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Nel precedente articolo vi ho illustrato a grandi linee questa tipologia di modellismo statico arrivata direttamente dall’oriente, i Gunpla.
Avevo inoltre preannunciato che in seguito mi sarei imbattuto nella realizzazione di un modello di Gunpla più complesso e per l’esattezza di un Master Grade (MG) scala 1/100.
Dopo esser ritornato dal mio carissimo amico Marco, titolare del negozio fumetteria Gokuraku a Cento (FE), e dopo aver visionato un buon numero di kit di montaggio dei gunpla, ho optato per la scelta di una grossa scatola di un GUNDAM STRIKE FREEDOM (MOBILE SUIT ZGMF-X20A), mi sono poi letteralmente fiondato a casa per mettermi immediatamente all’opera.
Aperta la scatola ci si rende subito conto della moltitudine di componenti e decals che servono per costruire questo Master Grade.
In sé per sé con un po’ di pazienza e buona volontà il montaggio, nonostante le istruzioni totalmente in lingua Giapponese ma correlate da immagini molto semplici ed esplicative, si realizza in poco tempo.
Quel che invece mi ha tenuto impegnato per molto più tempo è stato il PANEL LINE ed i vari ritocchi.
Per l’appunto, in questo mio articolo, vorrei affrontare l’argomento sul Panel Line, che cos’è e come si realizza sui modellini Gunpla.
Il Panel Line non è altro che l’evidenziazione delle linee di fuga e congiunzione tra i pezzi che compongono il modellino o delle superfici dello medesimo.
Le "pannelature" così evidenziate (vedi foto sotto) rendono al modellino maggiore tridimensionalità e profondità, cosa che in assenza del Panel Line il modellino risulterebbe piatto e privo di dettagli.
I sostanziali modi per eseguire un buon Panel Line sono due: il marker e il washing.
Marker:
il Marker si effettua con un semplicissimo pennarello indelebile a punta fine, acquistabile in una qualsiasi cartoleria, e viene fatto scorrere all’interno delle linee da evidenziare.
Ovviamente, questo pennarello per pur che possa avere la punta fine (tipo 0,4mm o 0,2mm) è molto facile sbavare e/o fuoriuscire dalle stesse linee, ma niente paura, con l’ausilio di un semplice "cotton fioc" imbevuto di solvente specifico o del più comune alcool etilico, si potrà in seguito rimuovere tali imperfezioni.
Questo metodo del marker è sicuramente il più facile da realizzare, e regala un buon risultato visivo finale.
Washing:
Se invece vogliamo avere una resa visiva ottimale, allora è bene utilizzare la tecnica del washing.
La parola stessa "washing", che si traduce in "lavaggio", consiste nell’utilizzo di una minima quantità di colore (smalti o acrilici) MOLTO DILUITO.
L’applicazione avviene solitamente con un pennello a punta fine, e una volta fatto scorrere il colore e sottolineo, molto diluito, nelle "pannellature" o superfici da evidenziare e successivamente fatto asciugare bene il tutto, ci resta solo di andare a rimuovere, con ad es. un "cotton fioc", le parti di colore in eccesso.
Quest’ultima tecnica è sicuramente la migliore in quanto alla resa visiva finale del modellino.
Personalmente, sui modellini che realizzo, adotto una sorta di "COMBO" tra le due tecniche, in quanto credo che alcune parti del modellino risultino meglio con il marker anziché col washing e viceversa, oppure entrambe utilizzate assieme.
Per concludere, spero che questa mia realizzazione del STRIKE FREEDOM GUNDAM possa invogliare qualcuno a provare questo genere di modellismo statico.
Come è mia consuetudine, auguro buon proseguimento e buon modellismo a tutti.