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Il 1950 vede la nascita del Campionato Mondiale Piloti di Formula Uno, e nel biennio 1952-1953 Alberto Ascari si aggiudica l’alloro iridato al volante della Ferrari 500, così denominata per essere spinta da un motore a quattro cilindri
di 500cc.
La vettura del 1952 era caratterizzata dallo scarico libero, mentre l’anno successivo venne dotata di un tubo di scarico lungo.
Ferrari 500 - Gran Bretagna 1952
Ferrari 500 - Gran Bretagna 1953
Per queste due vetture ho optato per il kit Starter, il quale è composto da una scocca in resina con un foglio di fotoincisioni per realizzare i quattro triangoli delle sospensioni.
Questo kit permette di realizzare la versione del 1953 che ho realizzato da scatola.
La vettura del 1952 aveva quattro piccoli tubi di scarico paralleli che arrivavano a filo della carrozzeria; questi sono stati realizzati con dei pezzi di sprue in metallo bianco adeguatamente sagomato mentre la parte in eccesso dell’apertura dello scarico è stata chiusa tramite un pezzettino di plasticard adeguatamente sagomato.
Su entrambe le vetture poi ho utilizzato il supporto del parabrezza fotoinciso acquistato a parte in quanto nel kit originario è presente solo un piccolo pezzetto di acetato per il parabrezza.
Alla fine del 1955 Enzo Ferrari ricevette in dono dalla Lancia le monoposto D50 perché la casa di Chiasso aveva deciso di ritirarsi dalle competizioni.
E l’anno seguente questa vettura nelle mani di Juan Manuel Fangio regalò alla casa modenese il terzo alloro iridato.
Ferrari D50 - Gran Bretagna 1956
Per questo modello ho utilizzato il kit in metallo bianco della Classic Cars.
Il modello si presenta ben fatto nello stampo, con l’unico difetto di avere le ruote a raggi in metallo bianco che ho prontamente sostituito con un set a raggi fotoincisi.
Anche il supporto del parabrezza è in metallo bianco ma è totalmente diverso da quello reale per cui anche in questo caso ho optato per uno fotoinciso acquistato a parte.
Come ultima cosa ho aggiunto i due ganci fermacofano in fotoincisione.
Nel 1958 fu Mike Hawthorn al volante della 246, spinta da un motore a 6 cilindri di 2400cc, a regalare alla squadra di Maranello il quarto titolo iridato.
Questa vettura sarà anche l’ultima monoposto con il motore anteriore a fregiarsi del titolo iridato.
Ferrari 246 - Francia 1958
Il kit è della Starter, in resina con le sospensioni in fotoincisione.
Il modello è assemblato praticamente da scatola.
Il 1961 vide l’affermazione di Phil Hill con la 156 (motore a 6 cilindri di 1500cc).
Questa vettura, inoltre, permise alla scuderia italiana di imporsi per la prima volta nella Coppa Costruttori, un vero e proprio Campionato Mondiale Marche istituito nel 1958.
Ferrari 156 - Belgio 1961
Il kit di partenza è quello in resina della Starter, con le sospensioni in fotoincisione.
La scocca è in un unico pezzo con la parte inferiore del motore in vista.
La versione che ho scelto di riprodurre è quella schierata nel vittorioso GP del Belgio che presenta una parziale copertura su entrambi i lati del motore.
La prima operazione effettuata sul modello è stata quella di rimuovere la parte verticale del motore compresa tra gli scarichi ed il cofano posteriore.
Ho poi realizzato
le due coperture con un rettangolo di plasticard.
L’ultima operazione, decisamente la più complessa, è stata l’autocostruzione delle due prese d’aria da applicare sopra la copertura.
Come prima cosa ho realizzato la presa d’aria sagomando opportunamente un pezzo di resina di recupero.
Poi con la tecnica del vacuform ho ottenuto le due prese d’aria utilizzando un foglio di acetato trasparente.
Nel 1964 fu la volta del “Figlio del Vento” John Surtees al volante della 158 (motore a 8 cilindri di 1500cc), e la particolarità di questa vettura fu che nelle ultime due gare della stagione fu schierata con la livrea bianco-azzurra del team NART perché Enzo Ferrari rinunciò alla licenza italiana per protesta nei confronti della Federazione Italiana rea di non averlo appoggiato presso la Federazione Internazionale per l’omologazione della nuova berlinetta 250 GT (questa vettura fu omologata come prototipo e non come berlinetta, così Ferrari non poté utilizzarla per disputare il Campionato Mondiale Marche che in quegli anni era riservato alle berlinette Gran Turismo).
Ferrari 158 - Germania 1968
Ferrari 158 - Messico 1968
Il kit prescelto è stato quello della Scale Racing Cars in metallo bianco.
Il modello presenta il parabrezza e la copertura del motore come due parti separate e questo permette di realizzare un modello apribile.
Il foglio decal consente di realizzare sia la classica vettura rossa, sia quella della NART.
Il modello si assembla abbastanza facilmente ed il fatto di avere le due parti separate facilita notevolmente la colorazione per la versione NART, in quanto la vasca dell’abitacolo andrà verniciata in blu mentre il parabrezza è bianco (per la banda blu è fornita una decal) mentre la copertura motore è bianca tranne i due lembi inferiori che sono dello stesso colore della vasca abitacolo.