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Carro italiano Ariete C/1 - Mario Bentivoglio




Il modello
Carro Ariete C/1 Trumpeter (cod.332)
Dopo tanta attesa… la ditta cinese Trumpeteer ha immesso sul mercato il kit relativo al MBT italiano Ariete (a tal proposito vedasi l’ottima recensione del modello presente su questo sito stilata dal bravissimo Luigi Cuccaro).



Nonostante qualche piccola diatriba ’modellistica’ riguardo le misure del modello (a mio parere non influiscono sull’ottima qualità del prodotto), devo onestamente dire che quando lo vidi in anteprima rimasi colpito dall’accuratezza dei particolari, la finezza dello stampo e da un più che buono incastro dei pezzi più grandi che, in alcuni casi, possono presentare spiacevoli sorprese di allineamento.
Tutto questo non accade con il kit in questione.
I due ‘gusci’ che formano lo scafo si incastrano alla perfezione, bisogna prestare attenzione solo al posizionamento della piastra posteriore che chiude il tutto, oltre che a tagliare con molta cautela la piastra superiore dallo sprue causa la finezza dello stampo sulla parte finale che accoglie il grosso portellone con la presa d’aria.
La torretta non pone alcun problema di sorta, come del resto la maggior parte dei restanti piccoli pezzi che vanno a completare il carro.
L’uso dello stucco è limitato solo ad una piccolissima fessura posta sulla parte posteriore sinistra del cesto dietro la torretta... proprio per chi è pignolo.




Non essendoci ancora sul mercato kit di miglioria al momento in cui acquistai la scatola, i miei interventi sono stati pochi, vista la qualità generale del kit e tutti autocostruiti.
Di seguito elenco le migliorie apportate:

  • ricreata feritoia sulla piastra dello scudo del cannone della mitragliatrice coassiale
  • aggiunto filo di rame per apertura sportellino posto sopra la parte destra dello scudo del cannone
  • ricostruito la parte interna del visore del capocarro e i due sportellini
  • idem per il periscopio posto sopra la torretta (parte interna) e i due anelli che bloccano la piccola piastra posta a coprire il vetro del periscopio, nonchè il vetro stessso.
  • ricostruite con sprue stirato le aste poste sopra le piccole casse (e la maniglia) attaccate sulla piastra posteriore del carro in quanto quelle del kit sono ‘piene’
  • completamente rifatti i sostegni degli specchietti in quanto li ho posizionati ‘abbattuti’ e senza gli specchi…. come osservato da parecchie foto di Ariete in fase operativa
  • aggiunti i cablaggi dei lanciafumogeni
  • rifatti i grossi cavi d’acciaio con dei fili di rame finissimo intrecciato con il trapanino elettrico



Colorazione
In sintesi, il sistema usato per la colorazione e’ il seguente.
Utilizzando l’aerografo, ho spruzzato, con nero Lifecolor, le parti con le incisione delle varie pannellature seguite da una mano di Grigio scuro sempre Lifecolor.
A questo punto, ho dato dei passaggi leggeri e ripetuti di Dark Green Lifecolor misto al grigio usato prima (schiarito successivamente con del bianco opaco Tamiya e Buff Xf 57) per schiarire le parti centrali delle grandi superfici del carro.
Ciò è stato fatto per conferire tridimensionalità e volume al tutto, per non rendere piatto, a livello visivo, la livrea monocromatica usata dall’Esercito Italiano.
Per finire, ho eseguito da lavaggi ad olio e a drybrush con tonalità più chiare all’interno dei pannelli e delle ampie pannellature.
Le microscrostazioni le ho eseguite con un pennellino fine con molta parsimonia, essendo molto rare nei carri moderni a patto che non siano stati abbandonati dall’equipaggio o coinvolti in teatri di guerra.


Carro italiano Ariete C/1 © Mario Bentivoglio
Carro italiano Ariete C/1 © Mario Bentivoglio

Avendo voluto rappresentare un carro della scuola carristi di Lecce, l’unica cosa sulla quale ho insistito è stata la ‘sporcatura’ del mezzo immaginando il carro impegnato in una esercitazione su un terreno fangoso.
A tal fine ho cercato di ricreare gli accumuli di fango, terra e polvere con un misto di gessetti e colori a olio sulle parti esposte come le sponde laterali e le superfici esposte al passaggio dei componenti dell’equipaggio
Con i gessetti ho cercato di riprodurre uno strato finissimo di polvere tipico del luogo.




Ambientazione
L’ambientazione è semplicissima.
ho inserito il mezzo su una base in polistirolo duro, ricoperto di uno strato di ‘Das pronto ‘ per riprodurre il terreno, nell’angolo sinistro ho costruito una piccola ‘collinetta’ ricoperta di erba (di provenienza ferroviaria e muschio, prelevato dal giardino del mio ufficio).
Alcune piccole pietre ricavate dalla lettiera per gatti sono servite a riprodurre sassi e pietrisco.
Il tutto è stato aerografato e invecchiato con lavaggi di colori terrosi ad olio, seguiti successivamente da un leggero drybrush a pennello.
Un ramo l’ho posizionato sulla destra per simulare un tronco d’albero spezzato e con del tulle di una bomboniera ho ricreata una grata in metallo .
Della comunissima stoppa per lavori idraulici è servita per ricreare l’erba e cespugli più alti, debitamente colorata con diverse tonalità di verde.






Le foto sono state scattate da Mauro Carnevali, mio amico e socio del club a cui appartengo.

Ringraziamenti
Vorrei ringraziare i seguenti amici che con i loro consigli e con il supporto fotografico inviatomi, hanno reso possibile la realizzazione di questo mio lavoretto:
(in rigoroso ordine alfabetico)
Pierantonio Farina, Fabio d’Inzeo, Gaetano Pisano, Simone Scupola, Fabrizio Vaccari.


Mario Bentivoglio
[Gallery]
A. M. B. Brescia
31.01.2006

Nota: questo articolo è stato originariamente pubblicato nel sito superEva


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