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Il fantasma dei "Colli di cuoio" - Hasegawa 1/72
Sperando di non tediare troppo i miei lettori eccomi qua ad affrontare nuovamente la creatura di Saint Louis, questa volta nella versione "B", la prima operativa ed entrata in servizio nell’US Navy e nei Marines. Ovviamente per tutte le varie note costruttive sul modello Hasegawa potete fare riferimento all’articolo che ho precedentemente dedicato alla versione "D" dell’USAF.
Per chi si orienta poco nell’universo delle varianti del Phantom, dirò solamente che la versione "B" differisce esternamente dalle successive per lo spessore dell’ala (ed i relativi portelli dei carrelli principali) che non aveva i tipici "rigonfiamenti" in quanto montava pneumatici ad alta pressione a sezione più stretta. I "rigonfiamenti", compariranno invece dalla successiva variante "C" in poi, che monterà invece pneumatici a sezione più larga.
Per il resto le altre caratteristiche sono quelle che differenziano i Phantom UsNavy/Marines rispetto alle versioni terrestri e riguardano il cockpit (senza doppi comandi e la postazione WSO, praticamente priva di consolles per far posto alla sonda RIV tipo estensibile) ed alcuni impianti avionici.
Premesso quanto sopra la differenza del tipo di ala, con o senza rigonfiamenti, per le case produttrici di kit è stata in realtà una vera sciagura!
Infatti se per le altre versioni l’ala montata è di fatto uguale (con notevoli benefici economici nella produzione di un unico stampo), per avere un Phantom "B" devi invece creare uno stampo apposito per rappresentare l’unicità del suo intradosso/estradosso.
Ecco spiegato perché se da una parte abbiamo avuto un proliferare di kit nelle versioni dalla "C" in poi (Monogram, Hasegawa, ESCI, Italeri), dall’altra si è dovuto penare non poco per poter fare il nostro Phantom "B" e negli anni abbiamo dovuto prima mettere mano al preistorico Airfix poi invece abbiamo dovuto aspettare alla fine degli anni ‘80 la "Phantom Family" Fujimi e Hasegawa uniche ditte ad aver scatole ad hoc specifiche per questa versione (parlo della scala 1/72).
Per piccola curiosità ricordo ai modellisti più giovani che la ESCI negli anni ’80 ebbe il "coraggio" di spacciare una scatola 1/48 con la seguente dicitura "F-4 B/J Phantom"!
Ma all’epoca eravamo di boccabuona e la sola boxart (di quelle con il "centro del mirino"... ve la ricordate amici tardo 40/50enni???) con il "Sundowners", raffigurato minaccioso in coda ad un MiG, mandava in visibilio i modellisti!
Volendo poi rappresentare un velivolo nato per operare sui ponti di volo ho deciso per una configurazione peculiare tipica di questi soggetti e cioè le ali ripiegate.
Il kit Hasegawa ci facilita in questo in quanto le parti ripiegabili sono fornite con pezzi a parte, quindi, basterà eliminare i perni di riscontro delle semiali esterne e riprodurre il meccanismo di incernieratura che permette la rotazione.
Per il resto bisognerà fare attenzione alle stuccature necessarie nonché ai vari pezzi alternativi. Infatti negli anni i Phantom sono stati oggetto di continui aggiornamenti ed ecco perché possiamo trovare particolari diversi su una stessa versione (per esempio, nelle versioni "B", il sensore posto sotto il radome, oppure, il terminale di coda, di vari tipi). Qui le foto e la biblioteca saranno d’aiuto!
Colorando il Phantasma...
Le colorazioni possibili per un "B" non brillano molto per varietà (grigio gull grey e bianco).
I colori usati sono Gunze e Tamiya come al solito.
La differenza la faranno successivamente le insegne coloratissime che caratterizzavano all’epoca i velivoli UsNavy e Marines! Ammetto che la "ragion d’essere" di questa scatola è sicuramente la possibilità di poter rappresentare l’esemplare proposto sulla boxart e cioè quello dei "Sundowners" VF111, il famosissimo reparto col sole al tramonto alla giapponese dipinto in coda ma io, invece, dopo aver cercato per anni questa scatola per fare, appunto, "...il famosissimo VF111... quello col sole dipinto sulla coda...", invece, alla fine, ho optato per un F-4B dei MARINES, del VMFA115 "Silver Eagle", della prima metà degli anni ’70, caratterizzato dalla deriva e dal radome bianco.
Mi sembrava molto più "guerriero" in effetti.
Colorazione… invecchiamento abbastanza deciso e lavoro terminato... Semplice penserete... ma leggete più avanti cosa è successo da qui in poi!!!
... e rimediando ai guai!
I guai sono sempre in agguato!!
Infatti per un maldestro e sciagurato scambio di boccette al momento di spruzzare il trasparente opaco ho usato, per sbaglio, l’H40 Gunze che non è in realtà un "Flat Clear", ma, bensì, un prodotto che si miscela ai colori lucidi per renderli opachi quindi "Flat Base" (come riportato sulla boccetta... e chi le legge mai le boccette???)
In pratica sul modello oramai colorato e decalizzato dopo una decina di minuti è apparsa una patina biancastra... orrore... sudore freddo... salivazione azzerata... sconforto... che fare????
Ancora una volta dagli insostituibili amici del forum "Modeling Time", ai quali, ho chiesto aiuto sul come poter rimediare, è arrivata una dritta: provare a spruzzare sul modello un prodotto sgrassante. Avevo lo "SMAC casa" e ho usato quello, senza patemi d’animo, tanto, il "lacrimatoio" era già pieno ed il destino nel cestino (fa pure la rima!) per il Phantom già segnato!!!
Ebbene miracolo!!!! Per qualche oscuro motivo il consiglio ha funzionato e l’effetto "biancastro" è praticamente scomparso!!!
Ho ripassato la FUTURE e poi l’opaco "Puravest " diluito col suo diluente apposito.
Morale della favola amici quando comprate/usate le vernici opache trasparenti Gunze occhio a non confondere il "Flat Clear H20" con il "Flat Base H40".
Alla fine!
Per questa volta ho limitato i danni per fortuna e sono contento di potervi mostrare questo Phantasmino.
Diorama
Ho rappresentato una zona della pista e affiancato al modello un carrellino estintore proveniente dal Ground equipment set Hasegawa.
Le striscioline "Remove before flight" (carta colorata di rosso) danno un tocco di colore ed interesse al lavoro.
Vediamo inoltre il pilota che si avvicina al velivolo che è già stato caricato (6 Mk82 sui TER interni), pronto per una missione di appoggio ai suoi colleghi terrestri, volando nei pericolosi cieli del sudest asiatico.
Spero che il risultato finale sia piacevole ed interessante per tutti.