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Un’altra icona dei mezzi sovietici della guerra fredda e’ indubbiamente l’APC BTR-60 il quale e’ stato successivamente adottato anche dagli altri paesi del patto di Varsavia (e non) tra cui la Romania, soggetto del presente articolo.
Riguardo alla scheda tecnica, anche su questo mezzo in internet si trova tanto e di più ergo preferisco passare alle specifiche del modellino.
Trattasi di un vetusto Verlinden... che dire, la solita saponetta strapagata cioè il modello è completamente pieno di imprecisioni tuttavia ho speso dei soldi (e tanti in proporzione alla qualità) dunque “s’adda fare”!
Ho cercato di renderlo più “accettabile” con qualche miglioria ma senza stravolgerlo perché, appunto, è un “caso incurabile” nel senso che si impiega meno tempo ad autocostruirlo completamente che correggerlo in tutti i suoi errori sia dimensionali che di forma.
Comunque gli elementi migliorati sono:
Inoltre, seppur il modello fosse fornito di filo di rame di adeguato diametro, le istruzioni indicano al modellista di ricrearsi i seguenti componenti:
Tutti particolari che ovviamente ho dovuto riprodurli (n.b.: mancano i disegni di riferimento per le dimensioni).
Considerazioni sul modello
Ha addirittura vinto il Trophy Cup Models come indicato dalla box art!
Mah?, penso che il modello sia sopravalutato nel senso che al tempo (negli anni ’90) lo pagai circa 100.000 delle vecchie lire ma data la qualità appena descritta, per me non vale più di 10 degli attuali euro!
Pertanto consiglio a chi vuole acquistare questo modello a stare attento ai costi oppure di attendere la imminente uscita degli analoghi in plastica della Trumpeter i quali pare che siano più precisi e meno costosi.
Da parte mia continuo a non capire perché si continua a demonizzare modelli in plastica e tacere sugli orrori stracostosi degli analoghi in resina... Boh ?
Verniciatura e diorama
Come anticipato, stavolta mi sono ispirato ad un momento importante della nostra storia contemporanea ovvero alla rivoluzione romena nel dicembre 1989 la quale ha portato significativi cambiamenti alla nostra società e nell’insieme positivi per la mia persona.
Pertanto ho inizialmente proceduto alla colorazione del modello il quale è realizzato in una delle varie mimetiche dell’epoca molto simile a quelle occidentali attuali cioè a 4 toni (verde chiaro, verde scuro, marrone e nero) acrilici ed aerografati con conseguenti trattamenti di ombreggiatura, lumeggiatura ed invecchiamenti vari.
I figurini dell’esercito sono di origine 2° GM di vari marche, adeguatamente trasformati alle divise romene di quei anni facendo riferimento ai libri Osprey ed immagini scaricate da internet mentre le teste sono della Hornet.
Il carrista e’ un ICM trasformato nella postura e la donna invece e’ della Preiser, tutti colorati in acrilico Vallejo.
Infine, la scenetta riproduce una situazione in cui la donna sventola ai militari il giornale in cui notifica la sospirata libertà dalla dittatura di Nicolae Ceausescu; esso è riproposto in una ridicolarizzazione grafica su di un cartellone appeso ad una maniglia posteriore del mezzo.
A completamento, non poteva mancare, la bandierina romena ovviamente col buco, significativo messaggio della libertà appena conquistata (hanno tagliato il simbolo di regime posto nella banda centrale della bandiera nazionale).
Conclusione finale: per fortuna la realizzazione particolare di questo “memento storico” ha reso molto piacevole il lavoro facendo così superare tutte le frustrazioni sulle carenze qualitative del modello in oggetto.
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Last but not least: dedico questo modello alla mia cara moglie Olimpia la quale con tanto amore ed affetto rende felice il percorso della mia vita.
Luigi Cuccaro [Gallery] 20.07.2011 |
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