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Kit Italeri 1/72
Prologo alla scelta del soggetto
(ovvero, quando ho scoperto di essere io l’invecchiato!!!)
Diciamo subito che ho cominciato ad avvicinarmi al soggetto solo raggiunta un’età relativamente matura.
Infatti, per gran parte della mia vita modellistica, non sono mai stato un grande fan della Regia, anzi, ho sempre trovato l’argomento piuttosto noioso, magari per modellisti più attempati.
Poi un giorno ho trovato su una bancarella, per due soldi, una edizione originale Longanesi del libro "Gruppo Buscaglia" scritto da Martino Aichner.
Leggendolo mi sono però appassionato all’argomento e, di conseguenza, anche al velivolo usato in quelle azioni, cioè, il mitico SM79 "Sparviero" (ma a me piace di più il nomignolo di "gobbo maledetto").
Scopriamo il kit Italeri
Per tantissimo tempo l’unico kit esistente in 1/72 (non saprei di eventuali vacuform o improponibili kit artigianali) del Gobbo è stato il vecchio Airfix, kit con più di 50 anni sulle spalle, magari fedele nelle linee ma davvero basico come dettagli.
Le cose sono migliorate con l’uscita del kit Italeri, attesissimo all’epoca.
Ora, sicuramente gli espertissimi della macchina una volta aperto il kit, con il calibro e documentazione alla mano, hanno trovato tantissimi spunti di critica tanto che, addirittura, ho sentito molti preferire continuare a soffrire con il vecchio kit Airfix piuttosto che affrontare il Gobbo Italeri.
Capisco di entrare in un terreno minato e chiedo venia ai ferratissimi conoscitori del velivolo ma quelle che seguono sono personalissime considerazioni, magari un po’ superficiali, circa alcune mie impressioni e criticità rilevate durante il montaggio:
costolatura presente sulle due fusoliere troppo accentuata;
motori stellari molto semplificati;
inserire il trasparente è un terno al lotto con conseguenti dolori se bisogna raccordarlo meglio;
Il pezzo fornito per rappresentare la struttura tubolare visibile sotto la cappotta ribaltabile è davvero bruttino;
i riscontri di incollaggio delle ali alla fusoliera sono troppo fini;
il profilo della zona inferiore del motore centrale risulta troppo rastremato falsando un po’ la linea del velivolo;
NACA del motore centrale non rastremata verso il dietro.
Queste secondo me sono le manchevolezze principali, poi, magari, avrei auspicato una migliore ingegnerizzazione dello stampo che avrebbe sicuramente giovato nel montaggio.
Ad esempio sarebbe stato preferibile avere avuto la zona della vetratura e gobba in un unico pezzo trasparente (il kit Trumpeter 1/48 ad esempio adotta questa soluzione) il che avrebbe facilitato la stuccatura e scongiurato eventuali (ed aggiungo, inevitabili) problemi di fittaggio nell’ incastro del vetrino.
Per il resto personalmente non consiglierei questo kit ad un modellista alle prime armi.
Montaggio
Prima di tutto ho raspato dalle fusoliere le increspature davvero troppo evidenti (a sx prima e a dx dopo).
Gli interni del Gobbo sono molto caratteristici in quanto il velivolo è semplicemente una intricata struttura di tubi saldati tra loro ricoperti poi dalla struttura.
Nel kit tutto questo è rappresentato internamente semplicemente da plastica in rilievo.
Ovviamente una volta chiuso tutto non si vedrà praticamente nulla.
Devo però dire che, negli anni, ho visto tanti modellisti alle prese con questo modello ricostruirne da zero completamente gli interni e stranamente mi sembra quasi che tale manchevolezza sia diventata, paradossalmente, quasi un punto di forza di questo kit! Una sorta di sfida alla riproduzione del più piccolo particolare.
Personalmente ammetto che all’inizio pensavo che io non l’avrei mai fatto perché tanto, una volta chiuso, per l’appunto, "non si sarebbe visto nulla".
In realtà poi le cose sono andate diversamente e l’istinto del modellista ha prevalso, inizialmente ricostruendo solo la struttura superiore del cestello bombe ma, poi, ho continuato anche con il resto.
E la cosa più strana di tutto questo lavoro è che, alla fine, mi sono pure divertito ad affettare plasticard e listelli, è diventato quasi un antistress!!!!
Trattandosi poi di un aerosilurante veniva rimosso il complesso del cestello lanciabombe in quanto inutile ed al suo posto era aggiunto un serbatoio supplementare per aumentare l’autonomia (il pezzo proviene da un kit del DO17 della Airfix).
Per il colore degli interni ho fatto riferimento all’esemplare conservato a Vigna di valle che presenta la parte anteriore in verde anticorrosione e la stiva in grigio medio.
Inutile dire che chiudendo le semifusoliere tutto il lavoro fatto è sparito nel buio e nell’oblio, ma va bene anche così, la vita del modellista riserva anche questi piccoli drammi esistenziali.
Fatto questo ho chiuso tutto, ho poi "primerizzato", cominciando quindi a pensare ai colori di guerra.
La scelta è stata un po’ tribolata per vari motivi, tra i quali, la discordanza delle varie fonti sugli schemi mimetici (non tanto per i colori quanto per l’andamento delle chiazze) e quindi mi sono indirizzato verso un esemplare Verde Oliva Scuro (Gunze RLM70).
All’apparenza è uno schema semplice da "una botta e via" ma, in realtà, vedendo le forme squadrate del velivolo avevo in mente un approccio pittorico più artistico e magari più usato dai "carrarmatari" quale è la modulazione del colore.
Ho iniziato subito verniciando e mascherando la fascia bianca di fusoliera seguendo poi con un patchwork di vari colori come preshading inferiormente e superiormente:
Poi ho raccordato tutto con i colori Verde oliva sopra e grigio azzurro sotto spruzzati in più velature e diluitissimi.
Nelle foto di seguito vedete l’effetto modulato nei toni del verde sulla fusoliera, ottenuto spruzzando diversi toni di verde sui lati della fusoliera e seguendo alcuni pannelli, il tutto aiutandomi con mascherine.
Dopo è seguito un robusto uso di filtri ad olio, e lavaggi per accentuare l’effetto di invecchiamento generale.
Aggiungiamo le decals e poi cominciamo con il delirio dei caratteristici "tiranti" del velivolo, quindi mano leggera ed il caro vecchio sprue stirato, alla vecchia maniera!
Il lavoro è quindi concluso!
Classica foto di confronto modello/vero.. più o meno ci somiglia spero!
Archiviamo anche questo modello e, non vi nascondo, anche con un certo orgoglio perché non pensavo davvero che l’avrei portato a termine.
Tenete conto che il kit l’avrò acquistato nel 2008, o giù di li, e da allora è rimasto nello scaffale.
Poi però l’ispirazione giusta è arrivata ed allora mi sono deciso, ed anzi, mi sono pure divertito cosa che nel nostro hobby non è mai scontata.
Come sempre un ringraziamento agli amici del forum "Modeling Time" per i consigli e critiche.
Per gli amici e lettori di Kitshow spero che il modello vi piaccia e non mancate di farmi notare se ho toppato qualcosa... hai visto mai che il futuro non me ne riservi un altro... magari mimetico questa volta??!!!
Ottima realizzazione... complimentissimi
Appena troverò un po d'ispirazione vorrei realizzarlo anch'io giusto per onorare un mio carissimo zio che durante la seconda guerra mondiale era un pilota di SM 79... e che purtroppo ha perso la vita nel corso di una incursione su Malta.... prima o dopo lo farò.
E bravo Massimo... te la sei cavata alla grande... ieri ne ho finito un altro, cioè il 4° poco più che da scatola (l'ho finito in 5 giorni).
Diciamo che girano voci molto confuse sui difetti del kit Italeri.
Le più macroscopiche sono la telatura di fusoliera, rappresentata come in volo cioè risucchiata, e le pannellature dei longheroni alari, che non esistono manco nelle favole, su un’ala in legno ricoperta di tela incollata e verniciata, le pannellature la hanno copiate dal disegno di Brioschi su ali D'Italia, però Brioschi le rappresenta con un tratto finissimo, quasi a dire che esistono ma non si vedono.
Le nache... allora, sicuro la centrale è più lunga posteriormente delle altre 2, in scala 1 mm da aggiungere posteriormente... non rastrema dietro ma ha un andamento leggermente conico verso l'avanzo.
Le altre 2 molte rastremano dietro, altre sono perfettamente rettilinee (questo si può vedere in moltissime foto dove il 79 è ripreso di profilo) altro problema è che sono piazzate troppo avanti, la parte verso la fusoliera dovrebbe arrivare a toccare l'ala.
In ogni caso una volta tolta la centinatura eccessiva in fusoliera e tolte le pannellature alari, Italeri da una degna rappresentazione del Savoia Marchetti
Rinnovo i miei complimenti per il bel modello realizzato, BRAVO
Ciao a tutti
grazie ragazzi. In merito alle 3 NACA, e alle loro rastremature, chiedo scusa perchè sono andato a memoria la quale, purtroppo, mi ha fatto ricordare male, ma per fortuna Valter se ne accorto.
Grazie anche ad Emanuele che spero possa completare il suo '79 in memoria ed in onore di suo zio.
Massimo
Un modello lontano dal mio genere ma di cui non posso non apprezzare il gran lavoro di dettaglio e colorazione. Per riprendere la tua frase di apertura direi, se questi sono i risultati: meglio tardi che mai.
Saluti cari
Enrico
OTTIMO lavoro !
Bravo Massimo.
Ciao Massimo, hai fatto un bel lavoro. Bella e convincente la colorazione monocromatica oltre al lavoro degli interni. Al prossimo.
Angelo
Interni ed esterni lavorati ad arte, ottimo risultato in toto, complimenti!
Ciao Enrico
Caro Massimo, il 79 insieme al 104, stanno nel mio cuore in quanto per ragioni pur diverse ricordano mio papà che mi ha avvicinato al mondo aeronautico e me lo ha fatto amare. Del tuo splendido lavoro che dire, se non ripetersi... bellissimo degno di un ottimo modellista quale tu sei.
Ancora complimenti e grazie di avermi fatto tornare tanti ricordi in mente.
Al prossimo. Ezio
Ciao Ezio
grazie a te e a tutti ancora.... e buone vacanze!
Massimo