Beyond Alien - H.R. Giger
Torino - 05.10.2024 - 16.02.2025
I precedenti...
Ayrton Senna Forever
Nostra G.M.S. a Verona
Un giorno a Volandia
Mostra a Pontelagoscuro 2018
Mostra Paracadutisti II GM a Mantova
Mostra a Pontelagoscuro 2017
Erano tempi di guerra...
Ravenna Airshow 2016
Napoleone a Stupinigi
Gran Premio Nuvolari 2015
Ferruccio Lamborghini
Pietro Ballarini
I precedenti...
"Il bivio" (Sd.Kfz. 222)
T34/76 Versione ChTZ
Lavochkin La-5
Arado Ar 196
Fiat 500 Topolino
AT-ST Star Wars
Non omnia moriar
Saigon 1964
Guerrieri Fantasy
Crusader Mk.III
Volkswagen Golf GTI 1978
Taxi de la Marne
Mostra Verona 2016
I modelli premiati
Varedo Model Show 2016
Varedo Model Show 2015
Mostra a Porto Mantovano
Verona Model Expo 2015
[Visto da Giuseppe Giovenco]
Modellismo che passione 2014
Modelli in concorso
[1235 immagini!]
VII Mostra di Volvera - 2014
Modelli Premiati
IX Mostra di Verona 2014
Modelli Premiati
4ª Mostra a Cuorgnè - 2014
Modelli Premiati
XIII Mostra di Volpiano 2014
Mostra Campagna di Russia
IV Mostra di Banchette - 2013
VII Mostra a Cumiana - 2013
Modelli Premiati
Velivoli in concorso
Mezzi Militari in concorso
VI Mostra di Volvera - 2013
Modelli Premiati
Display in concorso
Medaglia commemorativa
XII Mostra a Bricherasio 2013
Modelli Premiati
VII Mostra GMA Appiano 2013
3ª Mostra a Cuorgnè - 2012
Modelli Premiati
Velivoli
Mezzi militari e diorama
Figurini
Phoenix Model Contest - 2012
Modelli Premiati
Velivoli
Mezzi militari e diorami
Figurini
Au Petit Soldat 2011
Modelli Premiati
Master Open
Master Pittura
Standard Open
Standard Pittura
Basic
Alby Starkiller
Alessandro Gennari
Alessandro Tulli
Alvise Scatto
Angelo Battistelli
Antonio Caramia
Antonio De Carlo
Antonino Mazzù
Bruno Lucchini
Cristiano Montagnani
Daniele Manfredi
Dino Dall'Asta
Emanuele Iemma
Enrico Bianchi
Enrico Calanchini
Enrico Macchi
Ezio Bottasini
Fabio Bonatti
Federico Toselli
Francesco Sasso
Francesco Sbarile
Franco Corti
Gerardo Quarello
Giampaolo Bianchi
Giorgio Brigà
Giorgio Sassi
Giovanni Olivero
Gianluca Giora
Giorgio Perrone
Giuseppe Giovenco
Giuseppe Mazza
Giuseppe Pino Penna
Johnny Gravina
Junio de Angelis
Lauro Bonfà
Lorenzo Evangelista
Luca Navoni
Luigi Cuccaro
Luigi Gandini
Marcello d'Andrea
Marco Ambrosio
Marco Bracchitta
Marco Fin
Marco Giuli
Marco Manzo
Marco Vergani
Marco Rondinelli
Mario Bentivoglio
Mario Galimberti
Mario Capuano
Massimo Cerrato
Massimo M. De Luca
Matteo Nespoli
Matteo Zarantonello
Mauritius Pictor
Mauro Zanchi
Maurizio Ugo
Mauro Rota
Michelangelo Galli
Michele Angonese
Michele Morelli
Michele Pelizzola
Natale Lapedota
Orazio Pappalardo
Paolo Solvi
Pier Giuseppe Sopegno
Pietro Ballarini
Riccardo Casati
Rino Rufolo
Roberto Colaianni
Roberto Falciola
Roberto Gallo
Sergio Colombo
Sierra Charlie
Stefano Deliperi
Stefano Lana
Valter Vaudagna
Vito De Palo
Storia delle cavallerie europee
I precedenti...
Il carro armato T 34
ARMISTIZIO!
Dizionario Enciclopedico dei Mezzi Militari
Carro Fiat 3000
Il ponte di Primosole 1943
Basti in Groppa!
Panzer DNA
Panzerwrecks 19 - Yugoslavia
Guida alle ricerche dei soldati italiani...
Le uniformi di Italo Cenni
Gondola Veneziana (I Parte)
Gondola Veneziana (II)
Lo "Sciopòn"
Il ponte
La Palazzina
Il Palazzo
Assemblaggio e Figurini
Il McDonnel Douglas F15 Eagle è senza dubbio il degno successore del McDonnel F4 Phantom II sebbene lo abbia sostituito soltanto nelle versioni a terra dell’USAF e non abbia avuto il medesimo successo di esportazione.
Comunque in molti casi resta un velivolo ampiamennte superiore al predecessore, del quale conserva la similitudine di pianta alare a semi delta; rappresentando sotto ogni aspetto un velivolo nuovo.
A cominciare dall’abolizione del RIO, caricando così di una maggiore mole di lavoro il pilota; per altro già sovraccaricato dall’attenzione richiesta dall’esuberante velivolo che rispetto al vecchio Phantom mostrava maggiori doti di arrampicata e di manovra, spingendosi al limite dei fatidici 8g di carico del corpo umano.
Tuttavia le analogie sono curiose e come il predecessore che ha raggiunto la piena maturità soltanto con la versione E (sulla quale era stato imbarcato il cannoncino fisso in fusoliera e si realizzò così un vero velivolo multi ruolo: avendo già in precedenza capacità di attacco al suolo e bombardamento) analogamente l’F 15E Strike Eagle ha ricevuto un secondo componente l’equipaggio e imbarcato armamento di caduta, passando così da una versione dedicata alla superiorità aerea, nuovamente alla condizione di multi ruolo; compito fino a quel momento demandato al solo F 16, in qualità di bombardiere tattico leggero.
Questo biposto pur conservando le capacità di superiorità aerea della versione monoposto (F 15 A/C, le biposto B/D sono impiegate per l’addestramento pur mantenendo possibilità belliche), incrementate dalla potenza sviluppata dai nuovi motori da circa 15.0000 kg/spinta ciascuno e l’impiego di ugelli a geometria variabile, è infatti in grado di trasportare un carico bellico di circa 15.000 kg sia in compiti di strike sia di bombardamento; ma anche questo ha un costo: migliorato l’autonomia con i serbatoi conformati, aumentato il carico bellico, è diminuita di quasi 100 km/h la velocità e di 2.000 m la tangenza pratica.
Tuttavia mentre le versioni da superiorità aerea a 40 anni dal primo volo (25 per la versione E) sono poco alla volta sostituite dall’F 22 Raptor, questa in oggetto continuerà a essere impiegata ancora per molto tempo.
A oggi l’impiego, come si è detto, è piuttosto limitato: il maggiore utilizzatore è l’USAF americana; ma sottoversioni sono state sviluppate per altre aeronautiche: I per Israele, K per la ROKAF della Corea del Sud (la versione a oggi più potente dell’F 15), S dalla RSAF Saudita, SG per Singapore: partecipando a tutti i principali conflitti degli ultimi vent’anni, a cominciare dalla Prima Guerra del Golfo nel 1990, fino al più recente impegno in Libia.
In seguito alla distruzione delle Twin Towers l’11 settembre 2001, il 4º TFW che già in passato era stato operativo nel Golfo Persico, fu rischierato sul nuovo teatro operativo afghano.
A ricordo di questa operazione l’americana Eagle ha realizzato una bella serie di decals denominata “Never forget”, riprendendo il motto che questi velivoli riportano a prua, oltre alla scritta comune “11 settembre” (dove il numerale è rappresentato da due torri stilizzate) accompagnata da un’immagine individuale.
Il foglio offre la possibilità di riprodurre una decina di velivoli: tutti appartenenti al 4º TFW.
Ho scelto di realizzare il 881687, uno Strike Eagle del 391º TFS, adornato con il disegno di un’acquila americana intenta a rifarsi le unghie con la sgorbia.
L’interno del cockpit deve essere completato con un maniglione posto sul cruscotto del RIO; altre maniglie si trovano nella parte interna del tettuccio, raggiungibili dal RIO e dal pilota; inoltre gli immancabili specchietti retrovisori.
Realizzata la carlinga l’unione delle due simifusoliere non crea particolari problemi; al contrario i serbatoi conformati, il cono di prua e le prese d’aria motore: tutte queste parti richiedono un opportuno intervento di stucco.
Una certa difficoltà di montaggio, al contrario, è richiesta dagli ugelli; la scelta di offrire un kit da ricorstruire pezzo pezzo è decisamente ottima in quanto offre un soggetto molto realistico.
Si consiglia di montare un “petalo” alla volta lasciando asciugare la colla per un’ora almeno.
L’interno però è stato riprodotto in maniera parziale: è quindi necessario incidere a metà (secondo la lunghezza) ogni singolo pezzo per renderlo coerente con l’esterno del medesimo.
Un ragguaglio a proposito di questo componente: il materiale impiegato per la loro realizzazione contiene probabilmente del magnesio o del boro.
Questi metalli con il calore assumono dei carbonati di colore bianco! Ne consegue che dopo avere dato il colore metallico di fondo, è opportuno “sporcare” l’interno con del colore bianco tenuto “asciutto”.
Un errore presente nelle istruzioni del kit è riferito all’invito a scegliere fra i piloni da montare sotto il ventre dei conformati e quelli laterali: la versione E vola sempre con i conformati e con tutti i piloni montati, soltanto le stazioni sono impegnate secondo le esigenze.
Desiderando realizzare un modello impiegato in teatro operativo si devono tenere presente alcune considerazioni.
Innanzitutto tutto l’armamento (missilistico e di caduta) non presenta anelli di vernice blu ma gialla, non trattandosi di materiale inerte impiegato per le esercitazioni.
Conseguentemente le foto mostrano diverse combinazioni di armamento.
Le operazioni generalmente si svolgono con una coppia di missili Sidewinder a guida infrarosso (per le brevi-medie distanza) e una coppia di missili Sparrow a guida radar (per le distanze medie-lunghe); montati entrambi alle stazioni subalari su rotaie laterali: i primi sulle rotaie esterne i secondi su quelle interne.
Con questo armamento la stazione centrale risulta libera o occupata da serbatoi ausiliari; mentre l’armamento di caduta è montato sui “conformati”.
Per le operazioni in Afghanistan dove non c’era la minaccia aerea, sembrerebbe che fossero stati impiegati soltanto una coppia di Sidewinder montati sulle rotaie esterne; mentre l’armamento di caduta era influenzato dal tipo di missione e il numero di serbatoi ausiliari.
Nel caso realizzato la scelta è stata per un ausiliario sotto il ventre e le Mk 84 su triplette subalari, per la saturazione d’area su impostazione ampia.
La colorazione adottata è quella tipica che ha sostituito il grigio azzurro degli anni ’80: si tratta dell’FS 36118, riprodotta utilizzando il colore Tamiya XF24, risultato in effetti il più corretto.
Le bombe sono in olive drab (Humbrol 116); le strisce gialle (Hu 69) sono state eseguite volontariamente in maniera imprecisa, in quanto non si tratta di un aspetto molto curato proprio per il loro impiego particolarmente a consumo.
Attenzione al fermo del tettuccio: il corpo del cilindo attuatore e il fissaggio di questo sono in rosso vivo (Hu 153).
Nel caso come il modello scelto attenzione a non farle blu in quanto si tratta di armamento inerte.
Ovviamente anche i missili sono nella condizione attiva, pertanto anche questi hanno la striscia gialla dietro alle alette stabilizzatrici anteriori; mentre le altre due sono state rese simili impiegando il colore oro diluito.
l’araldica del 4º TFW, del 391º TFS e del TAC
Massimo Cerrato [Gallery] 25.07.2012 |