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Messerschmitt Bf 109 K4 - Massimo De Luca

Kit Revell, scala 1/32




La scala 1/32 non l’avevo mai affrontata prima, quindi, questo kit, è stato davvero un’impresa per me che invece amo le cose piccole.
Pur essendo un Jettofilo oramai incallito ho sempre amato le linee di questo velivolo soprattutto per quanto riguarda le prime versioni "E" e le sue ultimissime incarnazioni di fine guerra.




Essenzialmente i dubbi erano soprattutto circa le mie capacità modellistiche, in quanto, con questa scala, il rischio di ritrovarsi con un giocattolone, pur magari ottenendo un modello perfetto, è sempre in agguato.




D’altronde la curiosità era tanta e quando il mio "pusher" me l’ha proposto su un piatto d’argento, con sapienza degna di un consumato esperto di marketing, non ho saputo resistere (vabbè diciamo che il colpo finale me l’ha dato donandomi, "All inclusive", anche un bel foglio decals "Eagle strike"!) e la scatola ha trovato un nuovo scaffale dove riposare.
In effetti, la mia paura, era anche quella che il kit andasse ad arricchire la pila delle scatole dette "prima o poi... ", cioè quelle scatole che prendi con l’idea di metterci subito mano ma poi passano 10 anni e per vari motivi sono ancora lì!!! In questo caso, fortunatamente, la cosa è andata diversamente.




Non vi tedierò con il montaggio in quanto il kit Revell (che credo sia Hasegawa reinbox) non presenta grosse difficoltà ed anche dal punto di vista della fedeltà sembra essere tutto ok.
Mi piacerebbe invece farvi partecipi del vero motivo che sta alla base del perché abbia voluto fortemente dedicarmi a questo soggetto.
Volevo infatti riuscire a completare un modello che trasmettesse il senso di quei tempi, cioè, la mattanza che si consumava tra attaccanti e difensori giorno e notte nei cieli tedeschi, di velivoli scarsamente manutenzionati, quasi perennemente in volo a fronte della scarsità di approvvigionamenti.
In altre parole la verniciatura e finitura sarebbe stata la chiave per riuscire nel mio intento.
Il velivolo scelto da me volava con il Jg53 ed è sopravvissuto alla guerra (in forma di relitto); circa lo schema mimetico si sa poco.
Sembra essere infatti un classico schema in grigio RLM 76 come fondo e chiazze mimetiche in grigio scuro RLM 75 e verde (e qui non cito nessun RLM vista la confusione che regna in materia).
Inoltre, sempre per il mio velivolo, non si conosce neppure lo schema della mimetica alare in quanto, nella foto del relitto giunta a noi, questo è senza ali e coda.
Fondamentalmente gli schemi mimetici alari standard (finché lo erano standard) erano due e la differenza stava che lo schema rimaneva uguale mentre a variare erano le aree in RLM75 e verdi che potevano essere invertite. La stessa "Eagle strike Decals" ci avverte di scegliere noi.
Tecnica Come già detto il segreto nel riuscire in una buona interpretazione di un modello 1/32, secondo, me, sta nella sua verniciatura.
Come ben sapete amo molto "spingere" questa fase ma, allo stesso tempo, non ero sicuro che con un classico preshading/postshading avrei raggiunto i risultati voluti.
Trattandosi di superfici estese volevo che il colore avesse più variazioni tonali e non due "stacchi" chiaro/scuro che si hanno usando le tecniche classiche.

"White Basing"
Ho proceduto fondamentalmente verniciando preventivamente interamente il modello di bianco Tamiya XF2 (se poi avete un primer bianco va bene lo stesso).
Dopo la base bianca ho steso, nelle sole zone destinate in RLM76 (Gunze H417), una "puntinatura" (patchwork) di vari toni di grigio (senza coprire totalmente il bianco però!) e poi ho profilato i pannelli in grigio molto scuro XF24.




La stessa cosa viene fatta per le zone in RLM75 (Gunze H69), solo che la profilatura dei pannelli, in questo caso, è stata fatta in Tamiya XF69 NATO Black.






Per il "verde" ho usato invece il Dark Green XF61 che io chiamo "verde 4 stagioni" perché va bene per tutto!! In questo caso per le aree destinate ad essere verdi ho spruzzato un patchwork toni di verde (chiari e scuri) e anche giallo.




Il passo successivo sarà spruzzare i colori della mimetica veri e propri sulle aree "patchwork".
L’accortezza sarà di usare i colori della mimetica stradiluiti, almeno al 70%, passati con velate successive, cercando di non coprire completamente il patchwork di colori sottostanti perché saranno questi ultimi che doneranno in trasparenza le tante (diversamente dal postshding classico) variazioni tonali in trasparenza.
Questa fase è chiamata "blending", cioè "mescolanza".
Purtroppo non c’è un metodo ma sarà solo l’esperienza a dirvi quando fermarsi.
Ovviamente, trattandosi di più colori, il modello dovrà essere mascherato perfettamente in successione per evitare miscugli indesiderati.




Laboriosa è stata anche la verniciatura delle pale dell’elica; ho dato una base marrone scuro opaco Tamiya (Xf52), poi ho "salato" le superfici ed, in successione, ho dato varie tonalità scure prima di dare il loro colore vero e proprio "Black green XF27 Tamiya".
Questo donerà un bell’effetto misto di usura/ossidazione.








Per i fumi di scarico ho dato più mani iperdiluite di marrone scuro e poi, ugualmente, più mani di nero opaco al centro della strisciata marrone.
Mi raccomando: usate colori diluiti a livello di acqua sporca in questa fase anche se saranno necessarie anche 10 passate successive. La stessa cosa vale per le ruote.


Messerschmitt Bf 109 K4 © Massimo De Luca


Mano di lucido, decals, e "olio", nel mio caso Bruno Van Dyke scuro.
Ho anche usato "olio bianco titanio" puro steso direttamente sulle superfici battute dalla luce, mentre sull’RLM76 della "pancia" ho bagnato alcune zone con colore ad olio scuro e acquaragia per ottenere un effetto filtro in vari pannelli.






Finito!!!!


















Conclusioni
Devo dire che questa volta il modello "risponde" meglio, dal punto di vista fotografico, alla luce solare ed ecco perché la maggior parte delle foto le ho fatte "outdoor".
In questo modo si apprezzano meglio le variazioni tonali specie nelle zone superiori ed inferiori.






Cari amici questo è il risultato, frutto di una serie di sessioni di verniciatura davvero molto lunghe!
Il tutto però mi soddisfa davvero.
Spero di essere riuscito nel mio intento e, un po’ come un "modellista poeta", quello cui aspiro essere da sempre, spero, con questo modello, di evocare le sensazioni della drammaticità di quei tempi.
Ammetto che questo mio modo di intendere il modellismo genera molte discussioni sul forum dove sono iscritto "Modeling Time", sia a favore che contro perché, a volte, l’interpretazione e la forzatura visiva si scontrano con la fedeltà storica. D’altronde questo è il mio modo di concepire quest’hobby.

Ovviamente attendo di conoscere anche i Vs pareri ed esperienze amici di "kitshow".
Saluti a tutti




Commento di Gianni [03/03/2018]:
Bellissmo questo BF 109, sono contento che tu abbia spiegato questa tecnica gia in parte descritta con il tuo mitico F14, anche io ho un BF Eduard in 1/32 e questa descrizione mi sarà di molto aiuto, proverò anche io a seguirla con attenzione.
Mi ripeto nuovamente... è un capolavoro, capisco quando dici che susciti molte discussioni ma anche io mi sento a mio modo un modellista poeta non troppo fedele alla storia e spesso mi lascio distrarre dal senso del bello... in poche parole se mi piace mi basta così.
Gianni

Commento di giampaolo bianchi [03/03/2018]:
CARO MASSIMO LAVORO STUPENDO PER QUANTO RIGUARDA LIVREA E PANNELLATURA, NE STO FACENDO UNO DESERTICO IN 1/48 MA FARO' TESORO DELLA TUA ESPERIENZA.
COMPLIMENTI.
GIAMPAOLO

Commento di michelangelo galli [03/03/2018]:
Una sola parola.....SPETTACOLARE!

Commento di Riccardo Casati [03/03/2018]:
Massimo io nn sono un aeroplanaro ma secondo me hai fatto un lavoro spettacolare!!! ..veramente bravo .. Ciao un abbraccio Riccardo

Commento di Angelo Battistelli [04/03/2018]:
Ciao Massimo hai fatto un bellissimo lavoro ma ci sono due cose che dovevi aggiungere al kit: le luci di navigazione alle estremità alari e le due maniglie a scomparsa poste sopra al pannello situato tra il cofano motore e il parabrezza.

Ciao

Commento di Roberto [04/03/2018]:
molto bello, complimenti.

Commento di Dino Dall'Asta [04/03/2018]:
E bravo Massimo,
una perfetta realizzazione...complimenti !!
Dino

Commento di Lauro Bonfà [04/03/2018]:
Mi accodo ai Complimenti degli Amici, bellissimo lavoro, molto interessante il report sulle tecniche da te usate. L'effetto finale e notevole con un realismo eccellente.

Commento di ezio bottasini [05/03/2018]:
Ciao Max, stupendo, a me poi il 109 piace tantissimo, verniciatura superlativa, realizzazione di altissimo livello... le luci di posizione le puoi sempre aggiungere anche ora... per il resto manca solo l'ambientazione.
BELLISSIMO, anche se sei un jettofilo, ti superi anche con i caccia della IIWW.
Al prossimo Ezio

Commento di Enrico Calanchini [05/03/2018]:
Posso solo congratularmi per la resa ottima, non facile da ottenere per le dimensioni a rischio giocattolo. per il resto nulla da eccepire all'infuori dei dettagli di svista già citati.
Bravo come sempre anche con l'elica.

Ciao Enrico

Commento di Massimo M. De Luca [05/03/2018]:
Ciao a tutti ragazzi, sono davvero contento innanzitutto dei riscontri positivi ma anche, soprattutto, per l'interesse suscitato dalle tecniche utilizzate. Queste dilatano ulteriormente i tempi (già normalmente biblici per me) di verniciatura, però, alla fine, la curiosità di vedere l'effetto finale rende il tutto molto divertente.
Le luci di posizione.. ahia... è vero!!! Le avevo mascherate ma poi, una volta tolte, ho dovuto dare dei ritocchi e mi sono dimenticato di rimascherarle.... un po' d'alcol è tutto e rientrato. Ringrazio davvero tutti anche per avermi fatto notare le manchevolezze. Che dire: intanto torno alla 1/72, poi magari penso pure a qualche 1/32 elicaro.
Massimo "pitchup"

Commento di giovenco giuseppe [07/03/2018]:
...... ahhh!!! manca il pilota che scende o che sale .... ahhhh!!! ... per il resto .... da manuale - questo prodigio dell'ingegneria tedesca l'hai veramente confezionato ad oc! ... è proprio l'aereo che incanta ( non per niente ha una spirale sull'umbone dell'elica ) - bravo Massimo - Giuseppe



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