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Heinkel He 219 - Marco Vergani




L’He 219 “Hhu” (gufo in tedesco), era un caccia notturno bimotore ad ala medio-alta, prodotto dall'azienda tedesca Heinkel Flugzeugwerke AG.
Utilizzato dai reparti Nachtjagdgeschwader (NJG) della Luftwaffe nelle ultime fasi della seconda guerra mondiale, è considerato il miglior caccia notturno del conflitto.
Riuniva in sé una grande manovrabilità, un'alta velocità, un eccellente radar di bordo e la potenza di fuoco di sei cannoncini da 20 millimetri.
Fu, inoltre, il primo aereo operativo ad adottare i seggiolini eiettabili.
L'Uhu era il solo caccia notturno in grado di contrastare su un piano di parità il de Havilland Mosquito della Royal Air Force.
Ma il programma di produzione, a causa di problemi burocratici e del favoritismo accordato alle ditte Messerschmitt e Junkers per la fornitura di caccia notturni, fu bloccato e riavviato più volte ed alla fine soltanto 268 esemplari di He 219 vennero costruiti.

Storia
Nell'estate 1940 la Heinkel stava sviluppando il progetto di un velivolo multiruolo dall'aspetto innovativo, il P.1060, caratterizzato dalla cabina di pilotaggio stretta, carrello d'atterraggio triciclo anteriore ed armamento difensivo con controllo remoto.
Benché introducesse particolarità che sarebbero state adottate solo qualche anno più tardi l’RLM (*) bocciò il progetto ritenendolo troppo innovativo.
La sfavorevole situazione bellica che subì la Germania con le incursioni di bombardamento notturno da parte della Royal Air Force necessitava di una soluzione per contrastare le operazioni nemiche con appositi velivoli da caccia notturna.
La Heinkel decise quindi di proporre un ulteriore sviluppo specializzato del suo precedente modello.

(*) Il Ministero dell'Aria del Reich, o RLM (in tedesco ReichsLuftfahrtMinisterium), fu un dipartimento del governo durante il periodo della Germania Nazista (1933-1945).
Il Ministero dell'aria era incaricato dello sviluppo e della produzione dei velivoli, soprattutto per la Luftwaffe, l'aeronautica militare tedesca.
Com’era caratteristico dei dipartimenti di governo nella Germania nazista, la procedura formale degli incarichi del ministero veniva spesso ignorata a favore dei capricci del ministro, il Reichsmarschall Hermann Göring.
Lo sviluppo delle sue funzioni e dei velivoli che, di conseguenza, dovevano equipaggiare la Luftwaffe, progredirono lentamente ed in modo irregolare durante tutta la seconda guerra mondiale.
Con il rapido sviluppo della Luftwaffe in seguito allo scoppio del conflitto, il ministero si era sviluppato così tanto che Göring non era più in grado di mantenerne il controllo.
Questo periodo fu caratterizzato da una crescente incapacità di valutare nuovi progetti di aerei dei quali la Luftwaffe aveva un disperato bisogno.
Nel 1943 Albert Speer subentrò nella direzione del ministero, con miglioramenti subito evidenti.
La produzione dei velivoli aumentò vertiginosamente e progetti che erano stati ostacolati per motivi politici, come l’Heinkel He 219 Uhu, poterono finalmente essere sviluppati.




Sviluppo
Temuto e rispettato da tutti gli equipaggi dei bombardieri alleati e non solo, fu operativo dall'aprile 1943 con lo stormo da caccia notturna NJG. 1 e fece subito parlare di sé in diverse missioni di successo contro i quadrimotori alleati, grazie ad un sistema radar molto efficace e ad un armamento estremamente pesante.
In dieci giorni di operazioni, i piloti tedeschi dichiararono di avere abbattuto più di venti bombardieri, tra i quali anche sei Mosquito, anche se non esistono conferme da parte inglese della perdita dei Mosquito.
L'armamento era costituito da 6 cannoni MG 151/20 da 20 mm, 4 sotto la fusoliera più altri due nelle radici alari, più altri due MK 108 da 30 mm orientati obliquamente di 65° rispetto all'asse del velivolo, chiamato "Schräge Musik”.
La “Schrage Musik” era un'installazione comune a diversi caccia notturni tedeschi.
Sfruttavano il fatto che i bombardieri della RAF, operanti di notte, di solito non avevano molta difesa o visibilità nel settore ventrale.
Questo caccia notturno avrebbe potuto influire sull'andamento del conflitto se fosse stato utilizzato in tempo e prodotto con un maggior numero di esemplari, invece meno di trecento He 219 raggiunsero i vari reparti.
Tuttavia, nelle crescente confusione organizzativa dell'apparato di produzione bellica del Terzo Reich, le priorità ebbero modo di cambiare più volte, non sempre privilegiando scelte tecnico/logistiche lineari.
I rappresentanti della Messerschmitt, della Junkers e della Dornier riuscirono a persuadere il Maresciallo dell'aria Hermann Göring a continuare ad ordinare modelli di Messerschmitt Bf 110, Junkers Ju 88 e Dornier Do 17 convertiti in caccia notturni, piuttosto che esemplari del modello Heinkel.
è stato il primo aereo della seconda guerra mondiale ad utilizzare il sistema di espulsione del pilota in caso di necessità.
Altre innovazioni erano il carrello a triciclo anteriore e l'abitacolo pressurizzato.
L'ultima versione ad essere prodotta dell’He. 219 fu la A-7, alimentata dai nuovi motori DB 603E.
La versione A-7 era dotata di due MK 108 da 30 mm (uno per ogni radice alare), due cannoni MK 103 da 30 mm e due MG. 151 da 20 mm. nella parte ventrale della fusoliera e due MK 108 da 30 millimetri sul dorso della fusoliera chiamata Schräge Musik, orientati obliquamente di 65° rispetto all'asse del velivolo.




Impiego operativo
La prima azione in combattimento si deve al maggiore Werner Streib che ai comandi del prototipo V9 prese il volo nella notte del 12 giugno 1943.
Durante la missione attaccò uno Squadrone della RAF, abbattendo 5 Lancasters, distruggendo poi il velivolo in fase di atterraggio.

Dati Tecnici:

Costruttore: Heinkel Flugzeugwerke AG
Impiego bellico: caccia notturno
Equipaggio: 2 persone
Esemplari costruiti: 268 ca.
Lunghezza: m. 15,52
Altezza: m. 4,10
Apertura alare : m. 18,50
Motore: due Daimler-Benz DB 603 A -12 cilindri a V rovesciata – raffreddato a liquido
potenza: 1750 CV di potenza/cad.
Velocità max: 620 km/h a 7000 m.
Autonomina: da 1.850 Km
Tangenza: m 12.700
Armamento difensivo: 2 MG 151/20 da 20 mm. e 2 MK 103 da 30 mm. nella parte ventrale della fusoliera;
2 MK 108 da 30 mm in ciascuna ala;
2 MK 108 da 30 mm. (Schräge Musik)


Heinkel He 219

Il kit
Il kit Tamiya in 1/48 propone la versione A-7 dell’He. 219.
Stampato in plastica color grigio chiaro, il kit è presentato in cinque alberi, più uno supplementare per le parti trasparenti del tettuccio della cabina di pilotaggio; comprende anche una zavorra in metallo pre-formata, per poter contenere la vasca del pozzetto della cabina.
Le alette dei motori sono stampate separatamente, in modo da poter rappresentare il velivolo con lembi distribuiti in decollo o in posizione di atterraggio.
Il dettaglio del motore è visibile solo dalla parte anteriore dei cofani stessi.
Le ali sono montati sulla fusoliera con una coppia di tubi in plastica come travi principali, dando forza al modello completato.
Il muso monta le quattro antenne a dipolo presenti sulla A-7.
è possibile retrodatare l'aereo abbastanza facilmente modificando l'angolo dei dipoli, oppure eliminarle del tutto.
Le decals incluse soni per tre esemplari, e precisamente:

  • He. 219 A-7, WrNr. 290.123, TH, appartenuto al 1./NJG1, 1945
  • He. 219 A-7, G9 + CH, appartenuto al 1./NJG1, 1945
  • He. 219 A-7, WrNr. 310.188, D5 + CL, appartenuto al 3./NJG3, 1945




Il montaggio
Ho iniziato la costruzione, come al solito, dalla cabina di pilotaggio.
Il livello di dettaglio del pozzetto kit Tamiya è abbastanza buono ma... ho voluto strafare!!
Pertanto ho acquistato questi articoli:

  1. Dettaglio in resina della cabina, pozzetti carrelli principali ed armi alari della CMK art. 4001;
  2. Lastrina di fotoincisioni della Eduard EDU-48231;
  3. foglio mask della Eduard EDU-EX161.

I dettagli in resina riguardanti l’He. 219 sono molteplici (Aires, CMK, Verlinden) ma ho deciso per il dettaglio della CMK perché, nonostante ho letto sul web che il kit dell’Aires era sicuramente superiore e molto probabilmente anche impegnativo, quello CMK mi consentiva di utilizzare la zavorra in metallo pre-formata, che contiene la vasca del pozzetto della cabina e poi, rispetto a quello dell’Aires, contiene dei dettegli in più come vani carrelli e vani delle armi alari.
Il livello di dettaglio del set CMK è comunque abbastanza buono.
Il kit contiene i dettagli per i pannelli strumenti pilota e radarista con i quadranti, sedili corazzati con stampo incluso delle cinture di sicurezza (avrei preferito fossero foto-incise), nonché una lastrina foto-incisa del pavimento e lato dx e sx della cabina.
Sono anche compresi i due pozzetti dei carrelli principali e i due vani delle armi alari.
Per quanto mi riguarda, ho passato quasi una settimana, dedicando più o meno un’oretta alla sera, ad assemblare tutti questi dettagli e a dipingere l'intero dell’abitacolo, godendomi alla fine il risultato.



Particolare della cabina di guida dell’He 219. Si noti la grande maniglia rossa. L'He 219 fu uno dei primi aerei operativi con la pressurizzazione della cabina di guida ed i sedili eiettabili. L'impugnatura più piccola rossa sulla console verticale di destra è la leva di sblocco del tettuccio trasparente.


Come sopra descritto ho iniziato dall’abitacolo, colorandolo (strumenti ed interni) in RLM 66, usando lo spray Tamiya TS4 German gray.
Ho poi seguito dei “lavaggi” in modo da far risaltare le strumentazioni stesse con del marrone opaco molto diluiti, al fine di dare a tutto l’interno dell’abitacolo stesso un aspetto vissuto Per quanto riguarda i pannelli anteriore e posteriore in resina del set CMK, contenenti le varie strumentazioni, ho evidenziato tutti gli strumenti ripassando i bordi degli stessi con del bianco opaco.
Infine con la tecnica del Dry Brush (pennello asciutto) ho evidenziato le parti più sporgenti con l’alluminio.
Tutti gli altri interni, come i pozzetti dei tre carrelli, nonché le gambe di forza dei carrelli stessi sono stai invece dipinti in RLM 02, usando il colore UA071 della Lifecolor dato a pennello.
Anche in questo caso ho poi eseguito dei “lavaggi” in modo da far risaltare le nervature dei pozzetti con del marrone opaco molto diluiti, al fine di dare agli interni un aspetto vissuto.
Ho voluto “aprire” solamente un pannello di un cannone alare MG. 151/20 da 20 mm e precisamente il destro.
Ho messo in evidenza il cannone stesso utilizzando le parti in resina e foto-incise presenti nel set CMK.
Il kit conteneva decals per tre esemplari ed il camouflage prevedeva:

  1. He. 219 A-7, Wr. Nr. 290123, TH : parti superiori in RLM 76, parti inferiori in RLM 22. Sul 76 comparivano macchie sfumate in RLM 75;
  2. He. 219 A-7, G9 + CH : intero velivolo in RLM 76. Sulla parte superiore del 76 comparivano macchie sfumate, abbastanza fitte, in RLM 75;
  3. He. 219 A-7, Wr. Nr. 310188, D5 + CL : intero velivolo in RLM 76. Sulla parte superiore del 76 comparivano macchie sfumate, abbastanza fitte, in RLM 75

Ho scelto di riprodurre l’He. 219 D5+CL, interamente in RLM 76, e pertanto ho utilizzato questi colori:

  • per il 76 lo spray Tamiya AS5, opportunamente poi schiarito con lavaggi in bianco opaco molto diluito;
  • per quanto riguarda le chiazze in 75 sono state fatte con il colore acrilico della Lifecolor UA073 FS 36132, usando dei semplici cotton-fioc (!!); a colore abbastanza asciutto, ma non troppo, con una pezza leggermente imbevuta di diluente ho sfumato i contorni di tutte le macchie creando l’effetto come le stesse fossero state date a spruzzo... o almeno questa era la mia intenzione!

Dopo il posizionamento delle decals e di tutti gli stencil, ho voluto dare al modello un aspetto vissuto, cercando soprattutto di mettere in evidenza le linee delle pannellature, per poi sigillare il tutto con spray opaco trasparente.




Figurini, veicoli e accessori

  1. German Kubelwagen type 82 comprendente due figure (pilota ed inserviente);
  2. German aircraft power supply unit & kettenkraftrad con due meccanici.

La Kubelwagen è stata dipinta in dark yellow (TS3 Tamiya), serpeggiato poi con in panzerbraun (lifecolor UA082) e panzergrun (lifecolor UA083).
Ha subito anche dei lavaggi in marrone e nero opachi per accentuare l’usura del mezzo e “sporcature” in marrone per simulare polvere e fango secco sulla carrozzeria.

Un pò di storia: Il veicolo utilizzava una monoscocca leggera ma resistente, ed aveva il tetto in tela ripiegabile.
Con il suo motore affidabile e le sospensioni pesanti venne utilizzato da ogni unità, dal cocente deserto dell’Africa al gelido fronte orientale.
Entro la fine del conflitto, in varie varianti, vennero costruite circa 51.000 Kubelwagen.

La Kettenkraftrad e l’unità accessoria sono stati colorati anche loro in dark yellow, usando sempre lo spray Tamiya TS3, subendo poi lo stesso “trattamento” della Kubelwagen, con lavaggi in marrone e nero opachi per accentuare l’usura della stessa.
Sempre con la tecnica del Dry Brush, usando il colore alluminio, ho simulato le perdite di colore derivanti dall’uso.

Un pò di storia: Con tre marce in avanti ed una retromarcia la kettenkraftrad è stata largamente utilizzata come veicolo da trasporto, generatore di corrente, veicolo di comunicazione, e motrice di traino, capace di trainare fino a 4 tonnellate.
Per questo è stata usata per il traino dell’artiglieria leggera ed attrezzature, nonché utilizzata anche ampiamente dalla Luftwaffe per il traino di velivoli.
Si tratta di due gran bei kit.
Per i modellisti che hanno intenzione di realizzare dei diorami, questi due kit sono ideali da acquistare!!
Li consiglio a tutti gli amanti degli aerei tedeschi della seconda guerra mondiale, poiché danno l’opportunità di aggiungere un pò di realismo alle scenette da riprodurre.

Per quanto riguarda i figurini in plastica, ovviamente in scala 1/48, sono della ICM:
- German Luftwaffe pilots and groud personnel 1939/45 - art. 48082

I figurini degli inservienti sono stati dipinti nel classico colore grigio uniforme (feld grau), con smalti della Humbrol.
Per quanto riguarda gli ufficiali piloti, anche questi sono stati dipinti nei classici colori che riguardavano le divise dei piloti della Luftwaffe, sempre con smalti della Humbrol.
Tutti i figurini sono stati poi schiariti ed ombreggiati con successive passate di colori chiari e scuri con tonalità simili al colore di base, al fine di dare profondità agli stessi.




Ambientazione
Per la basetta ho adoperato la solita cornice di legno, cm. 30x40, senza lastra di vetro.
Ho riprodotto parte di una pista di sosta/manutenzione, inserendo in un angolo un piccolo spazio verde.
La pista è formata da fogli di plasticard da 0,25 mm. di spessore incollati con il bi-adesivo, su cui ho poi inciso dei quadrati, tipici di una pista in cemento; con la lama di un cutter ho cercato di fare alcune incisioni per simulare le rotture e le crepe classiche del cemento.
Ho spruzzato sull’intera basetta il primer grigio fine della Tamiya, poi con il pennello ho steso un grigio leggermente più scuro molto diluito, togliendo l’eccesso con un fazzolettino di carta.
Con il nero opaco Humbrol ho ripreso i bordi dei quadri per evidenziare la giuntura fra un quadrato e l’altro.
Ho anche riprodotto, con una mistura di nero e marrone ad olio molto diluito, qualche macchie di olio qua e là (tipiche delle piazzole di manutenzione), con una matita nera molto morbida ho ricreato delle strisciate di pneumatici e per finire ho aggiunto anche qualche ciuffo d'erba lungo le giunture dei quadrati di cemento e... la basetta è terminata.
Per finire ho “sigillando” l’intera basetta con una bella spruzzata di trasparente opaco comprato in ferramenta.
La zona a verde invece è stata creata inserendo un piccolo triangolo in polistirolo smussato, per creare un effetto di pendenza, delimitata da una rete metallica, sostenuta da pali in ferro.
In questo piccolo spazio triangolare, coperto da erbetta per modellismo ferroviario, ho voluto inserire degli alberi acquistato su Internet, che altro non sono che alghe essiccate, che però rendono bene l’effetto albero.
Il diorama è stato “arricchito” con casse in legno della Minimali e bidoni di carburante recuperati dalla scatola degli avanzi.
La scenetta vuole raffigurare la manutenzione del velivolo da parte dei meccanici della Luftwaffe, prima di una missione (forse l’ultima), sotto la supervisione dei piloti e di ufficiali di comando.




Conclusioni
Tamiya ha fatto veramente un buon lavoro, il livello di dettaglio delle stampate, per quanto riguarda soprattutto le linee delle pannellature è eccezionale anche per gli standard odierni, considerato che il kit è stato messo sul mercato nel “lontano” 1997.
I pezzi sono confezionati molto bene e hanno poche possibilità di danni durante il trasporto.
L'unica cosa che si potrebbe vedere come una carenza in questa scatola di montaggio è la mancanza di qualsiasi materiale foto-inciso, però la ricchezza di articoli post-vendita sul mercato, come dettagli in resina e lastrine foto incise di marche diverse, danno la possibilità di assemblare un modello fantastico.
Su questo non c’è alcun dubbio e, di conseguenza, il risultato è assicurato.
Per gli amanti degli aerei della Luftwaffe questo kit è decisamente consigliato!

Marking
Il velivolo rappresentato nel diorama, è un He. 219A-7, Wr. Nr. 310188, codice identificativo D5 + CL - appartenuto al 3./ NachtJagdGeschwader 3, dislocato in Danimarca, durante gli ultimissimi mesi del conflitto.


I cenni storici e le fotografie sono stati recuperati da vari siti web: un grazie a queste fonti!

Buon modellismo a tutti !!


Marco Vergani
[Gallery]
22.04.2012

Il mio prossimo modello sarà l’Arado Ar. 234B-2/N “Nachtigall” della Revell, oppure il Dornier Do. 335 della Tamiya, tutti e due in scala 1/48; devo ancora decidere quale dei due iniziare per primo, pertanto lo Junkers Ju 87-B in 1/48 della Italeri (regalatomi a Natale)... dovrà aspettare ancora !!

Un ringraziamento particolare e doveroso alle mie fonti di “approvvigionamento materiali” che sono i negozi di Misterkit di Rozzano e Modellismo Baracca di Monza.




Commento di Roberto Colaianni [24/04/2012]:
Bravo Marco, ottima resa del tutto.

Ciao Roberto

Commento di Marco Vergani [27/04/2012]:
per Roberto,,,,
Grazie !!!!!!
Marco

Commento di Ezio Bottasini [02/05/2012]:
Ciao Marco, sempre realistico e di grande effetto malgrado la semplicità.

Ciao Ezio

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