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Il Messerschmitt BF 109G-10/U4/R3 è stato realizzato dal Kit Hasegawa in scala 1/48.
Il modello è stato arricchito con fotoincisioni Eduard per le cinture di sicurezza e decals TauroModels, i numeri 1-12 provengono da varie decals, colorazione in RLM 82, 81 e 76 Gunze Sangyo Acrilic Colours.
Il Fiat CR 42 Falco è stato realizzato dal Kit Classic Airframe in scala 1/48.
Il modello è stato assemblato da scatola di montaggio e verniciato ad aerografo con l'aggiunta del foglio decals della Skymodels.
Hasegawa ha realizzato un modello accurato che conferisce soprattutto alla fusoliera, una linea snella ed elegante con pannellature e rivettature finemente incise.
Nel corso del lavoro di costruzione ho inserito nel vano carrelli le tubazioni colorate che avevano in tutti i Macchi diverse funzioni.
Il Classic Airframe, in scala 1/48, realizzato in plastica iniettata nel classico colore grigio è uno dei precursori del quarto di pollice.
Costruito interamente da scatola di montaggio, decals in parte Tauro Models in parte fornite dal Kit.
Fiat G.59-4A - Il Mustang Italiano
Nel lontano 1996 ebbi modo di acquistare a Milano il Kit in resina scala 1/48 della RCR nella versione monoposto.
La scatola di montaggio contiene una trentina di pezzi in resina gialla ben modellati e privi di bolle con il tettuccio in un solo pezzo in Vacu-form e il master in resina dello stesso.
Essendo venuto in possesso del Kit Hasegawa N009193 JT 33 messo in commercio nel 1997 con una pacchiana colorazione del 9th Air Force 366 Fighter Squadron 358 Fighter Group e scartata l'idea di riprodurre gli esemplari americani, la mia scelta non poteva che ricadere su di un velivolo italiano esattamente il P-47 D-30 51-22 M.M. 4635 in forza al 21º Gruppo basato a Treviso nel 1951.
Introdotto nel mercato modellistico nel lontano 1958, il kit Testors presenta tutti i difetti che caratterizzavano i modelli di quel periodo quali le pannellature di tutte le superfici in rilievo, un abitacolo scarno e degli orrendi seggiolini eiettabili, con dei vani carrelli assenti e con la riproduzione approssimativa del motore.
Il modello della Monogram è stato realizzato dalla ditta modellistica statunitense nel lontano 1964 e presenta se confrontato a più recenti modelli del P-38 numerosi difetti migliorabili dal modellista che, con una buona dose di pazienza, sarà in grado di ottenere un risultato più che soddisfacente.
Dal 1996 al 2019 la Hasegawa ha prodotto ben 23 scatole di montaggio dedicate al caccia Statunitense con diverse colorazioni e decals; essendo venuto in possesso della scatola di montaggio no. 09349 "Thunder Tigers" ho utilizzato il kit di partenza e con l'aggiunta delle decals Tauro Models ho ottenuto il Sabre della 2^ Aerobrigata Intercettori.
Il kit Tamiya, in scala 1/48, è molto semplice da assemblare; è composto da 90 pezzi in plastica grigia e pur essendo stato immesso nel lontano 1998 conserva bene le linee generali con pannellature finemente incise, vano armi visibile, flaps e aerofreno ventrale da posizionare con una precisione tipica della ditta Giapponese.
Ho deciso di cimentarmi nella realizzazione dei Jet della serie F utilizzati dall'A.M.I. negli anni 50 e sono partito dal Republic F-84 F.
Una volta aperta la scatola Italeri la buona fattura del modello risalta subito all'occhio con le sue stampate in stirene di colore grigio con pannellature e rivettature in negativo.
Il kit della ditta Cecoslovacca SMER è la riedizione del modello Artiplast prodotto negli anni 60 dalla ditta veneta abbastanza datato e quindi non esente da difetti.
Una volta aperta la scatola di montaggio troviamo tre stampate di colore grigio chiaro, un trasparente del parabrezza da piegare, foglio decals per una versione (Aviazione Austriaca) e istruzioni per un totale di 37 pezzi.
Il Kit da cui è stato realizzato il modello deriva da quello prodotto dalla Occidental prodotto anni fa.
Dopo il Kit Monogram molto bello anche se datato la Portoghese Occidental lo immise sul mercato con un nuovo stampo.
l'Italeri lo ha reinscatolato con l'aggiunta di un foglio di decals anche per un esemplare italiano.
Il kit, Pacific Coast Models in scala 1/32, rappresenta un esempio di scatola di montaggio a tiraura limitata; una volta aperta la confezione il modello si mostra in tutti i minimi particolari: di grandi dimensioni, pannellature incise finemente, parti in resina come la capotta motore e interni cabina, fotoincisioni e decals per 6 versioni.
Costruito in alluminio, possedeva un'estesa apertura alare e una elevata velocità che gli consentiva soprattutto ad alta quota ottime prestazioni.
I G-55 della Serie 0 erano dotati di due mitragliatrici Breda Safat 12,7 m.m. due superiori e due inferiori in fusoliera e da un cannoncino Mauser MG 151 da 20 m.m.
Non avendo trovato in commercio la versione G-10 ho dovuto acquistare quello prodotto dalla Hasegawa in scala 1/32.
La modifica importante che ho dovuto effettuare per poter ottenere la versione G-10 è stata quella di chiudere i due portellini del vano carrellino posteriore e sostituire le carenature delle ali sopra l'alloggiamento carrelli principali
Il kit della Alpha Flight in scala 1/48 è interamente in resina grigia con la sola eccezione dei motori radiali, eliche, carrelli, tubi di scarico realizzati in metallo.
Il montaggio del modello è stato difficoltoso a causa della resina sia per allineare bene le due fusoliere e sia per l'allineamento delle ali.
Il modello da me riprodotto è della Pro-Modeler in scala 1/48.
Il Curtiss è ben riprodotto e ricco di particolari, ben dettagliato sia per gli abitacoli sia per la riproduzione degli aerofreni fotoincisi.
Le panellature sono in negativo.
Ho deciso di riprodurre il Bf 109 G-6 n.9 Giallo con W.Nr. 163164 utilizzato dal 2° Gruppo Caccia 2ª Squadriglia A.N.R. nel novembre 1944 basato probabilmente all'aeroporto di Verona Villafranca.
Il kit di partenza è della Trumpeter 1/32, composto da 13 stirene grigio (tre trasparenti) e due fogli fotoincisi, più due fogli di decals Luftwaffe.
Salve
mi chiamo Angelo Battistelli e sono felice di far parte del sito Kitshow per condividere con voi la passione del modellismo; ho iniziato questo hobby negli anni 70 con la costruzione di un Fiat Cr 32 della Supemodel e l'acquisto in edicola delle riviste della Storia dell'Aviazione.
Nel corso degli anni, l'interesse si è spostato anche allo studio della storia contemporanea in particolar modo a quella dell'Italia del 900 ad oggi.
Il modellismo statico è un’arte così come ogni altro hobby che coinvolge l'uso della mente che le pensa e delle mani che creano volta per volta un oggetto che lentamente prende forma.
I miei primi modelli erano verniciati a pennello e difficilmente somigliavano alla rappresentazione pittorica presente sul coperchio della scatola di montaggio, ma poi come si dice, la passione ci guida e con tanta voglia di migliorare mi sono impegnato per ottenere un risultato accettabile anche visitando le mostre di modellismo, i siti Internet dedicati al modellismo statico e sapendo ascoltare chi ne sapeva più di me.
Colgo l'occasione per salutare tutti quelli che come me condividono questa bella passione su Kitshow.