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Solitamente traggo ispirazione per i miei lavori dai mezzi che in qualche modo mi colpiscono.
Questa volta è nata da una foto raffigurante due soldati americani in piedi su di un Marder 3 con un cingolo rotto, posizionato su un crinale al fianco di una strada.
Tutto intorno tanti detriti, sassi e molto altro che avrebbero reso difficile ma altrettanto affascinante la riproduzione in un diorama.
M'immaginai di essere lì in quel momento e di vedere l'attimo in cui il fotografo immortalava la scena.
Era appena iniziato il mio nuovo lavoro. Una sfida contro me stesso che volevo vincere.
Cercando in internet le foto riguardanti proprio quel Marder 3, ne trovai un bel po' che ritraevano la scena da vari punti di vista; ciò mi è stato molto utile per ricostruire l'ambientazione.
Mi informai e scoprii molto su cosa successe ad Esperia nel maggio del 44: il Marder faceva parte della 71ª divisione Wehrmacht e i due soldati erano della 13ª artiglieria campale americana. Per questo motivo sul frontale dell'elmetto era dipinto il numero 13 in giallo.
Ora avevo chiaro in mente come avrei dovuto procedere.
Costruzione Marder 3
Ho scelto il kit della Dragon, carro molto ben fatto, ma ho avuto parecchie difficoltà con le istruzioni in alcuni punti imprecise.
La sequenza di incollaggio è abbastanza confusionaria e più volte ho rischiato di danneggiare i pezzi dovendo scollare le parti per inserirne altre che sarebbero dovute essere posizionate prima.
Dopo aver verniciato e montato motore ed interni, ho iniziato la ricostruzione del carro.
Nella foto i parafanghi erano storti e a destra risultava divelto e molto danneggiato.
Il lamierino era sicuramente più indicato della plastica per ottenere lo stesso risultato, quindi ho optato per questa soluzione.
Per ricreare le nervature in rilievo, ho utilizzato una piccola mascherina di ferro su cui ho praticato dei solchi con una moletta a disco.
Posizionando il lamierino nella mascherina, con dei piccoli colpetti di martello e un cacciavite stando attento a non tagliare la lamiera, ho inciso tutta la nervatura.
A questo punto ho danneggiato i nuovi parafanghi in modo che assomigliassero il più possibile a quelli riprodotti nella foto.
Altra modifica che dovevo apportare al carro erano i cingoli.
Il cingolo in alluminio a maglie snodate della Fruimodel mi avrebbe permesso di ricreare fedelmente ciò che mi serviva.
Quello di destra era rotto e srotolato su per il crinale.
Una volta assemblato il carro, ho cercato informazioni sulla colorazione della livrea.
Ho trovato i colori e il disegno a chiazze della 71ª Wehrmacht, ma essendo molto complesso da realizzare, ho scelto di ricreare la livrea disegnando leggermente le chiazze con una matita, colorando poi il loro interno a più mani facendo attenzione a non far notare le pennellate. Lo stemma della 71ª divisione riportato sul lato sinistro del carro, l'ho dovuto riprodurre a mano in quanto non ho trovato la decal adatta.
Terminata la colorazione, ho proceduto profilando rivetti, portelli e tutte le parti da evidenziare, con del marrone scuro e le scrostature con il nero utilizzando un pennellino con una buona punta.
Ho aggiunto qualche piccolo punto di ruggine e qualche colatura di sporco per dare il giusto invecchiamento.
Con un pennello a setole dure ho simulato del fango secco che si sarebbe potuto accumulare giorni prima sul mezzo in movimento picchiettando sotto il carro e sotto i parafanghi del composto di gesso e pigmenti, mentre sulla parte alta del carro ho utilizzato del pigmento bagnato con White spirit direttamente sul modello.
Una volta asciutto, con l'ausilio di una spugnetta da makeup, ne ho tolto l'eccedenza, lasciandone solo negli angoli e nei recessi del carro per creare depositi di polvere.
Figurini
La ricerca dei figurini è stata abbastanza difficoltosa. Ricreare una foto con i figurini identici risultava quasi impossibile.
Mi servivano sicuramente due figurini da posizionare sul carro e un fotografo. Il resto che avrebbe fatto da contorno l'avrebbe generato la mia fantasia.
Il fotografo è marca Bravo6. Nel kit originale aveva in mano una cinepresa che ho tolto e appoggiato sul sedile anteriore della jeep.
Con della resina bicomponente ho scolpito la macchina fotografica e gli ho cambiato le mani posizionandolo in modo che potesse scattare la foto dalla giusta angolazione.
La vera sfida si presentava con i due figurini sul carro; in commercio non ho trovato nulla che anche solo si avvicinasse a ciò che cercavo, quindi l'unica soluzione era l'autocostruito.
Con molta insicurezza e qualche dubbio sulla riuscita dell'impresa, ho iniziato scegliendo pezzi di vari figurini, scarpe e vestiti, da unire e rimodellare.
Tagliando e inserendo del filo di ferro nelle gambe e nelle braccia, sono riuscito a sistemare nella giusta posizione i soldati.
Ho rimodellato con della resina i vestiti e creato dal nulla le mani al fine di rispecchiare ciò che era la vera posa nella foto.
Infatti impossibile trovare mani abbastanza verosimili da adattare alla scena, come anche la fibbia e la cintura di uno dei due; le teste sono della Hornet o Alpine.
Gli altri figurini sono marca Alpine tranne l'autista della Willys (Tamiya) e il soldato seduto a terra (Royal Model).
A tutti ho sostituito le teste con altre la cui l'espressione sarebbe stata più adatta alla scena.
Ho curato moltissimo la pittura degli 8 figurini facendo molta attenzione ai particolari e alla scelta dei colori, impiegando circa due mesi di lavoro.
Altri Mezzi
La Willys e Kubelwagen sono tutte e due marca Tamiya assemblate senza problemi e con facilità.
Per la colorazione ho usato sempre lo stesso metodo.
Dapprima una mano di primer bianco nelle zone di luce e di primer nero in quelle di ombra o più scure.
In seguito colore ad aerografo ben diluito per essere meno coprente dato a più mani insistendo sulle zone scure e sfumando su quelle chiare.
Ho proseguito con le scrostature e i graffi, e le sporcature di fango secco e polvere su entrambe ma appesantendo molto di più l'invecchiamento sulla kubel per ricreare un aspetto più dismesso.
Ho deciso che il suo posto nel diorama sarebbe stato nel crinale sotto la strada dove era posizionato il Marder.
Secondo le informazioni trovate su internet riguardo i fatti accaduti nel maggio del 44, la colonna tedesca risalente la strada che porta ad Esperia sarebbe stata bombardata dalla 13a artiglieria americana e da quella marocchina con pezzi da 105 mm.
Successivamente molti mezzi furono sospinti nel dirupo sottostante da bulldozer americani per liberare la strada.
Nelle foto originali la kubel era a sinistra del Marder ma ho preferito posizionarla sulla destra per non appesantire troppo la scena davanti al carro che avrei voluto fosse libero e ben visibile.
Oltre alla kubel si nota nella foto la presenza di rottami di una moto.
Per questo particolare ho utilizzato una DKW 250 Tamiya a cui ho sostituito e aggiunto particolari fotoincisi, come per esempio i raggi originali rendendoli cosi molto più realistici.
Utilizzando una fresetta ho rimosso gli pneumatici di tutte e due le ruote della moto e schiacciato con una pinza il cerchione posteriore.
Per la colorazione ho scelto il dunkelgelb che mi sembrava il più adatto e ho rifinito con parecchi effetti di invecchiamento rendendo la moto un rottame.
Il Diorama
La creazione del diorama è sempre un'incognita specialmente questa volta che avrei dovuto rispettare la realtà impressa nella foto.
Dovevo creare la base giusta nelle diverse altezze e sistemare almeno i principali protagonisti esattamente nel posto in cui dovevano stare.
Mi entusiasmava e mi spaventava l'idea di proporre i fatti così come erano accaduti testimoniati da una fotografia.
Ho iniziato dalla basetta composta da 4 livelli, ognuno dei quali aveva uno scopo nel diorama.
Il più alto era la strada su cui dovevano esserci il fotografo e la Willys.
Sul secondo il rottame della kubel e della moto, sul terzo e ripido il carro e sull'ultimo e più basso avrei creato un piano da cui era arrivato il carro per sfuggire al bombardamento.
La mia supposizione era che trovatosi sotto attacco alleato, il carrista avesse cercato scampo tagliando su per il crinale togliendosi dalla strada sottostante e spaccando poi il cingolo.
La basetta è composta da pezzi di polistirene incollati uno sull'altro e modellati con un termocutter facendo attenzione a ricreare il pendio inclinato con la pendenza giusta.
Con l'aiuto di un goniometro ho rilevato l'angolazione corretta da una foto che ritraeva il mezzo tedesco lateralmente.
Operazione molto delicata in quanto se non fosse stata precisa, nel momento in cui avrei posizionato i due fanti al di sopra del carro, sarebbero risultati troppo inclinati in avanti o indietro.
Solitamente per il terreno uso la terra che poi coloro a mio piacimento ad aerografo.
Questa volta desideravo utilizzare una terra già idonea al diorama.
Ci voleva una terra chiara e polverosa che ho trovato scavando tra i sassi di una strada bianca vicino a casa.
Iniziando dal primo livello, il più alto, ho utilizzato in sequenza Vinavil, Das che ho improntato con dei cingoli e delle ruote, altro vinavil, sassi e sassolini, e infine il terriccio fine ben setacciato.
Lasciato asciugare, ho poi eliminato il terriccio in eccesso con un pennello.
Identico procedimento per gli altri livelli, solo che prima di mettere il terriccio ho posizionato nel Das pezzetti di legno e altri oggetti tipo proiettili, casse, elmetti che avevo preparato in precedenza.
Nel terzo livello ho sistemato il carro curando bene la posizione e accumulando sassi e terra ai fianchi dei cingoli per simulare al meglio lo sprofondamento del mezzo nel tentativo di risalire il pendio.
Ho posizionato le piante e i cespugli che ho realizzato unendo dei rametti con colla cianoacrilica, spruzzati con colla spray e cosparsi con origano o prezzemolo secco aerografati con varie tonalità di verde.
Ho aggiunto alcune zone d'erba e sparso qua e là dei fogli di carta come in foto.
I teloni sono realizzati con resina bicomponente spianata con un tubo di plastica e successivamente posizionata modellandola, dipingendola e impolverandola con pigmenti direttamente sul diorama perché si adattasse perfettamente a tutto ciò su cui era appoggiata.
Per un ultimo tocco al terreno ho effettuato lavaggi con colori ad olio marrone scuro nelle zone un po' più in ombra per dare contrasto, e qualche pennellata su alcune pietre con del grigio chiaro per metterle un po' più in risalto.
Infine ho incollato i due figurini sul carro come nella foto e il resto l'ho posizionato in modo da creare il fuori campo secondo quanto mi suggeriva la mia fantasia.
Spero di essere riuscito a fare un buon lavoro e che sia di vostro gradimento.
Io ne sono molto soddisfatto. Sfida accettata... sfida vinta? Credo di si...
Alla prossima