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Il Kamov KA-50 (nome in codice NATO: Hokum) entra in servizio il 28 Agosto del 1995 presso le forze armate russe.
Si tratta di un moderno elicottero da combattimento russo dotato di un poderoso armamento unito a nuove tecnologie e peculiari caratteristiche di protezione della cellula dal fuoco nemico in aggiunta ad una notevole dote di velocità e manovrabilità.
La caratteristica più rivoluzionaria di questo velivolo è data dal concetto di utilizzare un solo pilota.
Tale caratteristica, che lo rende unico nel suo genere tra gli elicotteri da combattimento, è data dalla ricerca e progettazione di un velivolo piccolo e leggero, veloce ed agile con lo scopo di ottenere la massima capacità possibile di sopravvivenza ed efficacia sul campo di battaglia.
Lo studio della Kamov (industria russa che produce elicotteri) in merito al nuovo concetto di elicottero da combattimento dotato di un solo pilota nacque dal fattore impiego di elicotteri in Afghanistan ed in altre zone di guerra.
La Kamov affermò così di essere giunta alla conclusione che la tipica missione di attacco nella maggioranza dei casi si trattava di un avvicinamento a bassa quota, salita per l'acquisizione del bersaglio e sparo con le armi di bordo, e per tanto non avrebbe richiesto contemporaneamente attività di navigazione, manovra e gestione dell'armamento al pilota.
Con questo convincimento, l'ufficio progetti della Kamov teorizzò che un solo pilota, se dotato di sistemi efficaci e ben armonizzati tra loro, sarebbe stato in grado di condurre una missione bellica interamente da solo.
Il KA-50 detto anche: "squalo nero" in russo, è dotato inoltre di un seggiolino eiettabile, una caratteristica unica per un elicottero, che all'atto dell'espulsione, prima che il razzo spinga fuori il sedile dall'abitacolo, le pale dei due rotori coassiali controrotanti vengono fatte staccare da una carica esplosiva nel mozzo, così come accade per il tettuccio del cockpit.
Rimanendo nell’ambito delle singolari caratteristiche del KA-50, vi è anche l’utilizzo di due rotori coassiali controrotanti a tre pale che rimuovono la necessità di un rotore di coda, aumentando considerevolmente le capacità acrobatiche dell'elicottero; infatti il KA-50 è in grado di effettuare manovre come: looping, tonneau e il "funnel": cioè una manovra di mitragliamento circolare, nella quale l'elicottero mantiene l'allineamento verso l'obiettivo pur volando in circolo, cambiando quota e velocità durante la manovra.
Per concludere in dati tecnici, lo "Squalo Nero" è in grado di raggiungere una velocità di crociera di 270km/h e una velocità massima di ben 390km/h, con un’autonomia di 1160km ed un raggio d’azione pari a 460km.
Le dimensioni dei due rotori a tre pale sono di diametro 14,5m, la lunghezza dell’elicottero è di 13,5m per un’altezza di 5,4m.
Quindi riassumendo tutte le caratteristiche che vi ho fino ad ora elencato, rendono il KA-50 un temibile elicottero da combattimento.
A riguardo dell’ottimo kit di questo KA-50 in scala 1/48 della nota marca ITALERI, sono ad ammettere che per ora, è stato per me il modellino più difficile da realizzare, ma forse anche quello che mi è meglio riuscito.
Purtroppo, come è ormai noto sapersi, ITALERI non include nella scatola di montaggio il figurino del pilota, così ho ovviato a tale lacuna, modificando un figurino di un pilota di aerei prelevato da un’altra scatola di montaggio in scala 1/48 dell’Hasegawa, che ne conteneva addirittura due.
Le difficoltà nel realizzare questo kit sono state prevalentemente due: la prima il montaggio complesso di alcune parti, come ad esempio i rotori, il cockpit e l’allineamento dei vari pezzi; mentre la seconda grossa difficoltà l’ho riscontrata nella pianificazione del montaggio e della colorazione dei vari componenti dell’elicottero, facendomi di passo in passo analizzare le istruzioni di montaggio sotto un’ottica completamente diversa, cioè quella di non seguire affatto la sequenza proposta da esse.
Ciò è dovuto dal fatto che una volta assemblati alcuni pezzi, non vi sia in seguito la possibilità di poterli colorare al meglio, così la sequenza è stata completamente stravolta e rivista a seconda delle mie esigenze di colorazione.
Ed in merito alla colorazione del modellino in questione, per la primissima volta ho adottato anche la cosiddetta tecnica dei "LAVAGGI"e per tanto devo assolutamente ringraziare il mio caro amico Dino Dall’asta, che mi ha consigliato e ampliamente ed accuratamente descritto tale tecnica.
Spero di non aver deluso le aspettative :)
Per concludere questo mio articolo, sottolineo ancora una volta i sentiti ringraziamenti alla mia famiglia e a tutti gli amici che mi hanno sempre sostenuto in corso d’opera nella mia ardua impresa per realizzare questo modellino.
Buon proseguimento e buon modellismo a tutti.
Alby Starkiller [Gallery] 14.11.2013 |