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Un po’ di storia
Il Dornier Do 24 era un idrovolante trimotore a scafo su disegno della Dornier Flugzeugwerke GmbH, e sviluppato per la Marina Olandese nel 1934, che lo utilizzo nelle Indie Orientali Olandesi (attuale Indonesia).
Successivamente il progetto del Doriner 24 fu adottato dalla Luftwaffe e si dimostrò uno dei migliori idrovolanti del secondo conflitto mondiale, impiegato soprattutto come ricognitore marittimo e da trasporto (versione T-1 e T2) ed aereo per soccorso in mare (versione N-1).
Monoplano interamente metallico il Do 24 era un aereo molto robusto, con una sezione dello scafo molto larga e con due “alette” stabilizzatrici ai lati della fusoliera.
Durante la seconda guerra mondiale furono costruiti 255 velivoli in tutte le versioni.
Il Do 24 in numeri:
Dati Tecnici:
Lunghezza: | m. 22,04 |
Apertura alare: | m. 27,00 |
Altezza: | m. 5,74 |
Velocità max.: | 331 Km/h a 2600 m. d’altitudine |
Tangenza: | 7.500 m |
Autonomina: | 4.700 Km |
Equipaggio: | 4/5 persone |
Il kit
Un kit della Revell in 1/72, riguardante un altro idrovolante in forza alla Luftwaffe durante la seconda guerra mondiale: il Dornier Do 24.
Anche questo modello è stato stampato nella solita plastica grigio chiaro.
Alcune stampate, soprattutto le più piccole, presentavano delle sbavature e, pertanto, ho dovuto lavorare di carta abrasiva e cutter per eliminarle tutte e renderle presentabili.
Diciamo che non ho incontrato particolari difficoltà nell’assemblaggio del kit, solo una particolare attenzione nell’unione delle due semi-fusoliere, contemporaneamente insieme con i tre pezzi trasparenti che simulano le torrette, e anche l’unione dell’ala e montanti compresi con il resto della fusoliera.
Fusoliera ed ala sono stati montati e colorati separatamente e, solo a pezzi ultimati (decals ed invecchiamento compreso), sono stati assemblati fra loro.
Il lavoro di stucco è stato abbastanza contenuto e pertanto non ho “perso” pennellature particolari.
Il modello è stato costruito praticamente da scatola, tranne che per quanto riguarda l’abitacolo, veramente molto rudimentale.
Ho acquistato, pertanto, separatamente l’articolo 7225 della Goffy Models riguardante l’intero abitacolo in resina del Do 24, ovviamente in 1/72 (bellissimo e veramente poco costoso, il ché non guasta!!).
Ho utilizzato anche parte del kit n.7227 della Goffy Models, che riguarda la serie dei cannoni e mitragliatrici MG 151-131-81 e 15 in resina (WWII Luftwaffe machine guns), acquistato precedentemente per il BV 138 Il camouflage standard del Do 24 era il solito usato per gli aerei con impiego navale : superfici inferiori in RLM 65 (hellblau), fusoliera e superfici superiori delle ali in RLM 72 e 73 (grun), con contorni precisi ed angolati.
Per la colorazione di questo velivolo ho usato i soliti spray Tamiya, in particolare l’AS 5 come RLM 65 e gli AS 3 e AS 24 come RLM 72 ed RLM 73 (come per il Bv 138).
Dopo il posizionamento delle decals ho voluto dare al modello un’aria vissuta, soprattutto nella zona motori e nella parte delle ali dietro le cofanature dei motori stessi, dovuta al fumo dei gas di scarico, ma anche al fondo della fusoliera che era perennemente in acqua ed intorno alle torrette, per poi sigillare il tutto con trasparente opaco.
Figurini e canotto
Mi sono cimentato nel costruire artigianalmente un canotto ma, visto i risultati molto deludenti, mi sono indirizzato sull’acquisto dell’articolo della CMK art. 74006 in resina (U-Boot supplies loading on sea) per la verità molto bello ma anche un po’ “caruccio“.
I tre figurini in resina, raffiguranti il personale di un U-Boot tedesco, fanno parte della serie dei figurini navali sempre della CMK (art. 73133), mentre i due piloti che si vedono sul velivolo sono della Preiser.
I primi sono stati dipinti in colore grigio scuro sfumato, utilizzando gli smalti della Humbrol, mentre i due piloti nei soliti colori delle tute di volo della Luftwaffe.
Ho voluto raffigurare una scena ipotetica nella quale il Do 24 rifornisce di materiali, bellici e non, un U-Boot tedesco in missione nel mar Mediterraneo.
Naturalmente, è lasciata alla fantasia di ognuno, d’immaginare la presenza del sottomarino tedesco.
Ambientazione
Anche questa volta, ho voluto raffigurare il modello del velivolo nel suo elemento naturale, l’ acqua.
Ho usato una cornice in legno di ca. 3 centimetri di altezza e dimensioni 37×22 cm., utilizzando sia il piano di cartone pressato che la lastra di vetro (vedi lo sbaglio commesso con il Bv 222).
La lastra di vetro è stata fatta aderire alla cornice di legno utilizzando del silicone che è servito anche da sigillante.
Nello spazio vuoto della cornice ho versato un chilogrammo di vinavil che è stato fatto asciugare molto molto bene, e poi colorato con spray color blu mare.
Una volta ben asciutto ho inciso sulla superficie la sagoma dello scafo per poi asportarla, adagiando nell’incavo venutosi a creare il modello finito.
Infine ho “modellato” sopra lo strato di vinavil la resina della Vallejo colore blu Mediterraneo nella confezione da 200 ml.
Modellare è la parola giusta in quanto questa resina si presenta abbastanza densa, rispetto a quella della Prochima molto fluida, e pertanto è stata letteralmente spalmata e modellata, cercando di creare anche un effetto di onde.
Il vinavil mi è servito solamente per creare uno strato più consistente di “mare”, utilizzando così una confezione modesta di resina dal costo non indifferente.
Sinceramente mi sono trovato meglio con la resina della Vallejo in quanto, a prima vista, pensavo fosse più difficile il suo utilizzo ma, poi, mi sono dovuto ricredere. Essendo pastosa sono riuscito molto bene a modellarla con un semplice dito, ricreando, a mio avviso, abbastanza bene le onde. Un ‘altra qualità è la sua essiccazione molto rapida in quanto, già il giorno dopo, era quasi del tutto asciutta.
Il tocco finale è stato quello, con un po’ di pazienza, di creare la spuma delle onde pennellando con del bianco la superficie crespata della resina, nonché intorno al canotto ed al modello per simulare lo sciabordio delle onde.
Il modello qui rappresentato è un Do 24 T-3, codice identificativo DJ+ZM, appartenuto al Seenotstaffel 7, dislocato a Sebastopoli in Crimea, sul Mar Nero, (attuale Ucraina), nel febbraio del 1943.
Buon modellismo a tutti !!
Marco Vergani [Gallery] 02.01.2008 |
La mia prossima “fatica” riguarderà un piccolo diorama con protagonista il F.W. 190 A-8 R/2 della Tamiya in scala 1/48, insieme ad altri soggetti...