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Enrico V


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Focke Wulf 189 A-2 “Uhu” - M. Vergani

Lo sviluppo
Nel febbraio del 1937 l'RLM (Reichsluftfahrtministerium - ministero dell'aviazione del Reich) emanò una specifica per un nuovo aereo da ricognizione sul campo di battaglia, con il quale sostituire lo Henschel Hs 126, con un tipo più potente ed avanzato.
La specifica prevedeva un equipaggio di 3 persone, maggiore velocità e la possibilità di trasportare 200 kg di bombe.
L'invito a sottoporre i progetti fu rivolto all'Arado e alla Focke Wulf.
Quest’ultima propose il progetto che ottenne la designazione Fw 189, redatto sotto la guida del direttore tecnico Kurt Tank.
Con la sua formula a travi di coda e i due motori di piccola potenza, era assolutamente innovatore ma Tank andò oltre, proponendo l'adozione di fusoliere intercambiabili secondo i ruoli, dall'addestramento all'appoggio tattico, mantenendo invariato il resto della cellula, i motori e il carrello.
Naturalmente da parte dell'RLM ci fu una certa resistenza all'adozione di una macchina così poco ortodossa, ma il Fw 189 superò nettamente il concorrente.
Il Fw 189 fu chiamato Eule (gufo) da Tank ma nella Luftwaffe fu sempre conosciuto come Uhu (gufo reale).




Impiego operativo
L'aereo meritò il suo nome di "gufo" quando servì sul fronte russo, anche come caccia notturno dal 1944 fino al gennaio-febbraio 1945, dotato di radar Telefunken FuG 212 Lichtenstein C-1 e installazione Schräge Musik con un cannone Mauser MG 151/15 da 15mm o MG 151/20 da 20mm.
Almeno 30 Fw 189A-1, A-2 e A-4 furono così modificati e operarono con la Stab/NJG 100 o con il NJG 5.
Gli aerei di serie cominciarono a entrare in servizio nelle Aufklärungsstaffeln (squadriglie da ricognizione) nell'estate del 1941, ma non erano ancora nell'organico operativo della Luftwaffe quando, il 22 giugno, scattò l'attacco all'Unione Sovietica.
Il Fw 189 operò soprattutto sul fronte sovietico e con notevole distinzione, dimostrandosi in grado di portare a termine le missioni anche nelle condizioni più avverse e presentando doti di maneggevolezza che gli permisero di sfuggire agli attacchi dei piloti da caccia meno esperti.
L'Eule si dimostrò in grado di sopportare diversi colpi a segno, rimanendo in aria; un esemplare fu persino oggetto di un attacco di speronamento da parte di un caccia sovietico, ma riuscì a tornare alla base, pur privo di parte dei piani di coda.
Dal 1942 sostituì totalmente l'Hs 126B con i Nachtaufklärungsgruppen (gruppi da ricognizione notturna) sul fronte russo, operando con tutti i NAGr da 1 a 16.
Nell'estate 1944 iniziò l'addestramento ai voli di ricognizione notturna ad Arad e a Tecuc ma il 23 agosto 1944 questi aeroporti furono occupati dalle truppe sovietiche; nel 1942 e 1943 gli Uhu svolsero soprattutto missioni anti-partigiani nella zona di Krim ma nell'estate 1944 i reparti ricevettero l'ordine di rientrare alle basi di partenza.




Versioni
Il Focke-Wulf Fw 189 fu costruito, tra prototipi ed aerei di serie, in tre fabbriche: nella fabbrica della Focke Wulf in Germania dal 1938 al 1944 in 217 esemplari, nella fabbrica di aerei Aero Vodochody a Praga nella Cecoslovacchia occupata al 1943 in 337 esemplari ed, dalla fine del 1941, nella Francia occupata.
La ditta Breguet a Bayonne costruì le ali, la SNCASO a Bordeaux-Begles il resto della struttura, mentre l'assemblaggio e le prove di volo erano a Bordeaux-Merignac (l’attuale impianto Dassault Mirage), con una produzione, fino al 1944, di 310 esemplari, per un totale complessivo di 864 aerei in diverse versioni.
La versione del kit costruito è la A-2 e fu prodotta solo a Bordeaux-Merignac in 194 esemplari nel 1943 e altri 12 nel 1944.
La sola differenza era rappresentata dall'armamento che sostituiva le MG 15 in fusoliera con due Mauser MG 81Z, che altro non erano che due MG 81 affiancate.




I motori
L'Argus As 410 era un motore aeronautico a 12 cilindri a V invertita prodotto dalla tedesca Argus Motoren GmbH ed introdotto nel 1937.
L'As 410 fu il capostipite di una nuova serie di motori che utilizzavano nuove tecniche costruttive, garantendo loro un più elevato numero di giri con conseguente maggiore potenza massima espressa.
Esso utilizzava un cilindro dalle minori dimensioni che permetteva alle singole teste, realizzate in alluminio, di avere un'alettatura di raffreddamento in acciaio dalle dimensioni maggiorate, un albero motore in acciaio ed un basamento realizzato in una lega di magnesio.
Era inoltre dotato di un compressore meccanico.
Ne furono prodotti circa 20.900 esemplari.




Il Fw. 189 in numeri:

Ruolo: ricognitore
Entrata in servizio: 1941
Equipaggio: 3 persone
Lunghezza: m. 12
Apertura alare: m. 18,40
Motore: 2 Argus As 410 da 465 CV.
Velocità max: 357 Km/h a 2600 m.
Autonomia: 670 Km.
Tangenza: m. 8.400
Armamento: 2 mitragliatrici Mauser MG 17 sul bordo d’attacco delle ali
2 mitragliatrici Mauser MG 15 per difesa per la versione A-1
2 mitragliatrici Mauser MG 81Z (Zwilling) per difesa per la versione A-2
4 SC 50 da 50 kg.

FW 189 A-2
FW 189 A-2
Mauser MG 81Z: postazione posteriore Fw 189 A-2 Mauser MG 81Z: torretta superiore Fw 189 A-2


Il kit
Il kit del Fw. 189 della Great Wall Hobby in scala 1/48 è veramente molto bello, quanto però impegnativo. Sarà per la doppia trave di coda oppure per l’ampia finestratura di cui era dotato il velivolo, comunque ho avuto il mio bel da fare nell’assemblaggio dello stesso.
La scatola contiene cinque diverse stampate in plastica color grigio chiaro finemente incise e con i particolari in evidenza, una stampata di venti trasparenti, veramente tanti, una lastrina in fotoincisione riguardante i mirini delle mitragliatrici, le due pedaliere, le cinture di sicurezza dei seggiolini e l’interno dei flaps, un foglio mask per i trasparenti veramente ben accetto, un foglio decals per due marking ed, ovviamente, le istruzioni per il montaggio.
Come al solito si parte dall’abitacolo, dipinto in RLM 66, usando il colore acrilico della LifeColor UA133. Per dare poi profondità e risalto allo stesso ho eseguito poi un lavaggio con del marrone opaco molto diluiti, al fine di dare a tutto l’interno dell’abitacolo stesso un aspetto vissuto e alluminio per evidenziare le parti più sporgenti.
I pannelli contenenti le varie strumentazioni del cockpit sono stati poi “ripassati” con del nero opaco meno fluido, eseguendo poi dei “lavaggi” in modo da far risaltare le strumentazioni stesse con la tecnica del Dry Brush (pennello asciutto).
Per quanto riguarda il cruscotto del pilota è stato dipinto in nero opaco diluito, facendo risaltare i contorni degli strumenti sempre con la tecnica del Dry Brush e, per quanto riguarda gli strumenti, ho usato le minuscole decals inserite nella scatola.
Le parti si congiungevano abbastanza bene. Ho fatto un po’ fatica nell’assemblaggio della parte centrale della fusoliera con le due ali, usando stucco e carta vetrata finissima. Ove necessario, le linee delle pannellature perse, sono state re-incise.




Il camouflage standard del Fw. 189 era quello classico Luftwaffe: superfici superiori in RLM 70 e 71 con contorni precisi ed angolati; superfici inferiori in RLM 65.
Per la colorazione di questo velivolo ho usato gli spray Tamiya, in particolare l’AS 5 come RLM 65, l’AS24 come RLM 71 ed il TS2 per RLM 70.
Per quanto riguarda invece le fasce gialle sulle travi di coda (gelb RLM 04 ) ho usato l‘acrilico della Lifecolor UA 140 FS 33538.
Avendo optato per il velivolo operante in Russia con camouflage invernale, dopo il posizionamento e fissaggio definitivo delle decals ho ricoperto l’intera superficie superiore del modello con dello smalto bianco a base d’acqua.
Ho aspettato che la vernice asciugasse, ma non troppo, e poi ho passato l’intero modello con un panno appena imbevuto di acqua ragia, eliminando così parte della colorazione bianca, facendo riapparire le due tonalità di verde.
Il bianco non è stato tolto a “casaccio”, ma è stato tenuto conto delle zone più esposte alle manutenzioni varie del velivolo, oppure al calpestio dovuto all’accesso dei piloti al velivolo stesso.
Infine ho messo in evidenza le linee delle pannellature, per poi sigillare di nuovo il tutto con spray opaco trasparente.
Ho voluto lasciare in evidenza il motore sinistro in fase di manutenzione da parte dei meccanici della Luftwaffe.




Figurini e veicoli
Il diorama vuole rappresentare un velivolo in fase di manutenzione e rifornimento di carburante e, pertanto dopo ricerca sul web, ho potuto constatare, con somma gioia, che esisteva un kit della Italeri riguardante la Kfz. 385 Tankwagen (art. 6604), sinceramente molto bello.
Il kit Italeri è stato costruito da scatola e colorato in german grey ( TS4 Tamiya ). Per dare poi profondità e risalto allo stesso ho eseguito poi un lavaggio con del marrone opaco molto diluiti, al fine di dare al veicolo un aspetto vissuto.
Sempre con la tecnica del Dry Brush, usando il colore alluminio, ho simulato le perdite di colore derivanti dall’uso, e con del marrone mischiato con il prodotto della Prochima, ho simulato fango misto a neve sui pneumatici.
Il secondo veicolo è una Kettenkraftrad con infantry cart della Tamiya, recuperato dalla scatola degli avanzi. E’ stato colorato in dark yellow usando lo spray Tamiya TS3, subendo poi lo stesso “trattamento” della Kfz. 385 Tankwagen.
Per quanto riguarda i figurini, ovviamente in scala 1/48, sono invece di marche diverse:

  • Luftwaffe WWII bomber crew in resina della Verlinden art. 1423;

  • Luftwaffe tank crew in metallo della Hecker-Goros art. KSHG 92;

  • Figurino in resina della Mig – ufficiale tedesco con cappotto – art. MP 48-192;

  • Due figurini inservienti della ICM art. 48082 “German Luftwaffe Pilots and Ground Personnel“ recuperati dalla scatola degli avanzi.

I figurini degli inservienti sono stati dipinti nel classico colore grigio uniforme (feld grau), con smalti della Humbrol.
Per quanto riguarda i piloti, anche questi sono stati dipinti nei classici colori che riguardavano le divise dei piloti della Luftwaffe, sempre con smalti della Humbrol.




Tutti i figurini sono stati poi schiariti ed ombreggiati con successive passate di colori chiari e scuri con tonalità simili al colore di base, al fine di dare profondità agli stessi.
Il diorama è stato “arricchito” con bidoni di carburante della Minimali, casse di bombe da 50 kg. della Verlinden art. 1119, casse varie ed un carrello porta bombe recuperato dalla scatola degli avanzi.


Ambientazione


Per la basetta ho adoperato la solita cornice di legno, cm. 30x40, senza lastra di vetro.
Ho creato con dei listelli di legno, quelli usati per il modellismo navale, una zona adibita alla manutenzione dei velivoli.
La parte circostante è stata ricoperta con colla vinilica e, sopra la colla ancora fresca, ho sparso della sabbia setacciata e dei piccoli sassolini.
Una volta ben asciutto ho tolto la parte eccedente della sabbia, cospargendo infine dell’erbetta usata nel modellismo ferroviario, ed ho “sigillato” poi il tutto con una bella spruzzata di trasparente opaco comprato in ferramenta.
Ho cosparso infine la zona con un prodotto della Prochima che imita la neve. Ho voluto dare la sensazione di uno strato di neve ormai in via di scioglimento e pertanto non ho voluto appositamente esagerare, in quanto il periodo è quello di tarda primavera.
In un angolo della basetta sono stati inseriti due pini, leggermente “imbiancati” molto belli acquistati al Hobby Model Expo di Novegro, nel settembre scorso.


Marking
Il velivolo rappresentato nel diorama, è un Fw. 189 A-2, W. Nr. 2317, codice identificativo 5D+CK, appartenuto al 2/ Aufkl. Gr.31, dislocato in Russia, nella tarda primavera del 1943.




Le tre fotografie sono state recuperate da vari siti web.

Buon modellismo a tutti !!

Marco Vergani
[Gallery]
© 28.03.2011

Devo ancora completare l’He 162 in 1/32… lasciato un po’ nel “dimenticatoio”... mentre il mio prossimo modello sarà l’Arado Ar. 196 in scala 1/48 della Italeri.





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