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Kit Academy, scala 1/72
Quante volte vi sarà capitato di trovarvi per le mani un kit, il quale, era si il soggetto che volavate, ma non era però IL kit che speravate?? La mia avventura è partita quando ho acquistato on line un F15 della Hasegawa. Visto... cliccato... pagato... Qualche giorno dopo però mi arriva una mail di scuse dal venditore nella quale mi avvertiva che, per un errore di aggiornamento del catalogo, il kit Hasegawa non era disponibile. Alla fine, ho necessariamente "virato" verso altri soggetti per raggiungere la somma pagata con ancora tante scuse da parte del rivenditore, ovviamente dispiaciuto (pure io)... vabbè capita.
All’arrivo del pacco ecco che si, spunta un kit di F15, solo che è Academy purtroppo! Ora, il kit Academy lo conoscevo come strettissimo parente di quello Italeri e simile anche al vecchio ESCI (prova fatta, la scomposizione è differente ma, alcuni pezzi sono intercambiabili e, difatti, il radome ed il serbatoio sono ESCI... alla fine però il kit ESCI mi è sembrato meglio rifinito).
I kit Academy più recenti, in genere, sono ottimi (vedi F18 ed F16) mentre a volte sono anche cloni Hasegawa (vedi A-10), in questo caso, invece, abbiamo un kit di F15 davvero molto povero il quale, fatte le prove a secco, invoglia davvero poco al montaggio.
Il kit è quindi finito per anni nello scaffale dei "kitchenonfaròmai".
"Improvvisamente l’estate scorsa..."
Come dice il titolo, spudoratamente da me utilizzato, l’estate scorsa, per qualche irrazionale motivo (il caldo?), mi viene voglia di fare un "Eagle" e mi sono ricordato di quella scatola Academy dormiente nello scaffale.
Per iniziarlo ho dovuto davvero iniziare un lungo (fate conto i lavori sono cominciati a Gennaio dell’anno dopo) training "automotivazionale", fatto di full immersion di foto e filmati "Youtube" di Eagle.
Alla fine mi sono detto: "se lo fai deve essere qualcosa di sperimentale così almeno impari qualcosa. Se poi non riesce, volerà via nel bidone della plastica senza troppi patemi.
Ecco dunque l’ideona: il mio F15 sarebbe stato quasi "tutto aperto"!!! Perché questa scelta??? Per vari motivi: il primo è che il kit è molto basico quindi si partirebbe già svantaggiati confrontato con altri modelli più performanti. Di qui la necessità di dare uno spunto di interesse in più nonché riuscire a mascherare molti difetti.
Da alcune foto ho visto che gli Eagle in manutenzione di linea, cioè quella fatta dai "crews" sulle linee di volo tra una missione e l’altra, hanno spesso i pannelli avionici aperti, coperture antifod sugli ugelli e nelle prese d’aria, coperture varie poste sulle griglie di aereazione. La cosa interessante è che queste coperture sono di colore rosso, quindi, spiccanti molto rispetto al grigio della livrea.
Si comincia allora!!! Prima cosa ho segato via il vano avionica dietro al sedile che è davvero misero rispetto al reale ricostruendo il tutto con plasticard, listelli e cavetti (non perdeteci troppo tempo però perché rimarrà parzialmente coperto dalla struttura del cockpit). Poi si passa al cockpit.
Il "sedile" del kit buttatelo pure via e procuratevi un tipo ACES da qualche altra scatola, o aftermarket. Io l’ho recuperato da un F16 Revell.
Poi ho cominciato i tagli dei pannelli lungo il troncone anteriore di fusoliera partendo dal radome. Questi li ho fatti, foto alla mano, mediante passate successive di incisore e taglierino.
E’ un lavoro di pazienza e calma altrimenti si rischia di rompere tutto (ecco spiegato il motivo per il quale ho usato questo kit... se era un Hase, un revell o un GWH col ca...volo che lo facevo!!!).
Una volta segati via i pezzi si ricostruiscono i vani interni dell’avionica sempre usando plasticard.
A questo punto è cominciata la fase tediosa del montaggio, fatta di stuccature e lisciature a iosa, una vera salita al calvario. Prese d’aria, radome e ugelli hanno incastri da incubo; in certi casi non ci sono neanche spine di riscontro (l’incollaggio del il radome, in particolare, è una lotteria per individuare la posizione corretta per l’incollaggio).
Le prese d’aria e gli ugelli, a seconda di come li montate, lasciano scalini o buchi: a voi la scelta su cosa preferite intervenire. In particolare avevo tale un dislivello tra una presa d’aria e la fusoliera che ho dovuto usa la carta 280(!) per ripianarlo!!! Per gli ugelli me ne sono fregato tanto li avrei ricoperti con un telo tanto sono brutti (e con un fittaggio da incubo).
Alla fine, dopo raspature, reincisioni e continui ripensamenti, mi sono ritrovato con qualcosa che, malgrado tutto, somigliava ad un "Eagle" e la cosa mi ha rincuorato davvero!
Una volta finita tutta la parte truce passiamo a cose più soft colorando i vani di quel celestinoverdognolo particolare e poi procediamo con le scatole dell’avionica fatte di spezzoni ti listelli Evergreen e altro (qui, col senno di poi, ho fatto uno sbaglio: avrei dovuto fare subito nelle scatole dei fori di invito per infilarvi dei cavi ma non ci ho pensato).
Alla fine si colora e si maschera il tutto per la successiva verniciatura.
Successivamente ho provveduto a ricostruire i pannelli aperti con l’ alluminio di una lattina (rinforzati con una struttura di plasticard finissimo) e poi a rifare i dettagli interni.
Ci sono stati tanti altri lavori (cockpit, sedile, struttura, reincisioni, carrelli) ma, francamente, non è che me li ricordi tutti.
Colori
I colori dell’ Eagle, nel periodo cui si riferisce il modello, sono i famosissimi Light ghost grey Fs 36375 e Dark ghost grey FS36320 primo esempio su un velivolo di vernici cangianti a seconda della quantità di ultravioletti che li colpisce. Ecco perché a seconda della luce un F15 può apparire più celestino o più grigio.
Prima però ho fatto il solito lavoro di pathwork/preshading. Poi mi sono affidato ai Gunze h307 e h308.
Il problema è che una volta stesi, questi colori, non contrastavano tra loro ed il mio F15 appariva tristemente monocolore!!! Per fortuna non avevo tolto le mascherature e allora ho "pompato" con un po’ di blu il Dark Grey Fs36320 e le cose sono migliorate a livello visivo.
Ho dato anche qualche tocco, qua e la, di "clear blu Tamiya" in maniera random in alcune zone per creare dei contrasti e spezzare l’uniformità. Poi trasparenti e lavaggi in bruno Van Dyke (per gusto personale mi piace usare questa tonalità di lavaggio, più "calda" rispetto ad un grigio scuro, quindi, prendetelo solo come uno spunto).
Il Weathering in pratica è stato solo l’enfatizzare, ad aerografo, con colore NATO Black diluito al 95%, le ombre ed i volumi delle linee di struttura del modello, più calcato nelle zone di incernieratura dei flaps, alettoni e timoni.
Le decals sono un mix di vari fogli per avere un esemplare USAFE, operativo a Bitburg (Ex RFT), nella prima metà degli anni ’80, caratterizzato dalle "stars" ancora colorate all’epoca ( i più attenti noteranno nella foto in basso che non sarebbero nemmeno tanto giuste... Ma quelle giuste si sono, ahimè, disintegrate e non ne avevo altre simili!!!).
Fatto questo poi ho fatto un dioramino, una basetta semplice con due crews intenti a preparare il velivolo per la prossima missione.
A modello finito ho tirato davvero un sospiro di sollievo anche se alcuni particolari, come i frames rossi del tettuccio, mi fanno venir voglia davvero di rimetterci mano in futuro per correggere delle linee non perfettamente profilate.
Tolto questo però sono abbastanza contento del risultato, anzi già penso, al prossimo Eagle che però sarà di operatore ma, soprattutto, di marca diversa!
Ringrazio sempre gli amici di "Modeling Time" per i sempre ottimi consigli e incoraggiamenti in corso d’opera.
Saluti.
Molto bello e anche un gran lavoro, nonostante il kit di partenza...!!
Un caro saluto.
Marco.
A tutti buone vacanze !!!
CARO MASSIMO UN LAVORONE CO0NSIDEATA LA PARTENZA CON HANDICAP.. MA I MAESTRI SI VEDONO IN QUESTE SITUAZIONI.. BELLISSIMA REALIZZAZIONE ANCHE CONSIDERANDO LA SCALA.
COMPLIMENTONI
GIAMPAOLO
Ciao Massimo, conosco perfettamente il kit mesi e mesi fa quando feci il mio, quello in volo, mi dicesti che anche te prima o poi lo avresti fatto.
Mi sono perso il lavoro finito su Modeling Time ma poco male, lo vedo qui si Kitshow... farti i complimenti sarebbe riduttivo... prprio perchè conosco il kit devo dirti che hai fatto miracoli, i pannelli aperti per me sarebbe stata una sfida da suicidio, te invece sei riuscito perfettamente a dare vita ad un kit morto, mi piace tutto, quanti elementi che si vedono e non erano presenti nel kit quindi tutta opera tua.
Anche a me aspetta un F15 K slam della Academy in 1/48 e guardando le spure sembra un bel kit.
Ancora i complimenti per questo super super lavoro
Gianni
GRANDE MASSIMO, sempre lavori superlativi che non ci si stanca di ammirare; visto il risultato finale valeva la pena usare un Accademy.
GRANDE.
Al prossimo
Ezio
Ciao Massimo, lo so ho già commentato, ma potrò commentare nuovamente no?
più guardo le foto e più rimango a bocca aperta.
Splendido
Gianni
Ciao a tutti.
Grazie davvero amici, sicuramente passerà un po' di tempo prima di riaprire qualche pannello dopo questo F15. Per fortuna che l'ho terminato prima dell'arrivo del caldo. Devo anche dire che a me l'F15 piace davvero tantissimo e almeno un altro paio, in vetrina, vorrei metterceli. Ora sto affrontando un elicottero per cambiare un po' genere e temi.
Un salutone, grazie a tutti e buona estate.
Massimo "Pitchup"
Bravo Massimo un bel lavoro, da vero modellista 👍👍👏👏👏👏
Max anche io prima o poi avrei voluto fare un elicottero, ho un black hawk della Italeri in 1/48 e mi sarebbe piaciuto, dopo aver visto qualche giorno fa molti video sui militari italiani in Afghanistan , rappresentarlo in quello scenario, ma tu sai se in commercio trovo dei parà o alpini in 1/48?
Gianni
Ciao Gianni.
il black hawk è una macchina che piace davvero tanto anche a me. Non ho capito però perché hai bisogno di parà o alpini italiani visto che le nostre FFAA non utilizzano tale mezzo? Inoltre in 1/48 è davvero difficile trovare soldatini in quanto è una scala prettamente aeronautica.
Massimo "Pitchup"
Ciao Massimo, mi è capitato di vedere diversi video su You Tube "Buongiorno Afghanistan" che tra l'altro ti consiglio di vedere dove spesso si vedono truppe italiane trasportate in elicottero.
al limite farò il diorama privo di figurini.