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Mentre la seconda guerra mondiale volgeva al termine, i tedeschi svilupparono idee interessanti per realizzare nuovi mezzi ed armi per cercare di invertire le sorti del conflitto.
Tra questi, fu progettato nel dicembre del 1944 dall’Ing. Grochalsky per la Kriegsmarine questo mezzo d’assalto esplosivo, un insolito motoscafo veloce per l’attacco al naviglio nemico.
Dall’aspetto simile a un catamarano, era costituito da due grandi galleggianti affiancati, provvisti di timoni all’estremità, riempiti da 350 kg di esplosivo ciascuno e collegati tra loro da una struttura metallica portante su cui era posizionata una cabina di guida, mentre verso poppa era installato in sospensione un motore aereonautico a impulsi Argus As 014, sviluppante una velocità intorno alle 50 miglia orarie.
I galleggianti, della lunghezza di 11 m, provenivano dalla comune dotazione dei due idrovolanti Junkers Ju 52 e Heinkel He 115, mentre il motore era quello della bomba volante V-1 (Vergeltungswaffen 1 tradotto arma di rappresaglia 1) ed entrambi prodotti in serie, quindi già disponibili in discreta quantità.
Idrovolante He-115
Idrovolante Ju-52
Motore aeronautico Argus As 014 (From Wikipedia)
Sporgente nella zona prodiera era installato un telaio sagomato in tubo metallico collegato allo scafo tramite sei supporti cilindrici, opportunamente posizionati, che all’impatto facevano detonare altrettanti congegni di scoppio elettromeccanici, provocando così l’esplosione delle relative cariche stipate nei galleggianti.
I collaudi del prototipo furono eseguiti nei primi mesi del 1945 con prove in mare presso il centro di ricerca di Peenemünde sulla costa del mar Baltico e la versione finale fu completata solo a ridosso dell’8 di Maggio, quando avvenne la resa della Germania e quindi non riuscì ad entrare in azione.
L’unico esemplare realizzato, di cui non esistono immagini fotografiche, é stato distrutto per non lasciarlo cadere nelle mani nemiche e dopo la guerra i relativi documenti progettuali furono recuperati dagli Alleati.
I Tornado avrebbero dovuto sostituire o quantomeno integrare il meno potente, sia per la minore quantità di esplosivo imbarcata che per la inferiore velocità d’attacco, Sprengboot Linse, motoscafo esplosivo già impiegato in combattimento su vari fronti e del tutto simile a quello della nostra Regia Marina M.T.M. (Motoscafo Turismo Modificato) "Barchino", già descritto in un mio precedente diorama.
La prevista formazione di attacco rispecchiava quella tipica dello stesso Linse, cioè era costituita da tre mezzi: due carichi di esplosivo guidati da un pilota ciascuno, mentre il terzo con funzione di comando ed equipaggiato con tre uomini si posizionava centralmente nello schieramento, a distanza di sicurezza.
Gli uomini a bordo indossavano tute in gommapiuma nere, giubbotti di salvataggio gialli ed erano dotati di un elmetto da paracadutista.
Immagine d’epoca del motoscafo Linse
Il capo della formazione era il timoniere del motoscafo comando, mentre gli altri due uomini si occupavano del controllo dei due mezzi dopo che i rispettivi piloti erano saltati in acqua.
Infatti, questi ultimi dovevano avvicinarsi fino a circa 2000 metri dalla nave nemica, gettarsi in acqua e nel contempo i motoscafi venivano lanciati a tutta velocità verso il bersaglio, guidati fino all’impatto dal motoscafo comando.
Per manovrare e dirigere l’attacco veniva impiegato un trasmettitore a onde corte Blaupunkt racchiuso in una scatola metallica bilanciata sulle ginocchia dell’operatore, il quale agiva su una leva, tipo joystick, per variare le frequenze di comando, rispettivamente ai timoni, al motore e anche a far esplodere il mezzo in caso di attacco fallito.
Dopo aver recuperato i due piloti in acqua il Kommandboot rientrava alla base.
Immagini d’epoca del motoscafo Kommandboot Linse
Il modello scala 1:35
Il modellino è della MikroMir, produttore ucraino, che ho scoperto nel mio girovagare nel web in cerca, come mia consuetudine, di modelli poco conosciuti e originali.
Il kit é costituito da parti in plastica color grigio, da parti trasparenti per le finestrature, da fotoincisioni, da decalcomanie per la strumentazione di guida e da un foglio in formato A4 di istruzioni con descrizione in russo-inglese.
Non ho avuto particolari difficoltà ad assemblare il tutto, tranne per un discreto lavoro di stuccatura e per l’inserimento di alcuni rinforzi strutturali come da immagini sottostanti:
incollando uno spezzone di lamierino d’ottone piegato per l’unione in testa dei due sostegni del motore posizionati verso poppa.
inserendo un blocchetto di legno larice in misura nel vano sottostante la cabina di guida, che mi ha permesso così di fissare meglio il tondino di sostegno del modello.
Ho anche apportato alcune migliorie, non previste nel kit, posizionando sia dei tiranti di rinforzo a prua per i sostegni del fanale e a poppa per quelli del motore, usando occhielli e fili elastici, e sia delle cime stese tra le gallocce sopra i galleggianti, utili per il recupero dei piloti nella versione comando.
I due fanali erano rivolti verso poppa perché da accesi segnalavano visibilmente la posizione del mezzo esplosivo a quello di comando.
Anche per dare il senso delle proporzioni e per migliore completezza, ho inserito un figurino pilota nella cabina di guida, aggiungendo anche altri due rimovibili posizionati alle sue spalle per rappresentare così contemporaneamente le versioni operative del Tornado: esplosivo e comando.
I figurini sono prodotti dalla francese U-Models e raffigurano lo specifico equipaggio del motoscafo comando Linse, come dalla soprastante immagine storica, e che avrebbe dovuto rispecchiare lo stesso a bordo del Tornado.
Non conoscendo la colorazione originale del mezzo per la mancanza di foto o informazioni al riguardo, ho deciso di usare i colori specifici prodotti dalla Lifecolor per la Kriegsmarine, previa stesura di primer spray nero della Vallejo.
Quindi ho dato con il solo uso del pennello due tonalità di color grigio per il top lasciando il nero primer per la parte inferiore sia dei galleggianti che della struttura cabina di guida e il color metallo brunito opaco per il motore.
Ho eseguito la verniciatura tenendo in considerazione che il Tornado era solo un prototipo, con tutte le difficoltà connesse alla vicina fine del conflitto e per di più usurato per le continue prove di messa a punto e collaudo.
Il modello così finito, lungo 35 cm e largo 15 cm, è sistemato in una teca in metacrilato della Essebiemme dove poggia su un tondino inserito in una base con fondo bianco, sulla quale ho posizionato centralmente una lastrina in ottone con inciso il nome e a fianco l’immagine della bandiera della Kriegsmarine, copia ricavata e stampata da internet.
Bibliografia e immagini.
Carissimo Dino,
È sempre un piacere poter leggere un tuo articolo. Questo è un ennesimo chiaro esempio di come la tua passione ti porta a realizzare modellini sempre più belli, interessanti e ricercati.
Mi chiedo cosa potrai ancora estrarre dal tuo CILINDRO MAGICO del modellismo...
In attesa di una tua prossima opera,
Rinnovo i miei migliori complimenti.
Un abbraccio.
Alby.
Interessantissima questa astronave del mare, penso inoltre che la Nostra Decima in quegli anni abbia fatto scuola per molte Marine straniere, e non solo allora. Grazie Dino per aprirci orizzonti nuovi e sconosciuti per Noi modellari cigolanti e cingolanti.
Carissimo, quando si tratta di mezzi nautici sei insuperabile, sempre interessanti e particolari. Ottimo, spero di vederlo a Biassono domenica.
A presto Ezio
...... ma quante ne sai e quante ne fai!!! mi rendo conto che con quest'inedito non siamo poi tanto avanti, materiali a parte e strumentazioni varie annesse, gira e rigira anche se ci sono sonde che atterrano su Marte, ci si è perfezionati, ma nulla di stravolgente - grazie Dino per le tue chiose d'autore!!! tuo fedelissimo Giuseppe
Bravissimo Dino, incredibile vedere come i tedeschi avessero avuto un pò di fortuna avrebbero potuto ribaltare le sorti della guerra con tutte le macchine inventate nell'ultimo anno di guerra.
La tecnologia tedesca era decisamente superiore alle forze alleate, meno male che nel 45 la guerra è finita con la caduta di Berlino e si è arrivati alla pace.
Bellissmo lavoro come sempre ben realizzato, ormai un tuo standard modellistico, cercare soggetti mai scontati.
Bravissimo
Gianni
Sempre sorprendenti i tuoi lavori caro Dino, questo mezzo era a me completamente sconosciuto come il kit che lo riproduce. quanto all'esecuzione,è sempre di alto livello, e questa non è una sorpresa, ma un'ulteriore conferma della tua maestria e della competenza che ti distingue anche per erudire su particolari e inusuali soggetti.
Ciao Enrico
Mi unisco al coro degli elogi. Bel soggetto di cui ignoravo la storia e molto bella la costruzione e colorazione. Complimenti.
caro Lauro.. come si dice a Roma.. "ma ndo li trovi"...articolo stupendo come il modello.
grazie di cuore
giampaolo
Sempre chicche inedite i tuoi modelli, ancora complimenti.
....ciao Dino.....no, non ci riesce proprio... lui non può fare un Me 109... un Panther... una corazzata russa.... no lui deve tirare fuori dal cilindro uno spettacolo di modello, strano, inusuale, ma corredato di tutte le fonti per poter essere meravigliosamente fuori dal consueto... e belin ci riesce sempre e bene.... grande Dino
un abbraccione maurizio
Lo vedo solo adesso e anche se ripetitivo cosa dire SUPERLATIVO! bravo Dino capace di mettere quel pizzico in più (figurini) che rendono completamente diverso il modello. Ciaooo