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Mercedes Unimog U 1300 - Luca Navoni


Parigi Dakar

Rieccomi qua con un'altra "distrazione modellistica" questa volta sono partito da un "modellino da edicola" di veicoli che hanno partecipato alla Dakar; precisamente l'Unimog U1300.




Storia. [Fonte: Wikipedia]
L'Unimog (dal tedesco "UNIversal-MOtor-Gerät", cioè "veicolo universale a motore") è una gamma di autocarri fuoristrada della Daimler-Benz, prodotti a partire dal 1948 e utilizzati in origine come trattori per le coltivazioni di rape.
Gli Unimog hanno una notevole altezza da terra (più di 40 cm), resa possibile dall’utilizzo di ponti a portale, che permettono agli assi e alla trasmissione di essere più in alto del centro della ruota.
Sono anche dotati di un telaio flessibile che consente alle ruote ampi movimenti verticali che, insieme alle sospensioni a molle elicoidali, permettono agli Unimog di affrontare con comodità ogni tipo di terreno, anche il più accidentato.
Altre caratteristiche comuni di questi mezzi sono la trazione integrale (inseribile, permanente solo negli ultimi modelli), marce con rapporti molto corti (marce da lavoro opzionali) e il bloccaggio manuale dei differenziali anteriore e posteriore.
Gli Unimog sono stati usati e vengono tuttora utilizzati da varie forze armate, inclusi gli eserciti tedeschi e svizzeri e non solo e sono anche in dotazione all’esercito sudafricano e neozelandese.
Inoltre, gli Unimog possono essere usati come locomotiva nelle ferrovie, oppure venivano usati anche per il traino degli aerei.
Uno dei più popolari modelli in commercio è l’Unimog 404, nelle varianti di trasporto truppe e unità radio, equipaggiato con motore Mercedes 2.2l a benzina e con una potenza di 82 cavalli (60 kW).
Tutti gli altri modelli di Unimog, dal piccolo 401 al 2450L 6x6, sono dotati di motori diesel a 4 o 6 cilindri che vanno da 25 a 280 CV.

Il modello.
Il modello è quello che ha partecipato nell'edizione della Dakar 1984 con l'equipaggio italiano Bonera-Grassi-Travaglia che porteranno al secondo posto l'Unimog.
Leggero e agile, il veicolo si rivela anche un mezzo di assistenza ideale, sopratutto come appoggio ai team motociclistici.
L'Unimog U1300 è lo stesso mezzo che conclude al quarto posto l'edizione del 1985 della Dakar e che, nell'edizione successiva, quella del 1986, ottiene la vittoria con Giacomo Vismara.

Il lavoro che ho svolto attorno a questo "modellino da edicola" è stata una semplice ambientazione e una sporcatura per rendere più realistico il modello presentato dalla casa editrice.
Per prima cosa ho staccato il modello dalla sua base e "armatomi" di cacciavite ho iniziato a smontarlo in modo da riuscire a lavorarci meglio senza troppi ostacoli: per prima cosa ho eliminato i parafanghi di "plasticaccia" e li ho sostituiti con quattro pezzetti di carta abrasiva legandoli al telaio come è abitudine fare dai team.




Poi sono passato alla sostituzione degli scalini di salita e discesa dalla cabina, autocostruendo con del lamierino i supporti e "rovistando nella mia banca pezzi" ho trovato un pezzetto di plasticard simile alla lamiera che faceva al caso mio.




Mi sono poi dedicato al telone; qui l'operazione si è "fatta difficile" perché non avendo modo di riprodurre le insegne pubblicitarie poste sul telone, ho studiato un procedimento molto bizzarro.
il telone si presenta liscio senza una piccola piega, nulla che possa far pensare che sia tela, quindi vi ho steso sopra un foglio sottilissimo di fazzoletti da naso imbevuto di acqua e colla vinilica, poi ho aspettato che si asciugasse tutto ottenendo così un effetto ragrinzito perfettamente trasparente in modo tale da lasciare vedere le decals, poi con molta pazienza ho fissato con la cianoacrilica, un pezzetto di corda alla base del telone per simulare i tiranti di fissaggio, poi una volta asciutto tutto perfettamente ho steso una mano di vernice molto diluita in modo da ottenere un'effetto polvere.




nella parte anteriore del mezzo non ho modifato nulla a parte l'aggiunta di una corda avvolta al paraurti.




Piccola ambientazione.
Come ambientazione ho scelto di rappresentare i terreni sabbiosi e accidentati del deserto; come prima cosa ho posizionato l'albero, ottenuto da una radice, poi ho posizionato un piccolo steccato costituito da pali (relizzati con piccoli pezzetti di rametti) per dare un senso di avvicinamento a qualche zona abitata dalla popolazione di quei luoghi e infine ho steso una bella mano di colla vinilica e vi ho cosparso sopra del terriccio per modellismo ferroviario di colore rossiccio, tipico di quele zone; per terminare, aiutadomi con delle pinzette, ho aggiunto dei ciuffi d'erba.






Conclusioni.
Questa realizzazione è stata uno dei miei inizi da modellista, quando, su questi "modelli da edicola", iniziavo a provare qualche tecnica prima di mettere mano ai kit; tuttora, utilizzando questi vecchi modelli, a volte, provo le tecniche.




Un saluto a tutti e buon modellismo !!!!!


Luca Navoni

[Gallery]

Gruppo Modellisti Ravenna

07.07.2015





Commento di Francesco Sasso [14/07/2015]:
Ciao Luca! molto originale l'idea, come sempre riesci a ottenere il massimo da ogni modello su cui lavori.. davvero complimenti, bellissima anche l'ambientazione..
Francesco

Commento di ezio bottasini [15/07/2015]:
Ciao Luca, certo che visto così senza leggere la "storia", non si direbbe un die-cast. Ottimo lavoro di invecchiamento ed ambientazione.
Ciao Ezio

Commento di Giampaolo Bianchi [15/07/2015]:
Ciao Luca complimenti x l'idea del telone..molto ingegnosa!!
Un caro saluto.
Giampaolo.

Commento di Luca Navoni [19/07/2015]:
Ciao ragazzacci.....!!!!! grazie come sempre per i vostri apprezzamenti, sempre molto ben accettati.....!!!! ;)

Un saluto, Luca

Commento di Riccardo casati [25/07/2015]:
Ciao Luca bellissimo lavoro ...anche secondo me il lavoro fatto sul telone e molto molto convincente ...forse solo un pochino grossa la corda dei tiranti ... comunque lavoro ottimo !!!

Ciao un salutone Riccardo

Commento di Luca Navoni [29/07/2015]:
Ciao Riccardo..... ;) grazie per i tuoi apprezzamenti e osservazioni, mi trovi d'accordo sullo spessore della corda.....

Un saluto, Luca

Commento di giampaolo bianchi [07/12/208]:
Caro Luca anche da cose banali riesci sempre a trarre grandi opere. Un abbraccio.
Giampaolo.



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