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Wall-e - Antonio Caramia




Anno 2105: il livello di inquinamento del pianeta Terra è altissimo, la superficie è ormai ricoperta di immondizia. La Buy n Large Corporation (BnL), un’azienda che ha preso in mano il governo del mondo, ha costruito un’enorme nave spaziale, la Axiom, sulla quale parte dell’umanità si concede una crociera di cinque anni, mentre sulla Terra resta un esercito di robot chiamati “WALL-E” (Waste Allocation Load Lifter Earth-Class, sollevatore terrestre di carichi di rifiuti) incaricati di fare pulizia. Qualcosa purtroppo va storto e nel 2110 la missione di rientro non ha luogo vista l’impossibilità di ripulire il pianeta. Uno dei robot però è rimasto ancora in funzione.
Anno 2805: per 700 anni WALL-E, ovvero l’ultimo di una serie di robot rimasti sulla Terra, ha continuato imperterrito nella sua opera di spazzino del pianeta, giorno dopo giorno, stoccando immondizia in cubetti che ha poi impilato uno sull’altro fino a formare centinaia di enormi grattacieli di rifiuti. È così che durante tutti questi anni WALL-E, da freddo operaio qual era, sviluppa una personalità pseudo umana.




Dopo aver visto al cinema il film, mi sono letteralmente innamorato di questo personaggio. Messo da parte l’elicottero che stavo costruendo, ho cominciato una lunga ricerca di foto e documentazione del personaggio su internet, trovando un sito che forniva il papermodel del personaggio (papereplika.com). Ho cominciato la costruzione dalla parte superiore del corpo utilizzando tondini, trafilati e fogli della Evergreen. Mentre costruivo le parti laterali, un dubbio mi assilliva “ ma le dimensioni e proporzioni del modello sono esatte? “Osservando le foto ho rilevato molte discrepanze che mi hanno indotto a stoppare l’opera e fare ulteriori ricerche sempre su quell’ autostrada di informazioni che si chiama internet.
Cerca che ti ricerca approdo in un sito dove il curatore aveva realizzato Wall-e in cartone fornendo i disegni tecnici realizzati con il cad (www. elsocraft.blogspot.com)”andate a ficcare il naso, scoprirete un modellista (fuori di testa come tutti noi) che crea i suoi modelli in scala 1/2 utilizzando solo cartone”.Vi mostro un esempio del piano di montaggio della testa:


Wall-e © Antonio Caramia


Scaricati i disegni, con photoshop li riduco in scala compatibilmente con le proporzioni del lavoro che volevo realizzare.
Ultimato il corpo, mi sono dedicato alla testa provando una nuova tecnica, ho stampato i disegni su cartoncino 160 grammi e dopo aver tagliato i pezzi e assemblati ne ho fatto una copia in resina, cosi per il collo,testa, occhi ,obiettivi e tutto il treno di rotolamento.
La testa è stata dettagliata per il contorno degli occhi con del lamierino di ottone.
Per le lenti ho scaldato una sfera di acciaio e l’ho appoggiata su dell’ acetato trasparente delle confezioni di camicie, conferendogli la forma di una cupola, dopo di che tagliate, lucidate con carta abrasiva di diversa gradatura e pasta per togliere i graffi dai display dei telefonini, le ho verniciate con il trasparente blu della Tamiya dato ad aerografo.




Le braccia e steli estensori sono realizzate con vari tondini sia in metallo (aghi per siringhe) che in plastica,lamierino di ottone, poi ristampate in resina. Le mani dopo averne creato un master in plasticard ne ho fatto una copia.
Per i corpo e tutte le parti metalliche ho utilizzato i metallizzati (acciaio e metallo brunito)introvabili della model master,con il cromo sempre model master ho eseguito un drybrush sugli spigoli. Prima di iniziare la colorazione del corpo ho simulato le scrostature della vernice mutuando la tecnica dai carristi del club (Centro Modellistico Torinese ), dopo aver dato una mano di fondo grigio, ho dipinto le parti che sarebbero risultate scrostate con varie tonalità di marrone rugginoso (per simulare il metallo ossidato) e metallo naturale per le parti appena scrostate,utilizzando il sale fino fissato con della lacca per capelli, ho verniciato la struttura con il giallo cromo della lifecolor.
Dopo aver aspettato l’ asciugatura del colore, ho tolto il sale con uno spazzolino per le unghie e sotto la scrostature è apparso il fondo dando un bel effetto di usurato.
Con gli stessi colori ad olio ho seguito i bordi delle scrostature per enfatizzarne l’ usura.








Stampate le scritte con una stampante laser a colori ed applicate, ho eseguito dei filtri ad olio per accentuare l’ invecchiamento e l’ usura della vernice. Per i depositi di fango e polvere ho applicato dei pigmenti terrosi della MIG negli anfratti della struttura.Il tutto è stato fissato con l’opaco della gunze.
Il treno di rotolamento è stato verniciato con metallizzati e ruggine, invecchiati con lavaggi ad olio e sporcati con i pigmenti,drybrush con argento cromo e graffite delle matite. Le maglie dei cingoli sono state montate disassate in modo da simulare l’usura.
La testa è stata dipinta con vari colori metallici, per simulare il metallo usurato e bruciato, invecchiato ad olio e quei fantastici “colori tipo ombretto” della Tamiya che creano un bel contrasto di colore.
L’ ambientazione è stata realizzata usando una base di legno su cui è stato applicato uno strato di dash e spianato con un mattarello, sul materiale ancora fresco ho applicato dei sassolini per acquari e con una copia dei cingoli ho simulato le impronte del mezzo in movimento.
Con della carta stagnola appallottolata e pressata a mano,verniciata con colori ad olio molto diluiti per simulare l’ ossido e del drybrush per creare il metallo lucido, applicati a dash fresco, hanno creato l’ effetto peso molto realistico.
Mentre aspettavo l’ essiccatura del dash, con il programma di fotoritocco ho creato i giornali e i dollari.
Il terreno è stato dipinto con colori acrilici lifecolor, luci sui rilievi con bianco e nelle impronte ombre con terre ad olio diluito.
I giornali e i dollari precedentemente stampati, sono stati ammorbiditi con acqua e vinavil ed applicati ancora bagnati sulla base,con delle maglie dei cingoli, li ho schiacciati simulando il calpestio da parte di WALL-E al lavoro.








Dopo un anno di lavoro,mi sento di aver realizzato un modello unico.
Unire le tecniche di papermodel e modellismo classico, risulta molto valido per creare parti di modelli e velocizzare il lavoro.






Ciao a tutti e speriamo di non dover arrivare ad utilizzare dei mezzi così per pulire la terra.

Antonio Caramia
[Gallery]
C.M.T. Torino
27.02.2011

 




Commento di Antonio [29/01/2014]:
Grazieeeeee!!!!!!!!!!!!

Commento di Luca Navoni [07/01/2015]:
Davvero carino.....!!!! anch'io ho visto il film e questo tuo soggetto è al quanto fedele all'originale..... belle e interessanti le tecniche che hai applicato per la realizzazione della ruggine....

Davvero complimenti, un saluto, Luca


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