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Introduzione
Berlino; capitale del Reich, quando inizia "l’ultima battaglia" ciò che stupisce non è tanto la debolezza dell’esercito tedesco, quanto il fatto che, dopo tanti disastri, esso possa ancora disporre di truppe, carri, artiglieria e volontà per continuare, paradossalmente, a resistere.
Berlino era protetto da tre anelli di difesa: quello esterno, che correva lungo i laghi, i fiumi e i canali; quello centrale, il principale, che seguiva i confini dei sobborghi, ed era il meglio fortificato ed infine quello interno, che si estendeva lungo l’anello ferroviario e comprendeva tutti gli uffici amministrativi tra cui il Reichstag e la Cancelleria.
E così, lasciandomi trasportare un pò dall’immaginazione, con carta e penna alla mano, ho iniziato la realizzazione di questo diorama prima su carta, per avere un’idea di ciò che volevo realizzare, poi mi sono messo all’opera e ho cercato così di riprodurre l’avanzamento delle truppe sovietiche verso Berlino mentre le truppe tedesche abbandonavano la postazione di difesa di una stazione ferroviaria.
Devo ammettere che un po’ la voglia di cimentarmi in questo diorama mi è venuta anche riguardando un bellissimo film, penso ben noto a buona parte di tutti voi, "Il nemico alle porte" anche se il contesto del film è al contrario.
Il diorama
Tutta la scena appoggia su di un unica base di legno che misura 30cm x 45cm, l’ambientazione è composta da diverse tipologie di materiale: da tappetini già predisposti, a ciuffi singoli d’erba, ghiaia e sabbia di diversa granatura e altri materiali che andrò ad elencarvi a mano a mano con la descrizione che segue.
Edificio
I resti del capannone sono in gesso; si tratta di un vecchio kit Verlinden.
Con del lamierino ho riprodotto le gurne, i due lampioncini a muro sono autocostruiti con del tondino di metallo per i supporti e la parte terminale di vecchie penne da scrivere per le plafoniere.
Il tetto è stato realizzato utilizzando dei profilati di plastica per la struttura interna e pezzetti di cartoncino per le tegole, colorati poi con colori acrilici.
Per il tetto ho ritagliato dei pezzetti di cartoncino di misura 1 x 0.5 cm per riprodurre le tegole, che ho incollato una ad una su un unico pezzo di cartoncino, poi successivamente sono passato alla colorazione e incollaggio alla struttura del tetto stesso.
I portoni li ho costruiti con dei listelli di legno che ho successivamente colorato per renderli più vissuti e con l’aiuto di un punteruolo e il taglierino ho praticato i fori dei proiettili e inciso delle spaccature nelle assi.
All’interno della struttura si può notare un side-car abbandonato e altri accessori, come fusti di metallo e casse di legno, avanzati da vari kit di montaggio; le macerie sono di diverso materiale da mattoncini in cotto a sassolini di varie misure etc.
I manifesti che si vedono attaccati al muro, sono stati ricavati da immagini trovate in rete e di questo devo ringraziare il mio Socio Danilo, il quale ogni tanto mi da qualche parere o, come in questo caso, qualche aiuto.
Opel Blitz
L’Opel Blitz abbandonato sulle rotaie è un kit Italeri; il cassone l’ho ricostruito con listelli di legno, poi ho costruito il telaio per il telone con profilati di alluminio mentre per riprodurre il telone ho imbevuto un pezzo di carta per mani con colla vinilica, acqua e colori acrilici per poi stenderlo sulla struttura di metallo cercando di riprodurre le grinze della stoffa; dopo l'aciugatura, sono stati effettuati gli ultimi ritocchi.
Serbatoio dell’acqua
La cisterna dell’acqua l’ho ottenuto da un barattolo di metallo capovolto e ricoperto da pezzi di cartone tagliati di ugual misura per riprodurre le pannellature; la struttura del tetto è sempre ricavata con del cartone e per la parte sottostante ho utilizzato profilati di plastica di varie misure il tutto dipinto con colori acrilici.
Per la balaustra ho utilizzato gli scarti degli stampati dei kit di montaggio e due striscioline di metallo per parapetto.
Vagone ferroviario
Spostiamoci ora sul vagone ferroviario: il kit è di produzione Dragon, all’interno della confezione si presenta diviso in due parti ben strutturate e realistiche ma ho voluto sostituire il piano di carico, che da kit si presenta in plastica, con listelli di legno tagliati in maniera irregolare poi una volta fissati alla struttura li ho rovinati con un punteruolo poi sono passato alla colorazione e invecchiamento con l’utilizzo di colori acrilici e ad olio.
Le rotaie fanno parte di un kit Dragon; sono state fissate insieme alla massicciata e poi colorate con colori acrilici.
Il fermo di fine corsa del binario l’ho autocostruito con dei listelli di legno e colorato con gli acrilici.
A lato del binario principale possiamo notare un semaforo ferroviario ottenuto con del lamierino e tondini di ottone di vario diametro.
I figurini
Danno il senso delle proporzioni e rendono più viva la scena.
I soldati sovietici provengono da una scatola Tamiya molto bella, che fornisce dodici figure in pose piuttosto dinamiche ed interessanti; il loro equipaggiamento viene sempre dalla stessa scatola d’origine; per la colorazione della divisa mi sono aiutato tramite foto che ho trovato in internet e alcuni volumi che trattano dei vari eserciti; le spalline che si intravedono sono di colore rosso, colore della fanteria, mentre ad uno ho cercato di riprodurre un fucile da cecchino.
All’interno della struttura abbandonata si può notare un paio di soldati tedeschi, uno dei quali ferito al riparo dietro ad un tavolo rovesciato.
Conclusioni
Innanzitutto ringrazio il mio socio Danilo che mi sopporta e mi suggerisce qualche consiglio a riguardo dei cenni storici e, in questo caso, un supporto tecnico con foto per la ricerca di materiale e divise; un grazie lo devo dire a tutti voi che mi sostenete con i vostri consigli e commenti... e scusate se ricado in questo discorso, ma un grazie particolare lo devo a mio nonno che sicuramente dall’alto mi consiglia in questa passione che mi ha trasmesso.
Grazie e buon modellismo a tutti!!!!