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Africa Orientale Italiana, 1940 - Pietro Ballarini


La scena è un tributo a quella parte di italiani che subirono la fine del sogno coloniale in Africa Orientale.
I civili che persero tutto il loro lavoro e i militari che combatterono con valore fino alla fine sapendo di essere ormai isolati dalla madrepatria.




La struttura del diorama e’ in polistirolo ricoperto con fazzoletti di carta imbevuti di acqua e colla vinilica, poi l’ultimo strato è das testurizzato.
Rametti, cespugli (piantine tipo Verlinden) e sassolini completano lo scenario desertico.






L’asta che sostiene l’aereo e’ un tondino d’ottone bloccato con milliput a dei blocchi di legno in quanto le conferisce la rigidezza necessaria affinché non oscilli col peso dell’aereo.
Nella parte finale e’ mascherata da un rametto scavato e chiuso con stucco bicomponente.





Contesto storico - Africa orientale italiana, 1940




Nei dintorni di Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, una piccola colonna italiana sta portando rifornimenti ad un avamposto.
Due cavalleggeri ascari del 1° gruppo squadroni stanno presidiando uno uadi disseccato dopo aver perlustrato i dintorni per prevenire imboscate dei ‘ribelli’.




Alla testa della colonna c’è un carro leggero L3/35 arrivato con gli ultimi rifornimenti dall’Italia.
E’ dell’ultima versione con le piastre imbullonate e la mimetica verde medio.






Dopo la dichiarazione di guerra italiana non arriverà più niente dalla madrepatria in quanto gli inglesi bloccheranno i rifornimenti marittimi col blocco di Gibilterra e Suez.
L’autocarretta OM-35 e’ invece un ottimo mezzo versatile per i terreni accidentati, presente in A.O.I. fin dal 1936 ai tempi della conquista.








I bersaglieri sono quanto rimane dei vari reparti rimpatriati per le imminenti guerre balcaniche.
Essi sono stati aggregati ai Granatieri di Savoia di stanza nella capitale.








Dalla collina sbuca un CR-32 che saluta la colonna con volo radente, alcuni fanti rispondono, altri non si scompongono e gli autieri non riescono ancora ad individuare bene il velivolo comparso all’improvviso.




L’aereo è della 410ª squadriglia (detta la ‘romantica’) basata a Jigjga, che si trova verso la costa e il porto di Massaua, sta andando nella capitale a portare importanti documenti.














I mezzi presenti sono i più ‘piccoli’ del nostro esercito: il più piccolo carro, il più piccolo trasporto... ed il più piccolo aereo.
Adatti per una guerra di conquista in terreni impervi e contro scarse macchine avversarie, saranno purtroppo usati a sproposito in teatri più impegnativi.
Mussolini decise di invadere la Somalia britannica azzardando una fine imminente della guerra in Europa, i mezzi che c’erano dovevano dunque bastare per mantenersi i territori fino al previsto trattato di pace con l’Inghilterra, attaccata nel frattempo da tedeschi... non andò così.


 
Pietro Ballarini
[Gallery]
27.05.2011


Commento di GIANFRANCO Bartolelli [19/09/2021]:

Complimenti per lo splendido lavoro.
Per aiutare un nefito come me, potreste specificare la scala e i produttori di figurini e mezzi? Grazie
Gianfranco



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