"Gioielli rubati"

Loading...
  Editoriale

Perche' KitShow?

  I prossimi eventi

Caricat! Soldatini al Museo


Caricat! Soldatini al Museo
Pinerolo (To) - 25/27 Ottobre


Cavaliere Templare
Cavaliere Templare
Andrea Terzolo

  Quick Articles...

North American P-51D Mustang
North American P-51D Mustang
Paolo Tarantino

  Gli assi dell'aviazione

Loading...
  Un figurino passo passo

Enrico V


Enrico V

  Primi Passi ...

Sherman


Realizzare uno Sherman

F-104S "Tiger Meet 88" - Marco Giuli

Un "Falco poco rapace"




Si tratta di un esemplare di F-104S, il "53-06" (MM6825), in servizio presso il 21° Gruppo CIO del 53° Stormo AMI e interamente decorato per il tradizionale raduno dei reparti di volo di tutte le nazioni NATO, il "Tiger Meet", che nel luglio 1988 si svolse presso l’aero-base a Cameri (Novara).
Ho voluto rappresentare il velivolo dopo l’atterraggio, in rullaggio verso la sua zona di parcheggio.




Il kit
Il Kit è dell’Hasegawa, in scala 48 (con foto sulla scatola di Jimmy Brunello) e presenta alcuni particolari da correggere per trasformarlo nella versione S.
Quelli che ho ritenuto indispensabili, perché maggiormente visibili sono: - Eliminazione dei portelli d’ispezione trapezoidali ai lati delle prese d’aria e incisione delle prese d’aria ausiliari rettangolari.
- Taglio del bordo d’entrata della pinna ventrale alla giusta angolazione.
- Aggiunta delle due minuscole antenne laterali a forma di bulbo, di colore chiaro, vicino agli aero-freni.
Il kit è stato montato da scatola, con minimi interventi di miglioria e con l’aggiunta di alcuni pezzi autocostruiti:
- Sostituita la sonda di Pitot con una di metallo fatta artigianalmente inserendo uno spillo in un tubetto metallico (ho usato quello dell’erogatore di collante Revell).




- Aggiunta della piccola antenna a lama, di colore nero, dietro il cono del radar.
- Sostituite le maniglie d’espulsione sulla sommità del seggiolino.
- Ingrandito l’appoggiatesta del seggiolino.
- Sistemata la parte del seggiolino alle spalle del pilota, con l’aggiunta di plasticard e minuscole fascette in metallo tenero per riprodurre le cinghie presenti.
- Dettagliati con una certa approssimazione tutti i bordi dell’abitacolo, del parabrezza e del tettuccio.
- Aggiunta della tela copri strumentazioni dietro il cruscotto. Ho usato un paio di sottilissime sfoglie di stucco epossidico Tamiya applicate con l’acqua.
- Aggiunta del pilota. Si tratta di un pezzo della Monogram proveniente da un kit Revell, col braccio sinistro limato via e sostituito con quello di un altro figurino. Gli ho solo aggiunto le cinghie sulle spalle, il dettaglio del giubbotto di salvataggio intorno al collo e la maschera (sganciata) col suo tubo.






- Allungamento della gamba anteriore del carrello, con ricostruzione del compasso antitorsione. La parte cromata è un pezzo di chiodino, non colorato.
- Dettagliate le gambe principali del carrello e l’interno dei loro portelli.
- Costruito il vano del para-freno con l’uso di una lamina sottile di rame, cavi elettrici di recupero e plasticard.












- Dettagliati sommariamente i flabelli dell’ugello propulsore, ma solo dal lato interno.
- Aperto i vari portellini presenti in fusoliera. Quando il propulsore è in funzione questi, per depressione, si aprono verso l’interno.










- Eliminate alcune file di rivettature o viterie su semiali, flap, timone e "zona poppiera", sotto la deriva.
- Flap posizionati approssimativamente in posizione di atterraggio. Non ho misurato l’angolazione.




- Inseriti i due spinotti di sicura, con fettuccia identificativa rossa, vicino alle estremità alari. Dell’esatto posizionamento non ne sono tanto sicuro. Non ho trovato riferimenti fotografici esatti.




Colorazione e decal
La livrea a tre colori (tutti acrilici opachi Tamiya) è stata aerografata, mentre i contorni delle teste e le strisce nere del manto di tigre, sono stati sovra-pitturati a pennello con gli acrilici-vinilici Lifecolor. Solo alcune pennellate sul dorso sono state leggermente sfumate col nero ad aerografo a mano libera, senza mascherature.
Tutte le parti in alluminio opaco del carrello e dei suoi vani sono state aerografate con una lacca metallica opaca.
I recessi sono stati ombreggiati lievemente ad aerografo con colore marrone scuro molto diluito, mentre i rilievi sono stati profilati a pennello col nero.




L’ugello di scarico è stato aerografato interamente con un colore sintetico acciaio Model Master metalizer (lucidabile) e successivamente annerito con aerografo usando prima marrone scuro e poi nero, diluiti e opacizzati al massimo con l’aggiunta di una buona dose di Tamiya flat base.
Anche per tutti gli altri minuscoli particolari metallici, come i sensori in fusoliera, il tubo di Pitot e i rostri per l’espulsione del tettuccio in cabina, ho usato i metalizer (acciaio e oro), ma con la tecnica del pennello asciutto su una base di colore nero opaco.




Le decal risultano stampate bene, ma i vari colori sono parecchio fuori registro, per questo ne ho usate solo alcune.
Le coccarde, gli stemmi del 53° Stormo sulla deriva, le teste e le strisce nere del manto di tigre, la striscia rossa di coda e quella della sonda di Pitot, li ho pitturati con l’uso di mascherature adesive, aerografo e pennello.




Devo ammettere di aver fatto alcuni errori, alcuni dei quali irrimediabili; me ne sono accorto quando ormai era troppo tardi:
- Le decal delle matricole militari sono sbagliate: avrei dovuto sostituire il numero 5 col 6 (MM6825), tagliando via il numero sbagliato e successivamente scrivere quello corretto con un pennellino affilato.
- La zona dell’abitacolo dietro il seggiolino dovrebbe essere di un grigio scuro e non dello stesso colore del resto dell’abitacolo.
- I portelli piccoli del carrello principale risultano eccessivamente inclinati in alto: avrei dovuto accorciare le barre o tiranti che uniscono i portelli con le gambe del carrello, in modo da posizionarli più in basso, vicino alle ruote.
- Alcune strisce nere su ali e fusoliera non corrispondono alla realtà: le ho tracciate a mano libera.
- Non ho calcolato bene gli ingombri del figurino del pilota, quindi per inserirlo al suo posto ho dovuto tagliarli via la mano destra e una parte delle gambe. Ma si nota poco.




Riferimenti fotografici
Per il posizionamento del piano di coda, la postura del pilota e l’aggiunta delle bandierine svolazzanti delle sicure sotto le ali, mi sono ispirato al video-ricordo "F-104S 53°Stormo Cameri (No)", pubblicato da Alessandro Zucchelli sul sito web "YouTube.com".

Marco Giuli

[Gallery]

18.12.2018



Commento di Valter Vaudagna [18/12/2018]:
Hai fatto un gran bel lavoro, bravissimo

Commento di ezio bottasini [19/12/2018]:
Caro Marco, ben atterrato tra noi; se hai visto il mio profilo, sai che sono un amante dello Spillone, la mia storia modellistica con Lui, non è ancora finita. Pur preferendo gli aerei operativi, non posso che plaudere il tuo lavoro, veramente spettacolare, l'unica critica, leggendo il tuo articolo è che, forse, sei un po' troppo autocritico con te stesso, gli errori che descrivi si vedono se li si dice, a parte la colorazione dell'abitacolo...che personalmente avrei fatta più scura. è un ottimo modello, tanto più che sei stato a togliere i rivetti alari che sono di pura fantasia, non so come mai i giapponesi, tanto precisi, abbiano e continuino a stampare questo kit con questo errore. Concludendo credo che tu abbia fatto la tua comparsa tra noi nel migliore dei modi.
A presto Ezio

Commento di Massimo De Luca [19/12/2018]:
Ciao Marco Complimenti bellissima realizzazione. Ammetto di non amare molto i velivoli commemorativi, però questo tuo lavoro è davvero eccezionale specie dal punto di vista pittorico.
Bravo!
Massimo "Pitchup"

Commento di Enrico Calanchini [20/12/2018]:
Modello magnifico e impeccabile, nonostante l'autocritica a mio avviso puntigliosa oltremodo.
Esordio di tutto rispetto. Complimenti vivissimi.

Ciao Enrico

Commento di Marco [20/12/2018]:
Complimenti, gran bel lavoro!

Commento di LAURO BONFA' [20/12/2018]:
In Primis Benvenuto nel Gruppo caro Marco, e complimenti per questo bellissimo e ralistico modello. Molto interessanti i particolari degli interni con dettagli veramente curati. Bravo.

Commento di giovenco giuseppe [21/12/2018]:
non sono un aeroplanaro, ma il soggetto è riuscito veramente bene e la cosa più intrigante è che è uno spillo inedito - benvenuto, Marco

Commento di Marco Giuli [22/12/2018]:
Rigrazio tutti per i complimenti, che fanno sempre piacere; sopratutto dopo aver terminato questo lavoro durato tanto tempo e che fino ad ora non avevo mai mostrato a nessuno. Questo è il mio terzo kit portato a termine. I primi due sono stati degli F-15A Eagle dell'Italeri, montati male, che a forza di spolverarli si sono danneggiati. Ho anche provato a montare un F-104G Belga della Revell (lo stampo è marchiato Monogram), ritracciando le linee delle pannellature, dettagliando il seggiolino eiettabile e addirittura autocostruendo le gambe del carrello principale, copiandole da quelle del kit Hasegawa. Alla fine ho abbandonato tutto: troppi ritocchi e sbavature nella colorazione, troppe stuccature, ecc. D'ora in poi monterò solo kit in scala 72. Mi sono già procurato vari kit, di cui due di F-104 della Italeri. Per il momento mi sto dedicando a qualcosa di diverso: un F-16C USAFE della Tamiya; è veramente splendido e facile da montare.
Mi farabbe piacere condividere con tutti i modellisti presenti in KitShow la mia bacheca dedicata al plastimodellismo sul sito web www.pinterest.it/marcogiuli75

Commento di Giuseppe [09/02/2018]:
Ciao Marco, Il 104 l'hai costruito benissimo, verniciato ancora meglio. Ma i miei complimenti più sinceri sono per come l'hai fotografato. Quali macchina usi? quale obiettivo hai usato in questa circostanza?
Ti assicuro, i Tuoi scatti mi hanno conquistato. Spero di vedere quanto prima altri Tuoi lavori. Ti giunga Il mio "bravo" sincero. Cordialmente.
Pino Penna.

Commento di Marco Giuli [23/02/2019]:
Ti ringrazio Pino Penna per il complimento, è incoraggiante per me che sono alle prime armi. Queste foto, per pigrizia, non le ho fatte con la fotocamera fissata sul cavalletto, ma col cellulare e per di più a mano libera. Di solito uso una macchina manuale tradizionale dotata di un obiettivo 50 mm o un grandangolare zoom, con l'aggiunta di una o più lenti addizzionali per mettere a fuoco molto da vicino e di un filtro di conversione blu per poter illuminare con normali lampade da tavolo ed evitare così l'uso dei flash che mi mancano. Non ho curato particolarmente l'inquadratura, lo sfondo e l'illuminazione. Per quest'ultima ho usato una sola lampada da tavolo regolabile, all'interno di una stanza buia (lampadina è da 11 W a luce fredda di 6500° k). Ho schiarito alcune zone d'ombra con dei cartoncini riflettenti bianchi. In alcuni casi ho aggiunto il flash automatico del cellulare. Il modellino l'ho appoggiato su un tavolo accostato al muro. Le foto che presentano alcuni riflessi azzurri le ho fatte con illuminazione naturale dalla finestra, in penombra, in una giornata soleggiata.
In futuro presenterò altri kit, il primo dei quali un F-16C dell'USAFE in scala 72 che ho appena cominciato. Sto pensando di realizzare anche una semplice base da usare per l'ambientazione di tutti i modellini.


Puoi inserire un commento su questo articolo

      Nome

      E-mail

Visualizza la mia e-mail nel commento Si No


Avvertimi su eventuali aggiornamentiSi No