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L’USS Spuyten Duyvil era una torpediniera corazzata semisommergibile, appositamente progettata per avvicinare una nave nemica e rilasciare una carica esplosiva galleggiante direttamente sotto il suo scafo, per poi allontanarsi e farla esplodere a distanza di sicurezza.
A questo scopo, tramite delle pompe a motore che aspiravano l’acqua come zavorra in appositi serbatoi, poteva immergersi parzialmente per presentare così un bersaglio minimo al fuoco nemico, aprire i due sportelli incernierati che chiusi formavano la parte inferiore sommersa della prua ed estendere mediante un apposito meccanismo un tubo metallico orientabile inclinato verso il basso, alla cui estremità era fissata una torpedine contenente 27 kg di esplosivo.
Il tubo stesso, della lunghezza di 8 m, poteva essere ritirato e riarmato all’interno dello scafo per altre sei volte, quante erano le torpedini in dotazione, per poter effettuare così un attacco multiplo.
Disegni progettuali pubblicati nella rivista Engineering del 1866:
Vista in sezione e in pianta della zona prodiera
Di maggior stazza e strutturalmente più complesso, era simile al più piccolo CSS David della Marina confederata, precedentemente illustrato in questo sito, e fu un vero e proprio battello a vapore innovativo, quasi una nave “stealth”, progettato e costruito in soli tre mesi nel 1864 dalla Marina dell’Unione, a seguito delle notevoli perdite subite dalle similari torpedini confederate.
Illustrazione d’epoca
Il suo nome è alquanto originale e tuttora poco chiaro: inizialmente il battello fu denominato USS Stromboli, dall’isola vulcano italiana, ma un mese più tardi, al suo arrivo all’Hampton Roads in Virginia a inizio Dicembre 1864, fu ribattezzato e non si sa per quale ragione USS Spuyten Duyvil, nome di origine olandese dalle diverse interpretazioni e significati storici e che identifica a tutt’oggi un quartiere sito nel Bronx di New York City.
Lo scafo era interamente in legno di quercia, mentre il ponte di coperta dalla forma arcuata e i lati fino alla linea di galleggiamento erano pesantemente protetti da lastre di ferro dello spessore di 25 mm.
Caratteristiche tecniche:
Nel Gennaio del 1865 partecipò alla battaglia di Trent’s Reach e alla conclusione della guerra civile nell’Aprile dello stesso anno fu impiegato ad eliminare gli sbarramenti e le ostruzioni posati dai Confederati sul James River, per permettere così il passaggio della flotta unionista: sulla nave ammiraglia di quest’ultima vi era il Presidente Abramo Lincoln che andava a visitare la città di Richmond, l’ex Capitale confederata.
Lo Spuyten concluse la sua carriera nel cantiere di New York Navy Yard, dove nel 1866 fu dismesso e disarmato; utilizzato per esperimenti fu venduto nel 1880.
Litografie d’epoca che illustrano lo Spuyten mentre distrugge con le sue torpedini le ostruzioni e gli sbarramenti sul James River:
Il modello scala 1:96
Il kit è l’ultimo prodotto della statunitense Cottage Industry Models che, come al solito, mi ha incuriosito e appassionato per l’originalità di questo semisommergibile e del suo ingegnoso ma complesso armamento.
Più semplice e “alla mano” era la stessa tipologia d’attacco adottata dalla USS Picket Boat, anche questa illustrata precedentemente in questo sito: entrambi impiegavano la stessa torpedine galleggiante che veniva rilasciata sotto lo scafo nemico.
Il modello è interamente in resina di color bianco, lo scafo si presenta ottimamente dettagliato, compresi i vari componenti della soprastruttura, per cui non ho avuto particolari problemi nell’assemblare il tutto.
Ho sostituito i bozzelli in metallo relativi ai paranchi della lancia presenti nel kit con altrettanti in legno; quest’ultima poggia su due sostegni e l’ho fissata con una cima che termina arrotolata sul ponte .
Per maggiori realismo e finitura ho posizionato equamente distanziati sull’intero bordo perimetrale 16 candelieri che, legati ed uniti da una gomena, formano il parapetto di sicurezza.
Ho eseguito la verniciatura usando acrilici con il solo uso del pennello, dando “l’effetto legno” allo scafo e vetrando gli oblò inseriti nel ponte con il liquido Synthaglass della Toffano.
Il modello finito, dallo specchio di poppa all’estremità della torpedine, è lungo 32 cm, largo 6 cm, con altezza all’asta centrale del gagliardetto (Commissioning Pennant) di 14 cm e poggia su due colonnine in metacrilato inserite in una lastra effetto acqua con fondo bianco della Essebiemme.
L’ho completato inserendo alla base una lastrina in ottone da 11x2,5 cm con applicata l’immagine della bandiera della Marina unionista vigente in quell’anno e inciso il nome del battello.