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6º Aerobrigata, 154 Gruppo Diavoli Rossi
Questo modello ha un particolare significato per me, che va ben al di la’ degli aspetti modellistici. L’ho costruito per mio cugino, il cui padre, mio zio, ha prestato servizio per lunghi anni nell’Aeronautica militare, come specialista elettromeccanico. Si arruolo' prima della maggiore età, e, uscito dalla scuola sottufficiali fu assegnato alla 6º Aerobrigata di Ghedi. Non ne sono sicuro, ma forse lavorò sui DH 100 Vampire, poi sicuramente si F-84G ed F, e poi sull’F-104G, se ricordo bene, tra le altre cose, fece il corso manutentore sull’autopilota dello spillone. Nella seconda metà degli ani 60, rientrò in Friuli, assegnato al prestigioso 313º Gruppo Addestramento Acrobatico, universalmente noto come Frecce Tricolori, all’epoca montato su FIAT G-91, Per poi finire la sua carriera sugli Aermacchi MB 339. Nella seconda metà degli anni 70, l’estate, capitava che portasse me e miei cugini a fare una visitina a Rivolto, base delle Frecce Tricolori. Già da allora la passione per gli aerei, scorreva potente nelle mie vene.
Nella foto sotto, mio zio, i miei cugini e io, il più alto dei tre, non ricordo in che anno fu scattata la foto, probabilmente nel 76-77 o giù di li.
Veniamo al modello richiestomi, un grande classico, F-84F, con i colori dei Diavoli Rossi. Dovendolo imbasettare e mettere sotto teca, ho optato per una costruzione da scatola.
Sono partito dal bel Modello Italeri in 1/48, un rebox del kit Kinetik, già dotato di un bel set di decal della Cartograf idoneo a riprodurre un bel diavolo.
Il kit è relativamente semplice, ma il dettaglio è buono e si presta ad eventuali autocostruzioni di dettagli aggiuntivi; si assembla bene, con giunture quasi perfette e molto robuste. Anche l’abitacolo è molto ben fatto, forse solo le cinture sono sotto tono, ma in plastica non si può pretender di meglio.
Come difetti segnalo la nota forma errata della presa d’aria, che ho omesso di correggere per chi volesse farlo, esiste apposito set in resina, e la superfice, che in alcune zone presenta delle zigrinature, quasi che la fresa avesse lasciato dei segni nello stampo.
La plastica è molto dura, ma non vetrosa, carteggiare le zone difettose, un lavoro lunghetto. Per contro le pannellature sono profonde al punto giusto e, caso ormai più unico che raro, non le ho ripassate col solito ago, ma lasciate così com’erano. Scelta azzeccata: hanno comunque preso molto bene i lavaggi.
Come al solito si parte dall’abitacolo, colore di base dato ad aerografo, con appena accennata qualche luce, schiarendo il colore di base, per poi dipingere tutti i dettagli a pennello, con acrilici Valleio. Ho realizzato il pannello strumenti con decals di strumenti singoli di un qualche foglio di aftermarket.
Come già scritto, l’assemblaggio è lineare, i pezzi combaciano bene, con ampie superfici , che permettono incollaggi molto robusti. Visto quanto scritto in precedenza, su alcune imperfezioni superficiali, a scanso di equivoci, ho dato due mani di ottimo primer MRP.
Non essendo particolarmente attratto da aerei in livrea Natural Metal, no ho mai sentito la necessità di far pratica con gli Alclad o altri avanzati prodotti. Per cui mi sono trovato a fare il lavoro con i vecchi Metallizer Humbrol. Se non ricordo male una serie di 3 colori, con codici inusuali 27001. 27002 e 27003. Io ho usato il 27002, che si avvicina molto all’alluminio naturale.
Ho proceduto in maniera un po’ anomala, cominciando con gran parte delle parti non Natural Metal, tip alari e elevatori, deriva che è stata dipinta quasi interamente di rosso, mascherando lungo le linee di pannello inferiori, in modo da poter mascherare i tre triangoli rossi, su una superfice uniforme. Fatto ciò, tutte le aree colorate sono state mascherate e ho applicato il Metallzer.
I pannelli sono stati differenziati con i fidi metallizer della Model Master, mascherando i pannelli con la tecnica della carta bagnata. Questa scommetto che non la sapevate? Si usa in situazioni in cui non è igienico usare il nastro. Si prendono delle striscioline di comune carta per fotocopie, ma non escludo si possano usare anche altri tipi di carta, le si bagnano in acqua, si fanno sgocciolare bene, e si applicano sulle superfici, come fossero del nastro. Rimarrete sorpresi dall’effetto ventosa che fanno. Naturalmente bisogna avere l’accortezza di usare l’aerografo ad una pressione piuttosto bassa, e spruzzare a "scendere" dalla carta verso la plastica, perché ovviamente, se si spruzza verso lo scalino generato dalla carta, questa tenderebbe a sollevarsi. Se non avete capito... ve lo spiego dopo!!
Tutto il lavoro fatto è stato protetto con del lucido Tamiya, sul quale sono state applicate le decals, di qualità davvero eccellente: brillanti, robuste, ma morbide al punto gusto per penetrare perfettamente nei pannelli lavorandole con i liquidi Microscale. Altra mano di lucido per sigillarle e un leggero lavaggio selettivo nei pannelli, con Panel Liner Tamiya, ha concluso il lavoro. Trattandosi di modello "da scrivania" ho preferito limitare l’invecchiamento, e non smorzare l’eccessiva brillantezza delle insegne, come avrei fatto su un modello rivolto ad un pubblico più specialistico.
Durante il processo di colorazione, ho criccato il tettuccio, per cui, le foto migliori, con pista e sfondo, sono state scattate senza, comunque Italeri dietro pagamento di piccolo compenso, me ne ha inviato uno di ricambio, che potete vedere montato nelle ultime foto, con modello imbasettato.
Le basi in legno massello, me le fa un amico che lavora il legno per hobby, ma con macchinari decisamente professionali.
La teca in plexiglass è della SORA Show Cases, ditta tedesca. Con tipica efficienza teutonica, sul loro sito, puoi inserire le dimensioni richieste, nazione di spedizione, e ti esce il preventivo in tempo reale. Mediamente la tagliano e la spediscono il giorno stesso, o quello successivo all’ordine. Arriva disassemblata, ben imballata, e con ogni lastra protetta sui due lati da una pellicola adesiva. Si assembla facilmente, in quanto sono previsti degli incastri precisissimi. Il tutto tenuto insieme da micro viti. Si possono avere con sfondo nero, con sfondo a specchio, e anche con base sempre in plexiglass, anche se io preferisco di gran lunga quelle in legno del mio amico. Cosigliatissime.
In un prossimo futuro, sempre per mio cugino, un C-130H ancora in bianco e Natural Metal, che più volte abbiamo potuto vedere a Rivolto, quando le Frecce si apprestavano a partire per qualche trasferta all’estero.
Buona visione.
Che dire.... niente. Resto in silenzio ed ammiro il lavoro di chi di modellismo ne sa davvero tanto.
Lavoro splendido.
Saluti cari
Enrico
Ciao Roberto
STUPENDO!!! Leggo che hai usato i vecchi Model Master Metalizer per la verniciatura, quindi, andando controcorrente rispetto ai prodotti in vendita oggi sicuramente più comodi e gestibili.
Avendo usato i Metalizer anche io (tanti anni fa) ne ricordo la delicatezza e l'immascherabilità col nastro, in pratica, si rovinavano anche solo a guardarli!!! Una croce. Te li hai domati anche grazie ad un montaggio perfetto (i kit Kinetic non hanno incastri proprio gloriosi). Bravo!
Massimo "Pitchup"
una sola parola... Spettacolare!
BRAVO Roberto
Lavoro esemplare,come al solito.
.. scala 1/48 ?
Pietro
@Pietro... scala 1/48, aggiunta ora nel testo
Bravo Roberto, sempre ottimi lavori, belle le foto in campo aperto, peccato la presa d'aria motore, i cinesi ne combinano sempre una, siamo in attesa del prossimo modello.
un lavoro eccezionale!!!
complimenti
Giampaolo
il mio commento sarà attinente alla materia che mi distingue, ovvero il terrestre - tutti gli eserciti hanno reparti di fanteria e di fanteria leggera; quest'ultima si distingue dall'altra sua sorella maggiore perché più veloce e dotata di armi più sofisticate ( nel nostro esercito, ad es., i bersaglieri ne sono una specialità, ma ce ne sono altri di reparti affini ) - ora tu sei tranquillamente un fante leggero, altamente specializzato ed i tuoi modelli ne confermano la bravura - Giuseppe
Grazie a tutti per i commenti positivi. Fante leggero, inteso come complimento, ancora mi mancava, grazie Giuseppe.
Pietro: ti ha già risposto Giacomo, comunque confermo, scala 1/48.
Massimo: come ho scritto non sono un amante dgli aerei in metallo naturale, per cui mi sono arrabattato con quello che avevo in casa. Model Master compresi, ottimi colori, anche se delicatissimi.
Saluti a tutti, e buon modellismo.
Roberto.
Ciao Grande Roberto. Modello impeccabile e come sempre di grande impatto visivo. Bellissimo poi a me il Diavolo fa impazzire forse anche perché sono milanista.... d'altronde nessuno è perfetto.
Ottimo lavoro come sempre. Al prossimo.
Buonasera veramente un lavoro spettacolare da grande modellista complimenti e tanti saluti
Ciao Roberto
Uno spettacolo 👏👏
Eccellente lavoro, come sempre. Mi piace in particolare la colorazione dell'abitacolo: le lumeggiature e l'accurata profilazione di tutti i particolari in rilievo aumentano di parecchio la tridimensionalità, a tutta la zona. La mascheratura con carta umida mi sembra una buona alternativa al nastro adesivo, ma solo su zone particolarmente delicate. Dovrò provarla anch'io.
A dir poko OTTIMO!
come sempre 😉
Un salutone da Alby.
Come sempre un lavoro eccezionale
Superb Roberto! I see you built '11795'. I am sorry to say that this aircraft had the shorter fin. Even so, yours is a great model!!!
Martin
Martin.
Thanks for your comment, I'sure could be yusefull to other modeler, eventually decide to build the same subject.
My fault, it was an OOB build, and I did not spend to much time in study and research.