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Ilyushin Il-2 Šturmovik "Il carro armato volante"

Marco Vergani

L'Ilyushin Il-2 Šturmovik, o Shturmovik, era un monomotore da attacco al suolo ad ala bassa progettato dall'OKB 39 diretto da Sergej Vladimirovic Ilyušin e sviluppato in Unione Sovietica negli anni quaranta.
Impiegato principalmente durante la seconda guerra mondiale dalla Sovetskie Voenno-vozdušnye Sily (VVS), l'aeronautica militare dell'Unione Sovietica, venne prodotto in oltre 36.000 esemplari rimanendo operativo anche dopo la fine del conflitto, sia in URSS che in alcune forze aeree filosovietiche.
Questo ne fa probabilmente il velivolo bellico più prodotto della storia (tra il 1941 e il 1955).
è considerato il migliore aereo da attacco al suolo dell'intero conflitto e secondo gli storici sovietici, nessun altro aereo giocò un ruolo così determinante durante la Seconda Guerra mondiale.




Sviluppo
Questa macchina venne ideata a seguito di una specifica del 1938 per sostituire gli obsoleti aerei dell'epoca dedicati all'appoggio tattico della VV-S, quali i Polikarpov R-Z.
Molti gli uffici di progettazione coinvolti, tra cui quello di Sergej Vladimirovic Ilyušin.
Il velivolo che avrebbe preso servizio nel 1941 ebbe un iter progettuale piuttosto curioso.
Infatti, se il velivolo originale aveva l'abitacolo biposto per garantire un'adeguata difesa, la potenza del motore non rendeva possibile raggiungere le prestazioni richieste, e l'aereo divenne quindi monoposto per ridurre la mole complessiva migliorando le doti di sopravvivenza grazie alle prestazioni.
La macchina era nel suo complesso molto ben progettata, con una corazzatura per il pilota e il motore che solo nel modello monoposto originario ammontava a ben 600 chili, costituenti una struttura a "vasca".
Uno dei motivi del successo era il fatto che questa vera e propria armatura non veniva semplicemente "appoggiata" alla fusoliera, ma ne era parte integrante, rendendo possibile una protezione più efficace e completa, con spessori tra i 4 e i 12 mm.
La fusoliera era costituita da spessi pannelli di duralluminio da 5 mm, che "placcavano" la macchina in maniera tale da renderla difficilmente perforabile da colpi di piccolo calibro.
L'ala era invece in gran parte realizzata in legno.
L'armamento era costituito da bombe e mitragliere di vario calibro, con i primi esemplari aventi 2 cannoni da 20 mm ShVAK, ottimi per impiego generale ma non molto indicati per il ruolo anticarro, dato il calibro insufficiente.
Erano disponibili anche 2 mitragliatrici calibro 7,62 mm.
I razzi aria-terra RS-82 potevano essere impiegati grazie a rotaie poste sotto le ali, in alternativa a 500-600 chili di bombe tra i 2 e i 100 kg di peso unitario.




Impiego operativo
Essendo impiegati su tutto il Fronte, gli Il-2 inflissero molti danni ma subirono anche molte perdite.
Erano le vittime preferite dagli assi tedeschi, ma il loro abbattimento non era mai facile, specie con i Messerschmitt Bf 109 appena sufficientemente armati e pertanto in questo il Focke-Wulf Fw 190 era migliore.
Gli Šturmovik distrussero un gran numero di obiettivi al suolo, causando continue perdite all'esercito tedesco in ogni settore, dai soldati alle colonne corazzate.
I suoi successi spinsero i tedeschi a imitarne il concetto con i "cacciacarri volanti" Ju-87G e Hs-129, aerei dotati di potenti cannoni anticarro da 37 e 50 millimetri.
Tuttavia le limitazioni tecniche del primo e la difficoltà di costruzione del secondo non permisero a quest’ultimi di riuscire nei loro compiti con lo stesso successo degli Sturmovik.
L'aereo venne non casualmente soprannominato "il carro armato volante" dai sovietici, "morte nera" oppure "carpentiere" dai tedeschi.


Dati tecnici del Il-2
Costruttore: aziende statali sovietiche
Impiego bellico: aereo da attacco al suolo
Equipaggio: 2 persone
Esemplari costruiti: 36.183
Lunghezza: m. 11,6
Altezza: m. 3,40
Apertura alare : m. 14,70
Motori: un Mikulin AM-38F – raffreddato a liquido
potenza: 1720 CV di potenza
Velocità max: 372 km/h con carico esterno
452 km/h senza carico esterno
Autonomina: da 720 Km
Tangenza: m 5.500
Armamento difensivo: 2 mitragliatrici ShKAS da 7,62 e una Berezin UB da 12,7;
2 cannoni Volkov-Yartsev VYa-23 da 23 mm.;
bombe per 500/600 kg
4 razzi RBS-82 oppure 4 RS-132




Il kit
La qualità dello stampaggio è eccezionale!!
Il dettaglio delle superfici è uno fra le migliori che io abbia visto nella scala 1/48, in particolare le linee dei vari pannelli di ispezione sono finemente incise, come pure le linee in rilievo delle cerniere di apertura dei portelli stessi.
Tamiya ha incluso anche una semplice forma di blocco motore che aggiunge rigidità strutturale alla fusoliera nella sua parte anteriore.
Il dettaglio è eccellente in tutto.
La cabina di guida è dotata di un pannello strumenti con quadranti in decalcomania, una serie di quadranti separati, manopole varie ed una consolle laterale, mentre il sedile del pilota è finemente stampato.
Il mix-fusoliera/serbatoio del carburante è stato diviso orizzontalmente, e non verticalmente, in modo che l’eventuale levigatura che si rende necessaria è molto meno visibile e facilitata.
Le parti trasparenti che riproducono il tettuccio sono chiare, sottili e prive di distorsioni, e sono fornite per la configurazione chiusa oppure aperta.
La copertura aperta fornisce una singola parte che abilmente rappresenta la sezione scorrevole sopra la parte superiore della sezione centrale.
Nel kit sono inclusi:

  1. un foglio mask per le parti trasparenti del tettuccio;
  2. due fogli decal ( strumenti pannello pilota e marking aerei );
  3. cinque alberi di stampate in plastica color grigio chiaro;
  4. una stampata di trasparenti per il tettuccio;
  5. un libretto per istruzioni di facile intuizione con tre disegni per i tre marking (peccato solo che non sia a colori);
Le decals incluse, molto belle, sono per tre esemplari, e precisamente:
  1. 16° VA – Berlino aprile 1945;
  2. 566° ShAP – Leningrado 1944;
  3. 6° Gv OShAP




Il montaggio
Avevo visto sul sito del negozio di modellismo di Monza, dove di solito acquisto materiali e modelli, il kit e mi aveva incuriosito. Pertanto avevo fatto delle ricerche sul web ed avevo appurato che era un kit nuovissimo ( estate 2012 ), molto ben fatto sia nel dettaglio degli stampi e... tutto il resto.
Ne avevo parlato con il mio amico e modellista Ezio, che abita ad Arcore (MB) ad una decina di chilometri dal mio paesello, concordando anche di vederci durante le feste natalizie.
Quest’ultimo si è presentato con un pacchetto regalo, ben incartato, contenente il kit dello Šturmovik.
Che dire... grazie di cuore caro Ezio !!!
Ho iniziato la costruzione, come al solito, dalla cabina di pilotaggio. Il livello di dettaglio del pozzetto dell’Il-2 della Tamiya è molto buono... ho voluto solamente migliorarlo ulteriormente, dettagliando anche un po’ l’esterno... e pertanto ho acquistato questi articoli:

  1. Fotoincisioni Eduard EDU-49607 per interni abitacolo ed esterni;
  2. Dettaglio in resina Quickboost QBT-48478 scarichi motori;
  3. foglio mask della Eduard art. EDU-EX360 ( da usare nella parte interna dei trasparenti).

Devo anticipare che per quanto riguarda i velivoli russi della seconda guerra mondiale, le mie conoscenze sono scarse, anzi inesistenti.
Ho dovuto documentarmi non poco per la scelta dei colori da usare, sia per quanto riguarda l’interno dell’abitacolo che l’intero camouflage.
Dopo una “estenuante” ricerca sul web ho trovato un articolo, in inglese, di un modellista che descriveva la costruzione dello Šturmovik, consigliando anche i colori da usare!!
Affidandomi a questo articolo, ho deciso i colori Tamiya più rispondenti alla descrizione citata... sperando di avere fatto la cosa giusta!!
Come al solito ho iniziato dall’abitacolo colorandolo interamente, pareti laterali, pavimento, consolle ecc., in RLM02 grey, usando l’acrilico della Lifecolor UA 071, mentre il cruscotto del pilota è stato dipinto in nero opaco e poi usate le fotoincisioni della Eduard.
Ho usato questa tonalità in quanto il colore degli interni dei velivoli russi assomigliava molto al RLM 02, solo leggermente più chiaro.
Anche la postazione posteriore del mitragliere, gli interni dei pozzetti del carrello principale e del ruotino di coda sono stati dipinti usando lo stesso colore.
Ho poi seguito dei “lavaggi” in modo da far risaltare le strumentazioni stesse nonché le nervature dei pozzetti con del marrone opaco molto diluiti, al fine di dare a tutto l’interno dell’abitacolo stesso un aspetto vissuto Le gambe di forza dei carrelli stessi sono stai invece dipinti in alluminio Infine con la tecnica del Dry Brush (pennello asciutto) ho evidenziato le parti più sporgenti con l’alluminio.




Colorazione e camouflage
Ho deciso di rappresentare l’Il-2 del 566° ShAP - Leningrado 1944.
Il camouflage era rappresentato in queste tonalità di colori:

  • superfici inferiori in russian light blue.
  • superfici superiori in bande serpeggianti e sfumate, in tre toni e precisamente:
    1. dark grey;
    2. topside olive green;
    3. earth brown.

Ho deciso di operare in questo modo:
Prima di tutto ho spruzzato sull’intero modello il primer grigio fine Tamiya e poi ho colorato la parte inferiore dello stesso con lo spray Tamiya AS5.
Una volta ben asciutto ho mascherato la parte inferiore del modello con nastro adesivo di carta, poi ho colorato tutta la parte superiore in marrone, usando lo spray Tamiya AS 22, in quanto era la tonalità più chiara delle tre; ha avuto il mio “bel daffare” a mascherare poi il modello per dipingerlo nei due toni rimasti sopra citati, usando come mascheratura le bande originali del modello preso in esame, fotocopiate dal libretto ed ingrandite del doppio.
Una volta ritagliate sono state applicate sul modello usando le “facciate” incollanti del nastro di carta il nastro adesivo.
Questa operazione è stata eseguita per l’olive green ( Tamiya AS14 ) e il dark grey ( Tamiya TS4), creando così dei bordi perfettamente sfumati tra loro.
Dopo il posizionamento delle decals e di tutti gli stencil, ho dato al modello un aspetto vissuto, cercando anche di rendere la vernice usurata e sbiadita passando sulla parte superiore di tutto il modello del bianco opaco molto diluito, e anche deteriorata soprattutto nelle zone di maggior utilizzo dei meccanici e piloti ( pannelli di ispezione, zona intorno al tettuccio, ecc.).
Ho anche messo in evidenza le linee delle pannellature, ripassando le stesse con del nero opaco un pochino fluido, usando un pennellino 00, per poi sigillare il tutto con spray opaco trasparente.
E’ doverosa una piccola precisazione: il mirino posto davanti all’abitacolo è stato “cannibalizzato” in quanto andato perso durante le fasi di costruzione del modello... i Santi del Paradiso non me ne vogliano!!!
Considerata la sua forma originale difficile da “clonare” è stato, purtroppo, molto approssimativamente ricreato con filo metallico ricoperto con stucco !!




Conclusioni
A mio parere, il kit Tamiya in 1/48 dello Ilyushin Il-2 è senz’altro il miglior kit dello Shturmovik disponibile in qualsiasi scala.
Il modello si costruisce praticamente “ da solo” considerato la facilità del suo montaggio... è vero che il costo, vista la situazione economica non molto felice che stiamo purtroppo tutti vivendo, è abbastanza impegnativo... però è anche vero che si può optare per la qualità, a scapito della quantità, dei modelli che si intendono realizzare in un anno !! La scelta di Tamiya per lo Il-2 è dettata dalla storia, in quanto è stato uno degli aerei più significativi della seconda guerra mondiale, prodotto in numero maggiore rispetto a qualsiasi altro, e dotato anche di una interessante varietà di mimetizzazione e marcature ( tutte cose che attirano noi modellisti “aeroplanari”) Una eventuale pecca che si potrebbe muovere a Tamiya è quella di continuare a non inserire lastrine foto incise, per esempio delle cinture di sicurezza oppure del pannello strumenti del pilota ( come fanno invece altre marche anche meno prestigiose ), continuando ad inserire invece decals più o meno inservibili.
La presenza di articoli post-vendita sul mercato, come lastrine foto incise di Eduard e dettagli in resina, danno la possibilità di assemblare un modello fantastico, e il risultato è assicurato.
Una piacevole divagazione dai soliti velivoli della Luftwaffe...




Figurini, veicolo e accessori
Il veicolo è una Jeep russa GAZ-67B art. 32542 della Tamiya.
Il kit, abbastanza semplice nel design, è formato da un unico canale di colata in plastica verde scuro, uno per i trasparenti ed un foglio di decals.
Lo stampo include la figura del conducente.
E’ stata dipinta in dark green (TS2 Tamiya ), subendo anche dei lavaggi in nero opaco per accentuare l’usura del mezzo, nonché in marrone chiaro per simulare il deposito di fango secco e polvere sulla carrozzeria.

GAZ-67B


Un po’ di storia
All'inizio della seconda guerra mondiale, l'esercito russo non aveva un adeguato veicolo 4x4 paragonabile alla Jeep americana oppure alla Kubelwagen tedesca.
Pertanto il team di progettazione a GAZ (Gorkovski Avtomobilny Zavod) era stato incaricato di sviluppare un veicolo con queste caratteristiche.
Il progetto è stato fortemente influenzato dal modello della Jeep americana anche se la sua affidabilità rispetto al modello USA era tutt’altro che paragonabile.
Tuttavia oltre 90.000 GAZ-67 sono state prodotte a partire dal 1943 fino a ben dopo la fine della seconda guerra mondiale, servendo nelle forze armate dell’URSS così come in altri paesi del Patto di Varsavia.

Soviet Air force pilots

Per quanto riguarda invece i figurini, ovviamente in scala 1/48, sono della ICM (48084) Soviet Air force pilots and ground Personnel (in plastica molto belli).
I figurini degli ufficiali e del personale di terra sono stati dipinti come da istruzioni sulla scatola, e poi schiariti ed ombreggiati con successive passate di colori chiari e scuri con tonalità simili al colore di base, al fine di dare profondità agli stessi.




Ambientazione
Per la basetta ho adoperato la solita cornice di legno, cm. 24x30, senza lastra di vetro.
La basetta è stata creata su due livelli, quello del terreno dove sosta il velivolo e quella a "verde arboreo", leggermente rialzata.
Il rialzo è stato creato usando un pezzo di polistirolo, debitamente tagliato, coprendo poi l’intera basetta con colla vinilica e sabbia fine.
La stessa è stata coperta, qua e là, da erba usata nel fermodellismo ferroviario; per gli alberi invece ho usato della teloxis aristata comprata su eBay, che rappresenta molto bene arbusti ed alberi in miniatura.
Ho spruzzato sopra un velo di colla spray e poi li ho intinti, tenendoli per il tronco, in un recipiente contenente sempre dell’erba per fermodellismo, imitando le foglie degli alberi stessi.
Ho ricreato, in modo un po’ approssimativo, le tracce delle gomme lasciate sul terreno dalla jeep.
Per finire ho "sigillando" l’intera basetta con una bella spruzzata di trasparente opaco comprato in ferramenta.
Il diorama è stato "arricchito" con due bidoni di carburante recuperati dalla scatola degli avanzi, i 4 razzi e le 2 bombe contenute nel kit buttati a terra... i russi erano un po' rustici in queste cose... che danno l'idea di una zona periferica di un campo di aviazione, con il fronte sempre in movimento.




Marking
Il velivolo rappresentato nel diorama, è un Il-2, assegnato al 566° ShAP, basato a Leningrado all’inizio estate del 1944.
La scena vuole rappresentare il velivolo, parcheggiato in una piazzuola, in fase di controllo e manutenzione da parte di due meccanici della VVS, mentre un alto ufficiale (forse un funzionario politico) prende appunti, coadiuvato da ufficiali di grado minore.


I cenni storici e le fotografie sono stati recuperati da vari siti web: un grazie a queste fonti!

Buon modellismo a tutti !!


Marco Vergani
[Gallery]
09.03.2013




Commento di ezio bottasini [12/03/2013]:
Ciao Marco, ero proprio curioso di vedere questa tua realizzazione e l'attesa č stata premiata da un modello e relativo contorno, che merita una sola parola: MERAVIGLIOSO.

Aspetto il prossimo che conosco ma non divulgo, dico solo che sarŕ un soggetto tra quelli a me piů cari (e non parlo di Star Wars), un aereo che ha fatto la storia della nostra aeronautica, forgiando lo spirito di diversi Assi azzurri.

Salutoni Ezio

P.S.: hai capito da solo che non esistono solo i Germanici, bravo.

Commento di Roberto [12/03/2013]:
Marco,

bell'aereo e ben realizzato, bella la disposizione di tutti i soggetti in gioco ed il rialzo con gli alberi che da una sviluppo verticale al tutto.

Se riesci a rendere un po meno preto il prato, variando tinte dell'erba e della terra, rendendola un po meno regolare ci siamo.

Ciao

Commento di Marco Vergani [13/03/2013]:
per Ezio e Roberto ....
TROPPO BUONI !! Grazie veramente di cuore a tutti e due ...
ora aspetto la pubblicazione del S.M. 79 di Ezio .... cho ho visto in anteprima ( non finito ) ...eh ... eh ... eh...
un caro saluto a tutti .... Marco
P.S.: vedrň di fare meglio la prossima volta per prato e terreno ..

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