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3' Stormo Caccia M.M. 4206 132' Gruppo - Palese (BA) Aprile 1950
La Storia
Anche il poderoso bimotore della Lockheed fu impiegato dall' A.M.I. nel 1946 in almeno 90 esemplari, per ricostituire i Reparti di volo.
Il "diavolo a due code",così denominato dagli aviatori tedeschi, era un caccia progettato per la scorta ai bombardieri. Come impianto propulsivo venivano impiegati due motori in linea a 12 cilindri Allison V-1710 da 1.475 hp dotati di compressore e con un cannone da 20 mm.
Dotato di un'ottima autonomia di volo venne ampiamente utilizzato come ricognitore nella versione F-5, fornita anche all'Italia in alcuni esemplari.
Il Lightning differiva dagli aerei italiani come metodo di pilotaggio, la sua immissione nei reparti di volo non fu esente da problemi tecnici e incidenti. Alcuni velivoli furono modificati per l'addestramento dei piloti dalla I.M.A.M. di Napoli con l'aggiunta di una cabina supplementare sul musetto munita di comandi. Come nota dolente per noi appassionati di aeroplani italiani gli ultimi velivoli ancora efficienti furono radiati nel lontano 1955 e tutti demoliti.
I Reparti utilizzatori del Lightning furono il 4' Stormo che a seguito di incidenti che coinvolsero anche i veterani del Reparto (correlati per lo più da noie motoristiche e problemi ai carrelli) decise di porre fine al dilemma versando i P-38 all'ex Stormo Baltimore, i cui uomini del 132' e 28' Gruppo erano già temprati alla formula bimotore in uso durante il periodo bellico.
Il Kit Monogram
Il modello della Monogram è stato realizzato dalla ditta modellistica statunitense nel lontano 1964 e presenta se confrontato a più recenti modelli del P-38 numerosi difetti migliorabili dal modellista che, con una buona dose di pazienza, sarà in grado di ottenere un risultato più che soddisfacente.
Una volta aperta la scatola di montaggio noteremo la presenza di 11 stampate di colore grigio argento e nero oltre ai trasparenti che ci permetteranno di realizzare ben tre versioni del celebre caccia: una dedicata all'asso americano Richard Bong "Marge", una versione del P-38 Drop Snoot "Bomba dear" con il muso vetrato e l'ultimo interamente verniciato di nero per la caccia notturna.
È pur vero che in quel periodo le pannellature del modello erano realizzate in rilievo oltre ad una notevole presenza di rivetti ma nonostante ciò le linee generali del modello non tradiscono il suo aspetto massiccio e filante. Degno di nota era l'aggiunta del vano armi sul muso per le versioni da Caccia Notturno e Cacciabombardiere.
Per quanto concerne l'abitacolo esso è composto in quattro parti e dal pannello strumenti (da me sostituito con uno in fotoincisione).
Durante il montaggio e la verniciatura degli interni ho provveduto ad aggiungere il seggiolino del pilota in fotoincisione e ad autocostruire le cinture di sicurezza ricavate da sottili strisce in lamierino. Questa soluzione è stata adottata anche per riprodurre le mitragliatrici Browning presenti sul muso.
Indispensabile per una corretta riproduzione del P-38 la reincisione delle pannellature, ottenuta appoggiando strisce di nastro per etichettatrice come guida per la punta in acciaio che scorrendo in senso verticale ed orizzontale ha sostituito quelle in rilievo (errate nella forma) presenti nel kit.
Anche i vani carrelli completamente disadorni delle paratie hanno visto l'aggiunta di plasticard e di altri particolari come le tubazioni e gli attuatori dei portelli.
La Colorazione
Da modellista italianonofilo la scelta non poteva che ricadere su di un velivolo appartenuto alla Aeronautica Militare Italiana: navigando in Internet la mia attenzione si è soffermata sull'esemplare 3-21 del 3' Stormo Caccia M.M. 4206 del 132' Gruppo basato a Palese (Bari) nel 1950.
Questa macchina ebbe due incidenti: il primo a Bari quando era in dotazione al 132' Gr. in fase di atterraggio per rientro carrello causato da un mancato bloccaggio e l'altro a Brindisi con il 28' Gruppo finendo distrutto senza conseguenze per il pilota.
Verniciato in Argento è dotato di pannellature antiriflesso del muso e delle capotte motore in Olive Drab 41 mentre le cuspidi delle ogive delle eliche sono Rosso.
La colorazione è stata effettuata ad aerografo con l'immancabile Model Master Metalizer 1401 che un volta lucidato con un panno ha ricevuto l'applicazione di uno strato di vernice trasparente lucida prima e dopo l'applicazione di tutte le decals.
Leggere spruzzate di nero molto diluito sono servite per evidenziare le pannellature delle superfici superiori e inferiori.
Il Lightning adottava le superfici vetrate del tettuccio retraibili verso il basso come sulle automobili mentre il tettuccio superiore era orientabile all'indietro, operazione necessaria per rendere visibili i particolari presenti all'interno dell'abitacolo visibili in foto.
La basetta
Anche la parte superiore di un vecchio sgabello rotto e privato delle gambe può essere riutilizzata in tanti modi ed io ho deciso di farlo per posizionarci sopra il mio Linghthning.
Per riprodurre la sezione della pista di atterraggio ho ritagliato dei quadratini in cartoncino grigio 8×8 cm e dopo averli incollati ho spruzzato in nero molto diluito tutti i bordi degli stessi.
Un metodo semplice ed originale che ognuno di noi può compiere anche con oggetti di uso comune come questo.
Saluti a tutti i modellisti di Kitshow.
... Wow!!!
Ottima realizzazione Angelo!
COMPLIMENTI.
Un saluto.
Alby.
Un bellissimo lavoro, mi piace la pulizia della verniciatura e i dettagli autocostruiti, anche la descrizione del tuo lavoro e molto meticolosa e ordinata.
che scala è il soggetto? 1/48?
Complimenti
Gianni
Ciao Angelo, bello il "Diavolo a due code", con i colori dell'AMI poi acquisisce un fascino particolare. Bellissimo poi le colorazioni N.M. sono per me le più difficili da realizzare... l'unico appunto che mi hanno fatto notare anche a me tempo fa, stucca i bordi dei trasparenti; comunque ottimo lavoro.
Al prossimo Ezio
Grazie per i vostri commenti e consigli.
Saluti Angelo Battistelli
quest'italica versione anni '50 è molto accattivante - a quanto pare l'arma azzurra ha colpito pure te - non sono un aereoplanaro, ma questo gingillino fa il suo figurone - Giuseppe
caro Angelo veramente un lavoro splendido specialmente le autocostruzioni e la pittura.
Giampaolo
Sarò di poche parole: STUPENDO!
Saluti carissimi
Enrico
Straordinariamente bello, ben assemblato, ben dipinto, ben concepito, ben, ben, ben tutto!
Da un kit arcaico hai ottenuto il massimo che si possa ottenere. Davvero ottimo, e descritto nelle note accessorie. Complimentissimi!!
Ciao Enrico