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Gino Cervi, il nostro Maigret - Mauro Rota

Io trentaseienne, ricordo a malapena di avere visto qualche puntata della serie, ancora in bianco e nero, dedicata ai racconti di Simenon, ed interpretata da Gino Cervi, protagonista di tanti film degli anni 50/60, ma ricordato dai più per “Peppone” e Maigret.
Mauro Rota - Maigret Il personaggio del commissario gli calzava a pennello, alto e massiccio, col suo cappotto nero con collo di velluto, cappello a tesa spiovente e la fedele pipa in bocca; pipa che propria ed identificativa di questo personaggio, sembra essere il dettaglio che poi nei film, viene relegato in secondo piano; infatti la maggior parte dei Maigret cinematografici usa un modello sbagliato; la vera pipa è una diritta mod. pot (fornello basso e largo, molto capiente), in cui Maigret fuma il tipico e particolare tabacco francese Caporal.
(Scusate, ma le pipe sono un’altra mia passione).
Ma parliamo del personaggio: le sue avventure, si svolgono sullo sfondo di Parigi, agli inizi del secolo, anni 20/40, tra i bistrot, gli alberghi, la pioggia ed il fumo della pipa, nella sede della suretè al Quai des Orfevres, con qualche puntata fuori porta; quel genere noir acutizzato dal bianco e nero, che ben risaltava, passando dai libri di Simenon al grande e poi piccolo schermo.
L’idea di realizzare Maigret, nasce dall’esigenza di creare un soldatino da esporre al concorso dello Squadron di Torino, nella a me tanto cara categoria "Il soldato con la pipa"; di solito avevo qualche soggetto gia’ pronto gli scorsi anni, magari prettamente militare, ma questa volta, dovevo cominciare da zero ed allora... eccolo qua!




Documentazione in rete, ne ho trovata tantissima, ho optato poi per realizzare un soggetto statico, quasi fosse pensieroso, ambientato in uno scorcio di strada di periferia.
Mauro Rota - Maigret La costruzione è avvenuta mediante stucco bicomponente Tamiya, rivestendo il classico manichino di filo di ferro e plastica; cio’ che ha richiesto maggiore lavoro, è stato certamente il viso; riscolpito sulla base di un altro, per renderlo somigliante a Gino cervi.
Il muro è un pezzo in resina di Aitna, mentre il selciato è scolpito anch’esso in stucco.
La colorazione è ad acrilico, con l’utilizzo per le sporcatore di chine varie tinte e terra finissima; da ultimo, qualche fogliolina di semi di betulla ha rifinito il tutto.
Non ho impiegato molto a realizzarlo; 6 ore di scultura, una decina per la pittura.
Il soggetto, non è certo un ussaro! Ma penso che riesca trasmettere ugualmente delle sensazioni, soprattutto a chi come me, non è giovanissimo, ricordandogli quando vedevamo nel grigio di mamma RAI le avventure del commissario Maigret, che senza effetti speciali, ci emozionava con le sue misteriose indagini.




Mauro Rota

[Gallery]

04.06.2002


Nota: questo articolo è stato originariamente pubblicato nel sito superEva.




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