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Nell’aprile 1945, in vista dello sfondamento finale in Italia, le truppe alleate utilizzarono sempre più consistenti reparti di soldati italiani cobelligeranti; tra essi, il battaglione bersaglieri Goito del gruppo di combattimento Legnano.
Addestrati ed equipaggiati dagli inglesi essi vennero affidati agli americani della V Armata e forzarono gli ultimi caposaldi tedeschi di Bologna, entrando in città il 21 aprile 1945.
Ormai il nemico era in rotta, nell'ultima fase dell'inseguimento il Gruppo si irradiò in vane colonne motorizzate nella pianura padana; Mantova, Brescia, Bergamo, Milano, Torino furono le sue ultime tappe.
La scena si svolge in uno scorcio di via Saragozza che ho fotografato e riprodotto tale e quale in quanto rappresentativa dell’urbanistica italiana (che potrebbe appartenere anche alle altre città liberate), ovvero: pavimentazione della via a san pietrini, portici a volta, persiane, balconi in ferro battuto, murature in mattoni e modanature neoclassiche alle finestre.
Essendo sostanzialmente liberata fin dalle 6.00 del mattino la città si presenta festosa e per le vie si riversano i civili, i partigiani, gli americani ecc.
Il diorama
Tutti gli elementi del diorama sono stati auto costruiti, la pavimentazione l’ho realizzata creandomi uno ‘stampino’ col plasticard che riproduce una porzione modulare di san pietrini disposti ad archi paralleli.
Ho poi premuto lo stampo sulla superficie in DAS mentre si stava asciugando.
Con questo sistema non c’è limite di spazio rispetto a costose porzioni di pavimenti in resina da assemblare.
La facciata in mattoni è in Forex inciso a mano con un punteruolo.
Sia i pavimenti che i mattoni possono essere incisi con appositi plotter sui fogli di plasticard.
Con vari strip di plasticard e sprue ho fatto le raffinate modanature neoclassiche di alcune finestre, delle quali auto costruisco anche tutti i telai con i vetri in acetato.
Il lavoro più impegnativo è stato sicuramente la produzione in serie delle persiane che ho affrontato con la piccola taglierina della Amati.
Una volta tagliati tutti i listelli della stessa lunghezza (più o meno), li inserisco nel telaio di plasticard sovrapposto alla stampata della persiana che mi fa da guida nella posa delle liste. La difficoltà maggiore sta nel mantenere la stessa angolatura di incollaggio e si supera solo con la pratica.
Nel diorama ho comunque tenuto le prime versioni venute meno bene.
I vetri delle finestre chiuse li simulo con degli specchietti che danno un effetto molto realistico.
Col cartone ondulato ho ricreato i coppi del tetto, ho tagliato e curvato (sul manico del pennello) ogni tegola prima dell’incollaggio col Vinavil.
Il tubo pluviale l’ho ricreato con strip e tubi in plasticard per sagomare la curva di gronda, poi ho usato uno spezzone cavo di antenna radio in metallo.
Il balcone in ferro l’ho riprodotto sagomando del filo di stagno da 0.5 mm appiattito su una dima autocostruita in plasticard.
Ho poi incollato tutti i pezzetti con ciano acrilica.
Il camion cisterna americano è un vecchio kit Italeri che ho realizzato a smalto un ventennio fa con smalti Humbrol.
La Fiat 500 Topolino è la bella Simca della Tamiya alla quale ho rifatto i sedili copiando in resina quelli della Model Victoria, sostituito i vetri con acetato e aggiunto le tasche interne sulle portiere.
Il bellissimo kit della Diopark N.35003 Dining Set mi è stato utilissimo per creare un altro punto di interesse nella facciata del palazzo.
Attraverso le persiane aperte posso sbirciare in una piccola sala da pranzo.
I figurini
Protagonisti della scena sono i bersaglieri del Goito che non sono altro che i fanti inglesi della Tamiya (British Infantry on Patrol No.: 35223) ai quali ho aggiunto le piume sul casco, le mostrine cremisi, lo stemma italiano della Legnano sulla spalla... e gli ‘italici’ baffi.
I figurini dei civili hanno diverse provenienze.
Molto belli i soggetti della scatola Women of WWII 35148 Masterbox e azzeccati quelli del kit French Civilians ‘30s-‘40s della Miniart dei quali non ho messo il gendarme francese ma ho apprezzato molto il prete che ‘praticamente’ ritrae Don Camillo.
L’autiere ed una ragazza sono del kit Europe,1945 3514 Masterbox.
C’è anche una ragazza della Bronco kit WWI Allied Female Soldier Set CB35037, ma è anche la meno riuscita.
Dietro la finestra in alto a sinistra è nascosto un tedesco che vi prega di non smascherarlo; l’ho auto costruito con pezzi di recupero.
Così come il tedesco, anche i tre partigiani sono ricavati da pezzi di recupero e con teste della Hornet e Model Victoria.
L’autista ha il corpo del soldatino del kit Tamiya modificato.
Conclusioni
Complessivamente non è forse un diorama molto spettacolare ma, nonostante la semplicità dell’ambientazione, l’autocostruzione è stata impegnativa ma soddisfacente.
Di bersaglieri cobelligeranti e partigiani non se ne vedono molti quindi son ben contento di rappresentare anche questi protagonisti della storia italiana.