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La storia
1950: la vita stenta a riprendere nell’Europa devastata dal Conflitto mondiale.
Dopo cinque anni l’Italia è ancora un paese povero e le tensioni sociali e politiche sono all’ordine del giorno.
L’emigrazione verso l’estero o verso l’Italia settentrionale per lavoro è un evento comune.
Ci arrivano soddisfazioni dagli sport motoristici (moto 500 e formula 1).
Il turismo comincia a riprendersi soprattutto nelle città più famose come Roma, Firenze e Venezia.
Chi ha più possibilità di viaggiare sono i militari Alleati di stanza in Europa per contrastare il comunismo.
La scena rappresenta una mattinata di primavera nella città lagunare.
Un pilota USAF è in licenza con sua moglie e si appresta a fare un giro in gondola sotto lo sguardo ammiccante del giovane gondoliere.
Quest’ultimo veste col basco in nero in quanto è ancora periodo invernale/primaverile; sarà in bianco d’estate.
Il portiere dell’albergo, appena restaurato, accompagna gli ospiti prima di richiudere il portone sul canale e di aprire quello sulla strada.
La cameriera meridionale ne approfitta e si diverte a dar da mangiare ai piccioni di nascosto dal portiere (… sporcano!!).
Nel vicolo il maestro sorprende l’irrispettoso alunno che imbratta il muro (‘abbasso i profes(s)ori’ è uno slogan ancora attuale!).
Sul ponte una giovane marinaia americana si presta per un servizio propagandistico del tipo ‘arruolatevi in marina e girerete il mondo’.
Un topo attraversa il canale ed un passerotto si riposa su un palo dove è ancorato un sandolo.
La piccola testimone della scena tralascia per un attimo il suo micio che si diverte ad artigliarle il filo della gonna.
Tutti questi personaggi sono un pretesto per valorizzare un bello scorcio di Venezia in prossimità del ’ponte del diavolo’ e ‘palazzo Priuli’.
L’ispirazione
Da anni cerco sul mercato o trasformo delle figure in 1/35 che rappresentino personaggi civili. Questi ultimi sono molto importanti per ‘alleggerire’ i soliti diorami militari.
Grande merito alla MASTERBOX ucraina che ha finalmente introdotto nel mercato modellistico questa tipologia di figurini a basso costo.
La scatola che mi ha ispirato è quella relativa ad una coppia di soldati USA in licenza con due ‘Signorine’.
Probabilmente è stata pensata per un ambientazione i Francia o Germania dove erano stanziati gli americani appena dopo la liberazione.
Volendo valorizzare l’ambientazione civile ho pensato a che scorcio ispirarmi e poi ho deciso di spostarli direttamente nella città più particolare e famosa che abbiamo in Italia: Venezia.
A questo punto dovevo trovare qualcosa di caratteristico ed ho pensato prima ad una porzione di gondola, poi al ponte, poi al loggione ed infine allo scena finale che vedete in cui non penalizzo nessuno degli elementi scelti.
Cercando sul web tra i vari ponti di Venezia il più piccolo mi sono imbattuto in uno scorcio reale molto interessante.
Per questioni di spazio ho abbassato il Palazzo di un piano rispetto all’originale ed ho stretto il lato tra il portone sul canale ed il ponte.
Il palazzo
Il mio riferimento è la parte del palazzo Priuli che si affaccia sulle Fondamenta de l’Osmarin.
Questa facciata ha un bellissimo loggione che mi ha fatto venir voglia di riprodurlo affrontando problematiche inusuali.
Dopo la gondola è infatti stato subito l’altro elemento difficile del diorama che ho affrontato.
Purtroppo ho dovuto riappropriarmi delle tecniche di riproduzione in resina che mal digerisco e che ho già affrontato quando ho autocostruito l’L3/35 in 1/16.
Ci vorrebbe un servizio di copie in resina per i modellisti che non costi troppo.
Il primo elemento da riprodurre è il capitello delle colonne.
Un amico mi ha tornito nel PVC la base tonda del capitello che io userò sia sopra che sotto alla colonna.
La parte superiore ha uno spazio su cui mi ‘aggrappo’ col MILLIPUT per ricreare il capitello corinzio.
In varie fasi aggiungo i decori del capitello cercando di semplificarne le sagome per una più facile riproduzione.
Tutte le copie hanno anche una parte tonda sporgente che andrà infilata in un tubicino in PVC che funge da colonna.
Un altro decoro particolare presente nell’architettura veneziana è la cornice che contorna logge e finestre delle facciate nobili.
Tale elemento è un striscia a sezione quadra con intagli laterali alternati.
Io l’ho riprodotto modellando col cutter uno strip di plasticard da 1.5x1.5 e uno da 1x1mm (per gli archi delle finestre) dei quali farò le copie in resina.
Un altro elemento decorativo da replicare è un medaglione tondo con cornice che riproduco con plasticard e filo di rame intrecciato (col minitrapano).
Nei medaglioni è inserita una sfera che prelevo da una collanina di bigiotteria e uno scudo che ricavo dal plasticard.
Le colonnine dei balconi sono in ottone tornito delle quali farò le copie in resina.
La finestra d’angolo è stata piuttosto laboriosa da costruire.
L’assemblaggio di tutti gli elementi che compongono il loggione si è rivelato più difficoltoso del previsto.
Tutti gli elementi devono infatti essere messi in squadro tra di loro e raccordati con ritagli di plasticard, Milliput, Das e ciano acrilato.
La facciata del palazzo è in Forex; questa va tagliata per consentire l’inserimento del loggiato e delle copie degli archi delle finestre.
Prima di inserirli però rivesto il Forex con fogli di Plasticard da 1mm.
Faccio questo perché il plasticard è più rigido e stuccabile del Forex (che è più ‘morbido’).
Poi inserisco gli archi e le spalle di tutte le finestre e stucco le fessure con cianoacrilato e talco.
Sul retro di questi elementi incollo ritagli di scarto per rinforzarli.
Il plasticard serve anche a ricreare lo spessore dell’intonaco che non viene dato sui pezzi di marmo della facciata e sulla parte in muratura inferiore.
Quest’ultima l’ho ‘lavorata’ nella parte inferiore simulando lo sfaldamento dei mattoni in basso che si sono rovinati con l’umidità del canale.
Nelle colonne tonde e quadre delle finestre sono presenti dei fori quadri che son traccia delle vecchie inferriate.
Li riproduco con un profilo metallico quadro da 1x1mm scaldato sulla fiamma di una candela.
Un lavoro impegnativo è stato fare le inferriate dei finestroni inferiori.
Con strip da 0.75x0.75mm ho incollato i vari pezzi sovrapponendoli ad una stampata con il disegno dell’inferriata.
Inoltre ho simulato il tondo attraverso cui passano i ferri orizzontali con dei semicerchi in plasticard creati con punzone e foglio da 0.75mm.
Ho dovuto creare ogni singola finestra perché non penso che sarei riuscito a farne la copia in resina.
Anche in questo edificio ho fatto il tetto con tegole di cartone ondulato.
Dopo aver incollato le strisce di tegole intere, che serviranno da guida...
...ho ritagliato le 450 tegole singole e le ho curvate nuovamente sul manico di un pennello prima di attaccarle col vinavil.
Altri particolari dell’edificio sono i fermi delle imposte.
Li ho realizzati con dello sprue per quelli delle finestre...
...e con del filo di rame per l’anta del balcone.
Il tubo pluviale è uno strip tondo e cavo dell’Evergreen.
La porta del palazzo è in Plasticard con cerchi in filo di stagno; l’ho poi pitturata simulando i decori sui bordi.
I mostriciattoli sui balconi sono copie di un ‘essere’ che ho auto costruito col milliput.
Quando ho trovato delle immagini migliori ho scoperto che sono dei leoncini.
La fioriera è auto costruita con sprue e strip Evergreen.
La lanterna ha due pezzi torniti in plasticard alle estremità mentre per il vetro ho usato il tubicino copri pennello con delle strip di decal grigie a simulare il telaio.
Per le finestre della loggia superiore mi sono fatto stampare su un foglio adesivo trasparente il disegno dei telai porta vetri che ho creato in Autocad.
Questi fogli li ho poi incollati ad un pezzo di plastica trasparente rigido (le custodie dei CD).
Nel frattempo ho creato il telaio delle finestre con strip di plastica incollato a cartoncino.
Da esso ritaglio una porta che dovrà rimanere aperta.
Infine incollo il telaio ai ‘vetri’ con del nastro biadesivo.
I vetri del balcone d’angolo invece li ho ‘lavorati’ con una punta ed un cerchiometro.
Con pezzi vari creo dei vasi da fiori di diverse forme.
Con la plastilina riempio i vasi a cui andranno aggiunti fiori secchi.
Con plasticard e filo di stagno da 0.5 creo il balconcino basso.
Lo stemma sul portone del canale lo ricreo col Milliput bianco.
L’ingresso ha un pavimento inciso nel forex.
Con listelli e strip di plasticard creo delle modanature da mettere attorno alle finestre e anche sul bordo del cornicione.