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Si tratta del primo diorama che abbia mai fatto e risale già a qualche anno fa.
I kit in utilizzati sono dell'Italeri per quanto riguarda la camionetta, mentre il semovente è della Tamiya.
Inizialmente avevo fatto i due modelli separati, e successivamente mi è venuta l'idea di unirli in un unico diorama, realizzando un contesto desertico molto semplice.
Ora sto pensando di unirvi un paio di palme autocostruite, prendendo spunto da alcune opere già presenti nel sito.
L'idea era quella di ambientare la scena in Tunisia nel 1942, in cui l'equipaggio di una camionetta di ritorno da una perlustrazione incontra un ufficiale di quel che resta di una divisione corazzata italiana.
Capisco che la situazione italiana in Nordafrica nel 1942 per quanto riguarda i mezzi fosse più che disperata (probabilmente le camionette in servizio saranno state una ventina e i reparti corazzati annientati) rendendo un incontro di questi mezzi un evento piuttosto raro.
La Sahariana fu, come nella tradizione italiana delle autoblindo, un mezzo riuscito; giunse però (come molti altri mezzi italiani in generale) tardi nel conflitto.
Il semovente M40 fu invece, come nella tradizione italiana dei carri armati, un mezzo sfortunato.
Perdeva il confronto qualitativo contro quasi tutti i colleghi avversari, ma a differenza degli altri carri armati italiani aveva una bocca da fuoco (l'obice da 75) che permetteva di forare le corazze dei carri nemici.
Qualità che lo fece passare da "pezzo di artiglieria mobile" in appoggio alla fanteria, in cacciacarri.
I kit
Il kit della Sahariana dell'Italeri l'ho trovato molto bello e di buona qualità.
L'ho costruito da kit, senza aggiungere nulla in quanto aveva già compreso diverse parti in metallo fotoinciso e particolari in resina, come il motore.
Sono stato indeciso fino alla fine se lasciare il motore in vista o coprirlo...
Molto utile anche il manualetto compreso nella confezione, peccato però solo in inglese (almeno uno rispolvera le lingue straniere).
Le pecche che sono saltate all'occhio ad un modellista distratto e non troppo pignolo come me sono stati il mirino della mitragliera (orribile) e la qualità del figurino in resina con la gamba alzata.
Dato che i soldati erano in resina, mi aspettavo sinceramente qualcosa di più, ma nel complesso è stato un kit che mi ha divertito molto.
Per la colorazione, ho usato come sempre gli Humbrol ad aerografo.
Per il fondo ho usato una tinta sabbia sulla quale a lavoro ultimato ho passato generosamente i pigmenti della Mig (african earth e allied green), riuscendo ad ottenere le diverse tonalità presenti sul mezzo.
La tinta usata per le mitragliere invece è il ferromicaggio Linvea che uso per dipingermi le ringhiere di casa; l'ho provato e l'effetto non mi dispiaceva!
Stessa vernice usata sulla marmitta, che con la sua porosità ha catturato bene il pigmento (rust) per conferire un aspetto arrugginito al pezzo.
Il kit del semovente 75/18 Tamiya (fatto su licenza Italeri) è anch'esso di buona qualità, ma in confronto alla camionetta, ha molti particolari in meno.
Tuttavia ho apprezzato i cingoli, che sono andati alla perfezione.
Inoltre anche i figurini compresi, seppur in plastica, sono superiori come qualità a quelli del kit italeri sopra descritto.
Anche qui ho utilizzato le stesse tecniche di colorazione della Sahariana.
Non ho fatto antenne radio o simili perché le nostre forze spesso e volentieri non ne avevano di installate a bordo.
Le due coppie di figurini sono quelle provenienti dalle due scatole.
Per le divise dei soldati ho usato un color sabbia, sul quale ho fatto diversi lavaggi di china color terra bruciata di Siena.
Per il carrista, ho usato un nero satinato per la giacca di cuoio (veniva usata come protezione dalle fiamme).
I pantaloni ho deciso di farli blu, anch'essi con un bel lavaggio di china nera.
Per quel che riguarda la basetta del diorama, ho cercato di rimanere sull'essenziale, immaginandomi un ambiente tipicamente desertico e pianeggiante.
Il fondo è stato fatto con carta e Vinavil, sul quale ho incollato la sabbia da muratore opportunamente filtrata con una retina.
Il tutto è stato dipinto con diversi tipi di giallo scuro/sabbia...
Sicuramente, guardando l'insieme a qualche anno di distanza, capisco di aver sbagliato alcune cose, ma forse il mio rimpianto più grande è il fatto di non aver osato abbastanza, soprattutto sull'invecchiamento dei mezzi!