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L’A6M5 Zero, come modellista l’ho da sempre ammirato, ma devo dire che avevo qualche riserva, mi riferisco al suo , piuttosto monotono; – quanti modelli, assai ben costruiti, mancavano di quel "qualcosa" che li rendesse vivi;- forse, dipendeva, per me, da quel VERDE così scrostato, così anonimo, che i modellisti usano per far apparire come in realtà erano gli aerei giapponesi nell’ultima guerra… Vabbè.
Poi, un giorno, qualche tempo fa, la Casa Editrice Inglese, OSPREY, fece uscire dalla stampa un libro interessantissimo dal titolo: di BRIAN CRINER – dove l’autore accompagna con foto e consigli costruttivi, il modellista che vuole cimentarsi nella costruzione dello ZERO – step by step – in tutte le scale e marche esistenti sul mercato – compreso il top della TAMIYA item 60309 in scala 1/32 – Ma l’aspetto più evidente inizia dalla copertina del libro dove è presentato il primo ZERO (Tamiya) (da me visto) completamente in ALLUMINIO! Frutto della cattura di un esemplare uscito da una precaria catena di montaggio giapponese sul finire dell’ultima Guerra del Pacifico, nel ormai lontano 1945.
Questi aerei, una volta recuperati, venivano acquisiti dalle forze USAF sui vari campi Giapponesi, e inglobati nella sigla un po’ anonima : T.A.I.C.
Grazie alla fattiva collaborazione del Dr. Nando Ziveri, al quale va il merito della ricerca, si è infine appurato che questa sigla un po’ anonima: T.A.I.C. è l’acronimo di: Technical Air Intellingence Center – altra sigla usata era: A.T.A.I.U. S.E.A.. : Allied Technical Air Intelligence Unit in South East Asia - Queste sigle venivano stampigliate sulle derive degli aerei giapponesi catturati in buone condizioni di volo.
Devo anche dire che l’autore del libro, Brian Criner si rivela un ottimo modellista, tra l’altro, lui ha usato la tecnica dello "scalloping effect" – quelli più bravi di me sanno di cosa si tratta; incidere con uno scalpellino laddove ci sono le rivettature un lavoro da certosini sicuramente.
Ma con risultati eccellenti.
Va da sèche il sottoscritto nemmeno ci ha provato!
Decisi quindi di costruirlo, tale e quale, anzi copiarlo.
Di questo non me ne vergogno affatto, a mio modo di vedere ho voluto rendere omaggio ad un modellista con i fiocchi.
Dimenticavo, il modello oltre che nel suo aspetto ALLUMINIO VIVO, si presenta con le insegne, metà dell’USAF (incorporati come T.A.I.C. ) e metà Giapponesi, quindi, a mio dire, molto coreografico nel suo aspetto generale.
Non mi dilungherò nella costruzione, ma per quanto concerne le vernici ho usato le solite, puzzolenti, ALCLAD però con risultati ottimi.
ZERO A6M5 © Giuseppe Penna - Click to enlarge
Unica variante, la fotografia; come sono solito fare, cercherò di fotografare il modello nel suo aspetto reale, o almeno come sempre vedo di farlo apparire tale.
Un cordiale saluto a tutti.