedevo allora ad una nuova rimascheratura dell’OD, lisciatura, pittura del metallico ed ecco che il nastro strappava il verde... questo per sette volte fin quando... non ho cambiato stanza!
Dove dipingevo, essendoci poca ventilazione, era favorito il ristagno di aria umida, che evidentemente non faceva attaccare bene la vernice.
Per quanto riguarda la colorazione e le insegne della Jeep mi sono concesso una certa "licenza modellistica" in quanto, non essendo riuscito a trovare nulla riguardo a Leiston, dalla documentazione varia (foto reperite in rete e libri vari) ho notato che le auto addette al suddetto servizio avevano le livree e le insegne più disparate.
Documentazione: