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IMAM Ro.43 imbarcato sul R. Incrociatore Trento

Ezio Bottasini

Kit Special Hobby scala 1/48




Come spesso avviene per i miei modelli, anche questo kit ha una breve storia da raccontare, essa inizia nel marzo 2015, dopo la Mostra di Giussano, quando l’amico Vito De Palo, mi disse che aveva in macchina una scatola di montaggio da darmi, in realtà le scatole erano due, un Republic RF 84F e questo Ro 43; la mia scelta sinceramente era stata per il Thunderflash, ma Vito disse "…che era troppo facile…" e mi mise in mano il Ro... che aspettò tre anni e mezzo il suo turno di montaggio.
Visto che quest’anno mi sono cimentato con altri modelli lunghi e abbastanza elaborati: l’F 104 S-ASA-M; il G 91Y in resina e il C-27J con le varie aggiunte agli interni, ho voluto finire l’anno con questo che, dopo aver valutato le possibilità di ambientazione:

  1. su un molo sul carrellino di alaggio, che però non sono riuscito ad avere.

  2. Flottante in acqua...

  3. Montato sulla catapulta di una nostra unità della Regia Marina

decidendo per questa terza possibilità tutt’altro che semplice.
Quindi, dopo essermi documentato a tal riguardo ho optato per una unità che avesse la catapulta sul ponte di prora, così da avere le bande bianche e rosse, tipiche delle nostre navi dell’epoca, al fine di far risaltare in un secondo tempo l’aereo, quindi l’Eugenio di Savoia, che era la nave che trasportava il Ro di scatola non sarebbe andata bene, in quanto la catapulta era situata, su questa unità, a metà nave; ho scelto quindi l’incrociatore pesante Trento, dove la catapulta fissa era situata a prua.




La storia
Il Ro 43 era un idroricognitore biplano con galleggiante centrale e due equilibratori alle estremità alari, prodotto dalla Industrie Meccaniche Aeronautiche Meridionali (IMAM), negli anni trenta ed utilizzato nel ruolo di ricognitore marittimo imbarcato sulle unità maggiori della Regia Marina.
Fin dagli anni venti la R.M. valutò l’opportunità di dotare alcune unità di velivoli di supporto. Per ovviare alle difficoltà di utilizzo in presenza di mare grosso, vennero istallate delle strutture di lancio, vere e proprie catapulte, sulle quali veniva opportunamente fissato il velivolo, che tramite esse, veniva portato ad una velocità sufficiente per consentirne il decollo.
Al bando di concorso parteciparono numerose aziende: Piaggio, CMASA, Cantieri Riuniti dell’Adriatico, Macchi e la IMAM.
Questa presentò un progetto affidato all’ing. Giovanni Galasso, che sviluppò dal pari ruolo terrestre, il Ro.37, una variante idro, mantenendo molte parti comuni. Il nuovo velivolo si differenziava principalmente da una configurazione biplana differente e un galleggiante centrale più gli equilibratori per poter operare dalla superficie del mare.
Il prototipo volò il 19 novembre 1934 e grazie alla struttura più leggera rispetto ai concorrenti, risultò possedere caratteristiche più rilevanti, raggiungendo prestazioni superiori alle specifiche richieste; venne quindi giudicato vincitore ottenendo un contratto di fornitura e divenendo la dotazione standard per tutte le maggiori unità della flotta.




La produzione iniziò nel 1935, anno in cui vennero anche consegnati ai reparti operativi, protraendosi fino al 1941, con la costruzione di oltre 200 esemplari.
Nel periodo prebellico il Ro.43 equipaggiò normalmente in gruppi di due esemplari gli incrociatori leggeri classe Duca degli Abruzzi, mentre in numero maggiore sulle unità più grandi. Le condizioni operative indicarono che le buone prestazioni erano secondarie ad una certa fragilità strutturale e le operazioni di imbracatura per issare l’aereo a bordo, evidenziarono il rischio di causare danni all’apparecchio.
Con lo scoppio della guerra, a causa della mancanza di un velivolo più specializzato, il Ro.43 si trovo a ricoprire anche il ruolo di caccia imbarcato sulle classi:
Littorio, Zara, Alberto da Giussano, Duca D’Aosta, Montecuccoli, Trento
non risultando però all’altezza di tale compito, nei confronti dei potenziali avversari.
Si tentò si sopperire a tale inadeguatezza, convertendo un caccia terrestre il Reggiane Re 2000, che con la versione "catapultabile", pur mantenendo un identico profilo di missione poteva se non altro garantire una maggior competitività nei confronti degli avversari, pur con le limitazioni di non avere a disposizione navi portaerei... "l’Italia una naturale portaerei protesa nel mediterraneo…" parole che si sarebbero ritorte contro la nostra stessa flotta...
L’equipaggio del Ro.43 era costituito da due membri, il pilota che generalmente apparteneva alla Regia Aeronautica (in quanto l’aereo era della Regia) e l’osservatore mitragliere che invece era inquadrato nella Regia Marina.
Il Trento fu un incrociatore pesante appartenente all’omonima classe della Regia Marina; venne impostato l’8 febbraio 1925 nel cantiere navale Orlando di Livorno, varato il 4 ottobre 1927 ed entrò in servizio il 3 aprile 1929, partendo per una crociera a Barcellona.
Le quattro turbine Parsons, alimentate da dodici caldaie, scaricavano su quattro eliche la potenza di 150 000 CV, consentendo una velocità massima di 35 nodi, mentre l’autonomia era di 4160 miglia a 16 nodi.
L’armamento all’origine era costituito da otto cannoni Ansaldo 203/50mm in quattro torri binate, l’armamento secondario da sedici cannoni OTO 100/47mm in otto torri binate; l’antiaerea era costituita dea quattro mitragliere 40/39mm Vickers-Terni in istallazioni singole ed otto da 12,7mm in istallazioni binate; l’armamento silurante da otto tubi lanciasiluri da 533mm in quattro istallazioni fisse.
Dal 1937 in poi l’armamento minore venne modificato con otto cannoni da 37/54mm in quattro istallazioni binate che sostituirono i cannoni da 100/47, mentre otto mitragliatrici Breda da 13,2mm rimpiazzarono le quattro da 40 e quattro da 12,7, incrementando la capacità contraerea ravvicinata.
Imbarcava tre idroricognitori, inizialmente dei Piaggio P.6, durante la guerra tre Ro.43, con a disposizione una catapulta fissa sul ponte di prua.




Dopo le crociere inaugurali e dopo l’interventi durante la seconda guerra sino-giapponese; nell’agosto 1933 insieme al Trieste e la Bolzano, formò la Seconda Divisione Navale. Nel giugno 1934 la R.M. venne riorganizzata e le tre navi formarono la III Divisione Navale di base a Messina e durante la Guerra Civile spagnola effettuò missioni di scorta e vigilanza nel Mediterraneo Occidentale.
Allo scoppio delle II Guerra mondiale il Trento era inquadrato nella III Divisione Incrociatori, nell’ambito della II Squadra in qualità di nave insegna dell’ammiraglio Cattaneo ed era dotato degli idro Ro.43.
Il Trento prese parte alle principali azioni navali quali le battaglie di Punta Stilo (9 luglio 1940), Capo Teulada (27 novembre 1940) e Capo Matapan (27-28 marzo 1941), la prima e la seconda Battaglia della Sirte. Il 9 novembre 1941 partecipò alla battaglia del convoglio Duisburg. Durante la Notte di Taranto (11-12 novembre) venne colpito ad una torre binata di prora.
Il mattino del 15 giugno 1942 mentre stava navigando con una flotta da battaglia per intercettare un convoglio di rifornimenti alleati diretti a Malta (Operazione Viigorous) venne attaccato ed affondato da due siluri. Il primo lanciato alle 5:15 da un aerosilurante Bristol Beaufort decollato da Malta, immobilizzò il Trento, che lasciato indietro mentre il resto della flotta proseguiva all’inseguimento del convoglio.
Alle 09:10 mentre veniva trainato dal cacciatorpediniere Pigafetta venne centrato nel deposito munizioni prodiero da un siluro lanciato dal sottomarino HMS Umbra della Royal Navy affondando rapidamente dando pochissimo preavviso all’equipaggio per mettersi in salvo, oltre la metà morì (657 su 1152 a bordo) a causa delle esplosioni o affondarono con la nave, compresi il comandante il 2° ufficiale.
Il relitto del Trento giace nel mezzo del Mar Ionio dove il Mediterraneo è più profondo.




Il modello
Il kit in short run della Special Hobby, non è sicuramente un kit per principianti, la stessa architettura dell’aereo poi, complica ulteriormente le cose.
Lo "studio di fattibilità" e la stesura del progetto per realizzare questo lavoro è iniziata verso la metà di agosto, mentre iniziavo la realizzazione di una action figure di Boba Fett in scala 1/12 della Bandai (che sarà un’altra storia), nei quindici giorni impiegati nel montaggio di Boba, ho iniziato a procurare materiale iconografico e profilati evergreen che mi sarebbero serviti per la costruzione di slitta e catapulta, nonché per il "trancio" di ponte del Trento; ma andiamo per ordine.
Ho pensato di iniziare a montare lo "scarpone" centrale, al fine di avere libertà di movimento per la costruzione della slitta della catapulta, senza avere tutto l’aereo montato che di per se è piuttosto "fragile" con i diversi montanti di galleggianti ed ali.
Quindi munito di foto e schemi ho costruito la slitta.












Finita la slitta, dopo circa due settimane ho iniziato l’aereo che ho portato a termine in circa due mesi; all’aereo non ho fatto grandi lavori di dettaglio; la scatola forniva una lastrina di fotoincisioni per dettagliare l’abitacolo, a cui ho aggiunto solo qualche cablaggio sul pavimento e al pannello degli strumenti del secondo membro dell’equipaggio; ho comunque pensato di sezionare tutte le parti mobili di ali e piani di coda, per poi riposizionarle in posizioni plastiche; al motore ho aggiunto le aste dei bilancieri e i cavetti delle candele, alla mitragliatrice posteriore ho aggiunto i traguardi di mira e i tubetti di raffreddamento.














L’operazione più lunga è sicuramente stata la verniciatura, avvenuta per sottoinsiemi, cioè ad aereo smontato, fusoliera con ala inferiore, ala superiore, galleggiante centrale con posizionati i relativi montanti.
I fedeli smalti Humbrol usati sono stati:

  1. superfici superiori H125

  2. superfici inferiori H140

  3. il nero delle parti immerse dei galleggianti Tamiya TS-6 (bomboletta)

la parte più lunga è stata la preparazione per "l’effetto tela", visto che praticamente è su tutto l’aereo, in totale ho impiegato più di quattro ore per la mascheratura (in due fasi, prima le superfici inferiori e poi quelle superiori), applicando sui rilievi della struttura di: fusoliera, ali e piani di coda nastro adesivo Jammy dog da 0,5mm e nastro Tamiya sulle parti piene sottostanti, spruzzando poi perpendicolarmente una mescola del colore base con piccolissima quantità di nero aggiunto.










Dopo la verniciatura ho applicato un paio di mani di cera Livax 20 carati per la posa delle decal.
Delle decal di scatola ho tenuto ben poco, i fasci alari, visto il periodo e la verniciatura, ho optato per insegne senza fondo bianco, i numeri avendo cambiato unità ho dovuto cercare un 32 (il Trento apparteneva alla III Divisione Incrociatori inquadrata nelle II Squadra quindi 3e2), sul Trento erano imbarcati tre aerei, quindi avevo bisogno di un 1-2-3 rosso come numero individuale, fortunatamente nella "banca" avanzi ho trovato un 321, delle stesse dimensioni, con misure consone al modello e di foggia adeguata, vedi foto storica allegata (l’1 non si vede in quanto in fusoliera e la gradazione di grigio del rosso si confonde con la verniciatura del velivolo), le croci di coda, dovendo simulare l’effetto tela le ho verniciate per non rischiare che mi si staccassero nel togliere il nastro adesivo.
A questo punto dopo una mano di cera, ho applicato un minimo di lavaggio ad olio con marrone ombra per evidenziare pannellature e dare una "sporcata" dove ritenevo opportuno.
Finite queste operazioni, dopo aver dato un’altra mano di cera e steso ad aerografo il trasparente opaco Gunze, ho proceduto con il montaggio finale dei sottoinsiemi e una volta stabilizzato tutto, ho applicato tiranti e antenne ottenuti con sprue stirato.












Finito il modello e riposto in vetrina lontano dai pericoli, hi iniziato la costruzione del pezzo di ponte anteriore, anche qui con schemi e foto sotto mano, ho iniziato a costruire una struttura interna che mi potesse reggere il rivestimento dello scafo, del ponte e reggere alla fine il posizionamento dell’aereo sulla catapulta.


















Il ponte è stato inciso per simulare le piastre di copertura con "lastre" di 8x2cm.
Sulle fiancate sono stati aperti alcuni oblò, per la cornice degli stessi, sono state usate delle rondelle metalliche.
L’arredo del ponte, a parte il bidone e le due casse che sono della Minimali, è completamente auto costruito, come si può vedere dalla foto d’epoca sul ponte del Trento, c’erano inspiegabilmente due panchine, mi sono sentito, anche per ragioni di spazio di replicarne una sola.
Bitte, argani, estintore, prese d’aria, rotaia battagliola, scaletta sono costruite con profilati evergreen o con pezzi di recupero, nonché con ciò che si può trovare a casa e adattati alla bisogna; la cima arrotolata è un pezzo di spago adattato.
I due piloti sono della ItalianKits, il marinaio e un ufficiale pilota del set Revell 02620 "Pilots & Ground Crew" della RAF, leggermente modificato ed ovviamente verniciato ad hoc.






La verniciatura del "trancio" di scafo è stata ottenuta tramite bomboletta Tamiya:

  1. fiancate AS-7 neutral grey

  2. ponte di coperta: TS-27 bianco e TS-8 Italian red

  3. catapulta, rotaie e gli altri oggetti sul ponte AS-27 gunship gray

  4. il sistema antincendio TS-6 nero

dopo la verniciatura è stato effettuato un invecchiamento tramite tecnica dry-brush, con grigio scuro e bianco, nonché un lavaggio con marrone ombra, che è servito anche per le colature sulle fiancate dello scafo.




Le notizie sul Ro.43 e sull’incrociatore Trento sono state tratte da Wikipedia; i miei ringraziamenti vanno all’amico Vito per il costante supporto durante lo sviluppo dei miei lavori e a mia figlia Sara per l’esecuzione delle foto ufficiali.

A questo modello è stato assegnato:

  1. l’oro a: Giussano, Monza, Sesto S.G.

  2. Il bronzo a Varedo

Ezio Bottasini

[Gallery]

30.05.2020





Commento di Valter [30/05/2020]:

Ma tu guarda ...... Che lavorone... quello ottenuto alle mostre è meritato 👍👍👋👏👏👏👏👏 applausiiiiii!!!


Commento di Gianni [30/05/2020]:

Bellissimo Ezio, me lo avevi detto che ci stavi lavorando... per me è un capolavoro e poi tutte queste auto costruzioni... complimenti di cuore.
Gianni


Commento di Enrico Calanchini [31/05/2020]:

Grande Ezio, lavoro meraviglioso, goduria per me ammirare questo capolavoro indiscutibilmente ben realizzato nei minimi particolari. Bravissimo, i miei più sinceri complimenti!
Ciao Enrico


Commento di Angelo Battistelli [31/05/2020]:

Ho realizzato il modello in scala 1/200 per la Regia Nave Roma che ho terminato dopo due anni di lavoro. Bellissima realizzazione il tuo modello.
"Complimenti meritatissimi Ezio".
Ciao Angelo


Commento di giampaolo bianchi [31/05/2020]:

caro Ezio che capolavoro di autocostruzioni... eccezionale!!! Grazie anche per la monografia molto interessante.
complimentoni
giampaolo


Commento di enrico [31/05/2020]:

Resto sbalordito dalla qualità, complessità e ricerca del dettaglio di questo lavoro.
Complimenti assoluti!
Saluti cari

enrico


Commento di Dino Dall'Asta [31/05/2020]:

Gran bel lavoro... complimentissimi!!
Dino


Commento di Alby Starkiller [03/06/2020]:

Bellissimo!... Sei sempre più bravo!
Tanti complimenti!!!

Un salutone.
Alby.


Commento di giovenco giuseppe [03/06/2020]:

e gira gira l'elica, avvia il motor, questa è la bella vita, la vita bella dell'aviator - è stata la prima cosa che mi è venuta in mente guardando questo prodigio della miniaturizzazione - bella e nutrita anche la relazione storica - Ezio!!!! sei sicuro di non esere stato qualche asso della Regia, prima di nascere con il nome e cognome attuali - sempre con affetto - Giuseppe


Commento di Massimo M De Luca [03/06/2020]:

Ciao Ezio
accidenti ma questo è un capolavoro di diorama!!!
Il palmares testimonia, se ce ne fosse ulteriormente bisogno, la classe del tuo lavoro!!
Ammirazione è dire poco!!!
Massimo "Pitchup"


Commento di Michelangelo [03/06/2020]:

Esecuzione del modello superba! Bravo nel dettaglio e nel colore... i miei sinceri complimenti


Commento di Vito [03/06/2020]:

Lavoro eccezionale bravissimo Ezio


Commento di Marco Vergani [04/06/2020]:

Un grande lavoro e un grande diorama.
Un abbraccio, Marco.


Commento di Pietro [05/06/2020]:

Bravissimo.
complimenti
pietro


Commento di Angelo Battistelli [05/10/2020]:

Ciao Ezio, aggiungo con ritardo ai commenti anche il mio: veramente ben crealizzato sin nei minimi dettagli.
Saluti Angelo


Commento di Luca [03/12/2020]:

Complimenti ! Diorama veramente bello; ottima la realizzazione del modello e delle varie parti autocostruite, prime fra tutte la catapulta. Complimenti ancora ! Luca



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