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Ottobre rosso: legna e vodka, l'incontro dei due fuochi
Nel Centenario della Rivoluzione Russa del 1917, ho realizzato un diorama in scala 1:35; il progetto parte da lontano, nel 2014 durante la mia partecipazione ai Mondiali di Stresa, parlandone con un po' di inglese, con i modellisti in loco e con un mio amico francese Jean, a gesti ci siamo capiti, d'altronde siamo internazionali senza frontiere, se tutti i popoli del Mondo fossero così, si starebbe meglio.
Comunque, tra i modellista era presente un russo iscritto all'IPMS Russia, gli spiegai che mi serviva documentazione di vita contadina dell'epoca, foto in particolare, e lui, originario della Crimea, mi spedì a casa, tramite posta elettronica, foto, e indirizzi specifici.
Partendo dal materiale ricevuto, ho utilizzato due carretti in scala 1:35 della ditta Ucraina MB più i figurini in 54 mm.
I carretti li ho modificati: da attacco con due cavalli a coppia, a cavallo singolo per il traino, così come da foto pervenutemi.
Nel lavoro di costruzione e anche in auto-costruzione, mi piace procedere con materiali diversi: legno per navi, plastica stirene Evergreen, resina bi-componente.
Un carretto l'ho accorciato e di 1 cm, e autocostruito i bordi con legni da tronchetti veri; abitando in campagna, la Natura aiuta.
Da un tondino di legno di 1 mm, immerso nell'acqua calda e piegato piano piano ad U fino ad incurvare la sua forma e messo in tensione con un filo di ferro per far prendere la forma desiderata, e lasciato li per due giorni.
Verniciato il modello con un primer grigio chiaro, poi passato al colore giallo nocciola sottostante, e a colore asciutto, ho passato con un secondo grigio medio chiaro.
I colori usati sono a smalto Humbrol; li trovo più resistenti per eseguire poi in un secondo tempo l'effetto "usura del tempo", ottenuta grattando in più punti, in modo leggero, per creare graffi e colore saltato nel legno; il risultato è uno scolorito sbiadito, con effetto del sole e pioggia tipici in quelle zone della Russia.
Terminato il colore, con liquidi preparati dalla ditta H2O effetto filtri, ho eseguito più passaggi sul modello del carretto, per uniformare il tutto, poi in più punti dove ci sono dei ferri di tenuta, ho ricavato l'effetto ruggine con colori ad acqua del set Life Colors.
Sono passato ai pigmenti a polvere di Siena, dati in più punti delle ruote per ottenere l'effetto sporcatura; ricordiamoci a quei tempi strade polverose in estate e in primavera aquitrini con fango a manetta, per piogge e nevi che si scioglievano.
I modellini dei cavalli li ho leggermente scavati in certi punti per evidenziare la muscolatura e dimagriti: i contadini usavano due tipi di cavalli quelli da tiro per arare, trasporto materiali pesanti come carbone, e quelli che io chiamo "snelli", per medie distanze e velocità sostenute.
Il lavoro sui cavalli è stato dalla sua unione, colore primer grigio, e prima colorazione con colore ad acqua Vallejo, marrone e arancio di varie tonalità, una volta asciutto, ho passato con colore ad olio per ottenere un effetto quasi lucido del pelo del cavallo.
Con listelli rettangolari di 0.5 x 0.25 mm dell'Evergreen, ho realizzato le briglie e gli attacchi dal cavallo al carretto.
Ora il suo carico: il solito fieno, o qualcosa di diverso... poi un idea che si avvicinava all'evento Centenario della Rivoluzione di Ottobre del 1917, cioè nel diorama: l'incontro dei due carretti, quindi i due Fuochi della Rivoluzione Russa.
In uno, il legno tagliato per scaldarsi dai rigidi inverni e anche il legno come lance per incendiare una fortificazione nemica.
Nell'altro la mitica Vodka, bevanda super alcolica, che era il cibo per la popolazione russa; a quei tempi la carestia era di casa; ho letto di mamme che hanno dato da mangiare in casi estremi i bimbi più piccoli uccisi per la fame, e la vodka bevendola in quantità ti annebbiava, ti addormentavi e non pensavi più alla fame; per non dimenticare la carica data ai soldati per andare allo sbaraglio contro il nemico in trincea.
Il carico del primo carretto l'ho ottenuto con listelli di legnetti tagliati di varie lunghezze e forme, poi ho autocostruito, con plastica stirene, una sega a due manici, classica a quei tempi, e una ascia.
Nell'altro ho trovato in mercatini due botti in legno che ho un po' modificate nella forma con il trapano, e da un lato ho inserito un classico rubinetto ad incastro autocostruito in plastica.
Con la gomma siliconica, da un prototipo in plastica, ho realizzato uno stampo e poi con la resina bicomponente ho ottenuto un secchio con manico.
Per i due figurini ho pensato di mettere due vecchietti, colorati ad acrilico sempre Vallejo, con una punta nei colori di Tamiya flat base X-21, per rompere quella base vinilica dei colori Vallejo che rende il colore lucido.
Nei figurini da una base del colore che si adopera, esempio io ho usato dei colori di tessuti di quei tempi, nero, grigio, bianco, marrone, si passa poi con del color carne per schiarire le tinte nelle zone effetto luce, e colori nero, uniforme inglese, marrone per le ombre, molto diluito e con moltissimi passaggi per uniformare i colori e lo stacco tra luci e ombre non sia violento ma graduale; una volta asciutto, si uniforma il tutto con un lavaggi sempre molto diluiti con del nero quasi come acqua sporca.
Per il colore del viso sono partito da un colore acrilico medio tonalità color carne e poi nelle luci e ombre ho tirato righine di colore ad olio, sempre molto diluito e con più passaggi in giorni diversi (per il colore ad olio ci vuole tempo prima che si asciughi).
Mancava ancora qualcosa in un angolino che riempisse il tutto: una pezzo di staccionata in legno un po' usata dal tempo ottenuta tagliando un listello in legno per navi, lungo 1 m in listelli di misura 5 mm di larghezza, spessore 1 mm,
e altezza varia prendendo come riferimento un figurino 54 mm per la scala 1:35.
Tagliato i listelli, li ho grattati con un punteruolo, creato dei nodi per simulare il legno, poi passato un attrezzo gratta-pulisci lima per effetto rugoso e rovinato dalle intemperie.
Colorato leggero una prima mano con grigio 147 opaco della Humbrol, poi asciutto, il giorno dopo una seconda mano e a colore quasi asciutto ho attaccato del nastro da carrozziere e strappato via per far si che in più punti si notasse lo stacco di colore.
Nelle righe profonde, un lavaggio molto diluito a più passaggi con nero opaco per dare le ombre, e del bianco con delle polveri della Mig, passato come un drybrush a pennello usato largo e mescola dura, per effetto Luci.
La base in legno del diorama, creata da listelli di legno da 1 cm di spessore, presi da un cassone dal Brico, come scarti di taglio; alla fine non si butta via niente e costa in offerta un po' meno, se si ha fortuna di trovare.
Colorato la base laterale con colore marrone ad acqua per mobili, poi la base con colla vinilica e acqua al 50% passato a pennello largo, ed incollato polvere colore marrone pigmenti Terra di Siena, tamburato con pennello largo per uniformare il tutto.
Con un acchiappa mosche a due batterie stilo trovato dai banchi dei cinesi, e un colino al mercato, mi sono creato
un attrezzo per far sì, che l'erba sintetica della Noch, (per ferromodellisti) rimanga diritta; il video per l'idea lo avevo visto su You Tube creato da un modellista francese.
Bisogna stare attenti quando si usa, che unendo con un filo all'attrezzo al suo interno dove ci sono collegate le due batterie, e alla fine una piccola pinza a coccodrillo e con un chiodo attaccato ad essa e piantato alla base in legno, trasmette una carica elettrostatica, e se si avvicina alla retina con le dita si becca una bella scarica, e si salta, credetemi.
Comunque dopo più passaggi e ribaltando la base per creare il classico prato verde, vicino alla staccionata con pinzette si creano dei piccoli cespugli per uniformare il modello, il diorama è finito.
Le targhette con la dicitura in ottone create da un mio amico, sono un punto a favore perla finitura al diorama che misura 28 x 12 cm; relativamente piccolo ma molto impegnativo.