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Per creare il mio diorama mi sono rifatto ai numerosi episodi che hanno afflitto le operazioni angloamericane durante l’Enduring Freedom.
Dopo l’invasione dell’Iraq l’esercito iracheno andò in briciole ma al suo posto prese piede un esercito ”nascosto” composto per la gran parte di ex soldati appartenenti ai seguaci di Saddam e di miliziani urbani che iniziarono a compiere attività terroristiche contro gli Alleati, armati soprattutto con lanciarazzi in grado di metter fuori battaglia i potenti carri della coalizione.
Questo diorama rappresenta un angolo martoriato della città di Bagdad, un carro Bradley sta attraversando una via mentre un gruppo di terroristi sta preparando un agguato, il capocarro si è accorto in anticipo e sta per sferrare un attacco difensivo con i missili TOW o con il proprio cannone.
Chi colpirà per primo? Nessuno lo sa, io ho voluto bloccare la scena prima che potessero concludersi gli eventi.
IL Kit
Ho scelto il kit della dragon, questa marca ha messo in produzione svariati modelli, quello in mio possesso non è l’ultima aggiornata con le protezioni ERA, risale infatti al 2004.
Il kit è corretto e ho utilizzato per il dettaglio alcune parti del set Eduard che avevo acquistato tempo fa.
Il guaio è che purtroppo per me non ho ancora la pazienza e la bravura per maneggiare pezzi così piccoli per cui ho preferito riporli nella confezione e li utilizzerò quando la mia bravura sarà maggiore.
I pannelli sono precisi, antiestetici sono invece le pale e alcuni arnesi stampati sulla superficie del carro che vanno tagliati e ricostruiti ex novo o con plasticare e filo di rame oppure con le fotoincisioni.
Dopo averlo montato cercando però di non incollarlo totalmente ma dividendo i segmenti più importanti, lo scafo e torretta divisi, fasci laterali distaccati e così anche il treno di rotololamento.
Prima di tutto ho steso una mano di marrone terra Tamya, dopo ho passato una lieve mano di TS 46 light sand Tamya e in un secondo tempo ho dato una mano più pesante dello stesso colore.
Trasparente lucido e poi mani di olio (marrone scuro) per dargli tridimensionalità, ho applicato delcals, altra mano di lucido ed infine opaco.
Ho unito tutti i sottoinsiemi e ho cercato di caricar il carro con ogni genere di fardello e cassa.
C’è da dire una cosa, dopo aver dato le mani di olio mi sono preoccupato di far un buona tecnica di drybrush, ho tinto un pennello piatto con colore di base schiarito, poi l ho pulito più volte su un panno fino a quando ho visto che non scendeva più colore, così ho passato il pennello dall’alto al basso sul alcune zone del carro eliminando gli effetti troppo scuri dell’olio così rende l’effetto più omogeneo.
Il diorama
Per crear questa scena mi sono ispirato alle numerose notizie date dai Tg che enunciavano i famosi scontri avvenuti fra i miliziani iracheni e le forze anglo americane dove i carri americani spesso erano vittime di attacchi subiti con gli RPG.
Ho trovato la scatola dei terroristi della Casear, ho visto una foto che mi incuriosiva in rete inerente un tratto stradale di Bagdad e ho creato la mia scena.
Da come potete veder dalla foto originale la casa ha subito presumibilmente una cannonata, ha sfondato il tetto che è crollato sul piano superiore dell’edificio.
Purtroppo non riesco a vedere all’interno dell’edificio, per cui sono stato costretto ad arrangiarmi e metterci un pizzico di fantasia.
Anche gli altri due edifici sono frutto dall’osservazione di altre foto di altre case ma le ho volute inserir in questo diorama, una di esse poi è letteralmente sfracellata e all’interno di essa un cumulo di macerie.
Ho preso una cornice e ho iniziato a prender le misure, ho seguito l’idea del triangolo su due fronti applicando all’inizio dei simulacri in cartoncino, ho preso poi le misure poi ho disegnato le sagome sul foglio di cartonplume e ho iniziato ad intagliar l’edificio.
Ho steso più mani di stucco semiliquido sul quale ho posato un foglio di scartavetra mentre era ancora fresco.
Dopo esser asciugato ho dato una mano di fondo e ho iniziato ad usar gli acrilici seguendo le tinte viste in foto, il palazzo mi sembrava un bianco sporco, così ho creato un grigio chiarissimo,lavature di olio grigio scuro e poi ho lumeggiato il tutto.
Con vari materiali ho creato le macerie all’interno e con plasticard e acetato ho costruito gli infissi e i vetri rotti.
Nella foto originale i serramenti erano integri ma io ho voluto dar un senso di distruzione.
Anche per gli altri edifici ho seguito lo stesso tipo di trattamento, ho solo modificato la struttura delle case con colori differenti.
Per creare i cartelli sulle pareti mi sono avvalso di plasticare e del traduttore di goggle, ho scritto frasi italiane e le ho tradotte in arabo, stampante a colori e il gioco era fatto.
Stefano Lana [Gallery] 05.03.2011 |