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"Adir" in ebraico "forte" o "possente" questo è il nome che accompagnerà l’F-35 durante la sua vita operativa in seno alla Heil Ha’ Avir, la forza aerea militare israeliana.
L’accordo originale firmato nel 2010, è stato per 19 velivoli, più un’opzione per altri 17, nelle varianti A e B (VSTOL), a conti fatti la flotta di F-35 "Adir" conterà una cinquantina di velivoli. Le prime consegne avverranno entro la fine del 2016, gli ultimi nel 2021.
L’Adir svolgerà lo stesso ruolo dell’F-16, supporto aereo ravvicinato, attacco di precisione, interdizione, con capacità aria-aria in condizioni ognitempo, naturalmente il valore aggiunto della "Stealthness", per la IAF rappresenta infatti, il primo velivolo di questo genere ad essere schierato.
Il 22 giugno 2016 è avvenuta la cerimonia di consegna del primo F-35 ad Israele, che è orgoglioso di essere il primo paese dell’area mediorientale a ricevere e utilizzare l’F-35.
Così come accaduto per gli F-16 e F-15, sarà completamente diverso da come lo consegnerà Lockheed-Martin. Secondo gli accordi presi tra USA e Israele, verrà concesso l’accesso al codice primario, al fine di implementare, da parte di Israele, l'hardware.
Contemporaneamente alla cerimonia di consegna, è stata pubblicata un’immagine che ritrae l’F-35 (in coppia con lo stesso velivolo clonato), con la livrea mimetica definitiva e l’insegna del 1º Squadron che lo dovrebbe riceve: "The Bat" Sq..
Il modello della nostrana Italeri, è un buon kit non esente a possibilità di miglioramento, infatti mancano alcuni particolari come il supporto-lancio missili, l’avionica nella parte posteriore dell’abitacolo va corretta, come pure il sistema idraulico del carrello principale, ma andiamo con ordine.
Per questo modello mi sono avvalso dei seguenti aftermarket:
- EDU-CX373 mask Eduard per F-35A Italeri
- EDU-73497 fotoincisioni per abitacolo ed altri particolari della Eduard
- EDU-73380 bandierine "Remove bifore flight" israeliane
- ISRA-DECAL IAF-66, riferite all’F-16 per le insegne di reparto.
Ho iniziato con l’aprire il portellino della scaletta periscopica e a ricostruirne l’interno con plasticard e pezzi di recupero (la scaletta l’ho realizzata alla stessa maniera di quella dell’esemplare in 48, riducendone ovviamente le sezioni).
Ho poi dettagliato l’abitacolo con le fotoincisioni e con l’aggiunta in scratch di "scatolotti" di avionica e fili di diversi diametri di rame e ottone, nonché con il tubo corrugato per l’ossigeno.
Alle gambe del carrello principale ho eliminato il tubetto stampato, sostituendolo con tre pezzi di filo di rame che poi sono confluiti in un unico tubetto terminale, anche al carrello anteriore è stata aggiunta la sua quota di tubetti dell’impianto idraulico.
All’interno delle baie dell’armamento, non sono stato ad aggiungere cablaggi e tubi vari, visti che ne sarebbero rimasti nascosti, però vista l’inesistenza dei supporti dei due missili AIM-120, foto alla mano mi sono messo a costruirli.
Il montaggio è proseguito per il resto normalmente, a parte che ho dovuto lavorare di lima per far combaciare le due semifusoliere ed applicare un po’ di stucco.
A montaggio della cellula terminato, dopo una mano di primer bianco fine Tamiya (quando devo usare colori chiari preferisco il primer bianco), ho applicato ad aerografo un preshading nero.
La colorazione effettuata con i miei fedeli smalti Humbrol, è stata ottenuta con i seguenti colori:
- per le superfici superiori:
- H 121 pale stone,
- H 120 light green
- H 118 tan
- per le superfici inferiori ho usato:
- H 127 gost grey
Questi colori sono stati scelti in base alla tabella di conversione F.S.
Gli stacchi tra un colore e l’altro, sono stati ottenuti con dei rotolini di patafix, al fine di ottenere una sfumatura "delicata".
Alla fine della verniciatura due mani di cera per preparare le superfici alla posa delle decal, dopo di che altra mano di cera e sigillatura finale con trasparente opaco.
La basetta l’ho recuperata dal precedente F-35 in 72 italiano, che è stato posto in vetrina a fianco dei rimanenti modelli della mia collezione che illustrano la storia dell’A.M.I. dal 1946 a... domani proprio con questo aereo.
Quasi sicuramente questo sarà l’ultimo F-35 della mia flotta aerea; penso che in futuro questo modello, per coloro che si appassioneranno a questo aereo, sarà fonte di ispirazione, come oggi che ci si sbizzarrisce con l’F-16, o una volta con l’F-104; perché malgrado oggi non appaia ai nostri occhi, un bell’aereo, sarà comunque il velivolo del futuro che indosserà svariate livree ed insegne e verrà prodotto in diverse versioni.
Le notizie riferite agli F-35 israeliani sono state tratte dalla rete:
- www.aerostoria.it
- www.flightglobal.com; Israel Defence Force
Un dovuto ringraziamento va all'amico Vito De Palo che con il suo supporto, incoraggiamenti e perché no, tiratine di orecchi, mi ha permesso di arrivare alla fine di questo modello con un certo grado di precisione.
Le foto sono, come di consueto, eseguite da mia figlia Sara.