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"L’alba del giorno dopo!"

Mario Bentivoglio

Il diorama rappresenta un momento successivo (proprio all’alba del giorno dopo, da qui il titolo del diorama) alla battaglia che ebbe luogo a Saipan il 15 giugno 1944.


Saipan, 1944 © Mario Bentivoglio

Un marine è in piedi davanti ad un carro Sherman e scruta l’orizzonte, all’alba, mentre un altro suo commilitone, dotato di lanciafiamme, controlla con attenzione che, all’interno del bunker scavato nel terreno, non vi siano soldati giapponesi, in teoria, ‘stanati’ il giorno prima.
Si respira un’aria apparentemente tranquilla anche se in uno stato di massima allerta come testimoniano i due soggetti principali della scenetta: il marine rilassato che guarda l’alba che sta per sorgere e il soldato che controlla in ginocchio eventuali minacce.




I Mezzi Usati

Sherman M4A2 Wet (Italeri)
Ho usato il kit dell’ Italeri relativo allo Sherman usato dai Marines nel teatro del Pacifico.
Prima di cominciare la descrizione degli interventi che ho fatto sullo Sherman, una doverosa premessa: tutte le modifiche, interventi e quant’altro dal più piccolo particolare alla sostituzione della griglia posteriore, alla colorazione dell’antenna (si…perchè anche l’antenna ha uno schema di colorazione ben preciso….), sono state eseguite grazie alla consulenza (paziente e stoica) del mio amico Luigi ‘Gigitank’ Manes.
Senza il suo aiuto non sarei mai riuscito a portare a termine il lavoro sullo Sherman: un grazie enorme!!!




Dopo questa doverosa precisazione, passo ad elencare gli interventi eseguiti per portare lo Sherman all’esatta configurazione di un carro M4A2 wet:

  • sostituzione griglia motore posteriore
  • rifacimento completo degli scarichi posteriori con elementi tutti autocostruiti
  • ho praticato dei fori in prossimità delle protezioni rialzate ai tappi del carburante
  • ho usato un mix di ruote piene e forate come veniva nella realtà (alcuni fori venivano occlusi con delle piastre di metallo per non permettere ai soldati giapponesi di infilarvi delle barre di acciaio per immobilizzare il carro
  • ruote folle piene
  • ruote motrici piene
  • posizionamento delle tre piastre d’acciaio sulla fiancata del carro per proteggere le riserve di munizioni
  • posizionamento delle protezioni in legno sulle fiancate
  • inserimento delle corde legate al complesso degli snorkel per il guado
  • l’antenna è stata dipinta in nero ma con delle strisce (degli anelli, poichè nella realtà l’antenna era formata da sezioni di antenna avvitate fra loro; ogni segmento, alla base, aveva un colore particolare: blu, verde, rosso, giallo) poste alla base dell’inserzione di ogni segmento che vanno a formare l’antenna; in pratica degli anelli di vari colori posti ad intervalli regolari




Per dettagliare ulteriormente il modello ho usato le fotoincisioni della Eduard relative a questa versione del carro per completare e sostituire alcuni particolari mancanti o sovradimensionati.




Type 97 – (Tamiya)
Si tratta di un ottimo kit della ditta giapponese, praticamente costruito da scatola; ho solo rifatto con del tule e pei pezzetti di avanzi di fotoincisioni le protezioni agli scarichi posteriori.








Ho poi provveduto a simulare dei danni ai parafanghi anteriori per rendere più vissuto il carro.




Figurini
Per la scenetta ho usato tre figurini della Dragon dedicati ai Marines impiegati a Tarawa; due li ho trasformati in carristi cambiando le teste usando quelle della Hornet dei carristi Usa, l’altro, inginocchiato con il lanciafiamme, è stato arricchito con delle cinghie realizzate con strisce di lamierino; anche a questo figurino ho cambiato la testa (sempre con un’altra della Hornet).
Infine, l’ultimo Marines, colui che scruta l’orizzonte, e’ della Warrior.
Tutti sono stati dipinti con acrilici Lifecolor e rifiniti con colori ad olio.




Ambientazione
Ho inserito i mezzi su una base in polistirolo ad alta densità ricoperto di stucco, sabbia e fondi di caffè mischiati con acqua e colla vinilica; sassolini prelevati dalla lettiera per gatti sono stati utilizzati per riprodurre il terreno.
Tronchi, filamenti di canapa e rametti di mimose sono serviti per riprodurre la vegetazione tipica del luogo.




Ringraziamenti
Come accennato sopra, un ringraziamento particolare al mio carissimo amico Luigi ‘Gigitank’ Manes per l’aiuto materiale e l’assistenza ‘online’ costante offertami; senza di lui, come ho detto, non sarei mai stato in grado di terminare il lavoro.

Grazie Gigi!!!


Mario Bentivoglio
[Gallery]
A. M. B. Brescia
29.01.2008

Nota: questo articolo è stato originariamente pubblicato nel sito superEva


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