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Sommergibili Holland - Dino Dall'Asta

Boat 1 e U.S.S. SS-1




L’Holland Boat 1 fu il primo sommergibile sperimentale statunitense progettato dall’inventore John P.Holland, irlandese immigrato negli Stati Uniti, e fu collaudato dallo stesso il 6 Giugno 1878 nelle acque del fiume Passaic nel New Jersey, dove si immerse navigando con esito positivo, rappresentando così una pietra miliare significativa nell’ulteriore sviluppo dei sommergibili.
Lungo 4,30 m, largo 0,91 m, di stazza 2,25 t era spinto da un motore Brayton da 4 hp e poteva raggiungere la velocità di 3,5 nodi con un’immersione massima di 3,50 m e un’autonomia di circa 1 ora.




Immagine e schema d’epoca


Il pilota, la cui testa emergeva in una torretta cilindrica dotata di sportello d’accesso e di oblò, poteva da seduto manovrare sia i due timoni di profondità ai lati dello scafo che quello di direzione in coda sottostante l’elica bipala.
Dopo un’esauriente serie di prove, il progettista fece rimuovere le apparecchiature interne e affondare lo scafo nelle stesse acque del fiume Passaic; nel 1927 lo scafo fu poi recuperato ed è tuttora in mostra presso il Paterson Museum nel New Jersey.




Immagine attuale nel Museo


Successivamente, a seguito delle sue buone prestazioni e delle positive valutazioni, la Marina commissionò al progettista la realizzazione di un nuovo e decisamente più complesso sommergibile che prese il nome del suo inventore U.S.S. Holland seguito dalla sigla SS-1.




Il progettista John Holland e una immagine d’epoca


Entrato in servizio nel 1900 come nave da guerra, aveva una forma affusolata, una lunghezza di 16 m, una larghezza di 3 m e poteva raggiungere la profondità di una trentina di metri con un dislocamento di 74 t.
Con un equipaggio di 6 uomini, era dotato di una torretta sulla sommità dello scafo, provvista di sportello incernierato per l’accesso e oblò per una visione a 360°, di un gruppo elica tripala/ timoni di profondità e direzione sporgente a poppa e di due motori di propulsione: uno a vapore per la navigazione in superficie ricaricando nel contempo le batterie e uno elettrico per quella in immersione, nonché zavorre e serbatoi di assetto.




Schema


L’armamento era costituito da un lanciasiluri da 457 mm e, installato sulla punta superiore della prua, un tubo lanciatore da 213 mm funzionante ad aria compressa, che sparava granate esplosive con gittata a parabola.




Immagine d’epoca di una prova di fuoco con il lanciatore dove è visibile nell’angolo in alto a destra il proiettile cerchiato


Successivamente la Marina ordinò altre unità dello stesso tipo che andarono a formare la prima flotta statunitense di sommergibili, flotta che fu dislocata presso la base navale di New Suffolk, nello Stato di New York.
L’Holland SS-1 fu principalmente impiegato come nave scuola e finì la sua carriera presso la base di Norfolk in Virginia, dove fu smantellato e venduto come rottame nel 1913.







I modelli scala 1:72
I due modelli sono interamente in resina di color bianco, gli scafi si presentano ottimamente dettagliati, mentre per l’SS-1 i vari componenti del gruppo timoni/elica di poppa hanno avuto bisogno di maggior attenzione e non poche difficoltà ad assemblarli, sia per la cronica poca chiarezza delle "istruzioni", limitate in due scarni foglietti formato A4, sia per le imprecisioni dei pezzi stessi e al riguardo è stata proprio indispensabile la mia consueta ricerca storica.
Il kit, comprensivo dei due modelli, è della statunitense Iron Shipwrights, che ho scoperto nel mio girovagare nel web in cerca di modelli poco conosciuti e originali.
Come da immagini d’epoca, dalla sommità dello scafo si elevavano due aste metalliche a traliccio incernierate alla base e unite tra loro a mezz’altezza da un cavo anch’esso metallico, le cui estremità erano fissate a prua e a poppa.




Immagine d’epoca


Potevano essere tranquillamente rimosse o abbattute lungo lo scafo ma, nonostante un’accurata ricerca relativa a questo mezzo subacqueo, non sono riuscito a scoprire la loro funzione e/o utilità, se non quella di stendibiancheria...
A parte la battuta (posso ipotizzare che fossero di sostegno per l’antenna filare relativa al radio telegrafo, così come era in uso a tutti i sommergibili belligeranti della prima guerra mondiale), queste non sono presenti nel kit e quindi le ho riprodotte con delle striscioline di plasticard unite tra loro con spezzoni di chiodini, fissando anche su una di esse la bandiera a stelle e strisce recuperata nel mio archivio.
Ho eseguito la verniciatura usando acrilici di marche e tonalità diverse con il solo uso del pennello, dando poi invecchiamento, lavaggio ed usura in forma leggera.







Infine, prendendo spunto dalla soprastante foto d’epoca, ho inserito un figurino della CMK, anche per dare il senso delle proporzioni e per maggior completezza.








I modelli, lunghi rispettivamente 6 e 22 cm, poggiano su tondini in metacrilato inseriti in una lastra effetto acqua con fondo bianco della Essebiemme, sulla quale ho posizionato una lastrina in ottone da 17x2,2 cm con inciso il nome dei due sommergibili e applicata centralmente l’immagine dello stemma della Marina statunitense.





Dino Dall'Asta

[Gallery]

31.10.2018

Bibliografia e immagini.





Commento di Gerry [31/10/2018]:
Soggetti molto originali, complimenti per averli trovati e per l'ottima realizzazione :-)

Commento di Enrico Calanchini [01/11/2018]:
Come mi sono espresso in altre occasioni, con i tuoi lavori si potrebbe allestire un bel museo della scienza e della tecnica, anche modellistica,sia per la rarità e originalità dei soggetti. che per la maestria nel realizzarli.
Davvero interessante, Complimenti.

Ciao Enrico

Commento di LAURO BONFA' [01/11/2018]:
Sempre molto interessanti e istruttivi i tuoi report Caro Dino, oltre naturalmente realizzati con somma maestria questi piccoli gioielli, Complimenti.

Commento di giovenco giuseppe [02/11/2018]:
ho capito!! i tuoi lavori andranno al museo della scienza e della tecnica di Milano!.... oppure hai l'alternativa di contattare il consolato americano e farti sponsorizzare direttamente.
detto questo ti nomino abate priore certosino a cui verrà riservato un posto nei ritratti della galleria del monastero di Farneta ( Toscana ) che penso sia il più vicino a te!!!
che il Signore sia con te, ovvero - O vera solitudo, o sola beatitudo che è il loro motto

Commento di giampaolo bianchi [03/11/2018]:
CARO DINO ALTRA PERLA RARA DI STORIA MARINARA..BRAVISSIMO
GIAMPAOLO

Commento di Luca Navoni [03/11/2018]:
Ciao Dinoooooo.............!!!!!!!!!!!

sono sempre molto interessanti i tuoi lavori per tutta la ricerca storica a loro seguito e la maestria e passione che ci metti.

Ancora complimenti e un abbraccione....!!!!!

Luca

Commento di Alby Starkiller [03/11/2018]:
Carissimo Dino,
Ormai posso dire: Professor Dall'Asta!
È sempre un immenso piacere leggere i tuoi articoli!
L'accurata ricerca storica e l'ottima realizzazione dei tuoi modellini, fanno di te un grandioso ARTISTA!!!
Come sempre sono ad inviarti i miei migliori complimenti, restando in attesa della tua prossima opera.
Un Abbraccione.
Alby.

Commento di Riccardo casati [04/11/2018]:
Bellissimo Dino... grande lavoro di ricerca e bellissima realizzazione come sempre.... un saluto Riccardo

Commento di ezio bottasini [05/11/2018]:
Ciao Grande Dino; ci mancavano le tue chicche...

"nella botte piccola sta il vino buono"

...ricerca storica strabiliante come sempre ed esecuzione da grande modellista navale...
Complimenti al prossimo
Ezio

Commento di Dino Dall'Asta [05/11/2018]:
Ringrazio tutti per le vs. considerazioni...
Dino

Commento di Francesco Sasso [05/11/2018]:
Ottimo lavoro caro Dino, come sempre impeccabile!
Un caloroso saluto
Francesco

Commento di ezio bottasini [06/11/2018]:
A proposito di musei, da tempo mmi frulla nella testa quest'idea per i miei modelli che nelle varie scale, tipologie (kit, die-cast, ecc.) hanno raggiunto in 45 anni di modellismo (certo che quelli di anni fa non hanno nulla a che vedere con gli attuali pastrugni), la ragguardevole cifra di un migliaio...beh si potrebbe pensare di unire le forze e tipologie di modellismo (aerei, navi, mezzi militari) e creare un museo vero e proprio in una località che potremmo decidere comoda per tutti i partecipanti al progetto...cosa ne pensate cari amici vicini e lontani...
Il vostro aeroplanaro Ezio

Commento di Alby Starkiller [10/11/2018]:
Caro Ezio,
La tua idea la trovo ottima, ma creare un museo di modellismo fatto solo di aerei, navi e mezzi militari, lo trovo un tantino restrittivo in materia e passami il termine, anche un tantino noioso. Il modellismo ha un campo visivo a dir poco infinito...dettato e/o limitato solo dalla nostra fantasia.
Quindi, ottima l'idea del museo, ma con una ben più ampia visione.
Alzo la mano e mi aggrego solo nel progetto di ampia visione modellistica. ;-)
Un salutone a tutti i lettori di kitshow.
Alby.



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